Italian singer-songwriter and would-be-composer Franco Battiato has ventured
into just about every style, from pop muzak to avantgarde.
Unfortunately, his prolific output is not supported by adequate quality,
and most of his recordings are mediocre at best in each of the genres he
tries. It takes a lot of patience to listen to some of his albums.
To his credit, Battiato has mixed popular music (pop songs) and avantgarde
music (electronic collage) in a way that few musicians had attempted.
As a pop musician, he has a flair for catchy refrains,
but a rather monotonous, inexpressive voice.
As an amateur "classical" composer, he is rather limited (both in skills
and imagination).
At the end of the day, he might be best remembered as a melodic
singer-songwriter of atmospheric ballads, an eccentric innovator of an
authentic Italian tradition.
Fetus (Bla Bla, 1972) was a futuristic score that employed
electronics, found sounds and collage techniques. Despite the
obnoxious lyrics, it did bridge Italy's melodic tradition and
Germany's Kraftwerk-ian expressionism in a visionary whole.
Pollution (1973) delivered an even more adventurous form of montage,
particularly the experiments on the human voice, with an increased use of
noise. Most of the album is fragmented and naive, but the
triptych of Areknames, Beta and Plancton
packs enough pathos to compare favorably with avantgarde operas of the time.
With Sulle Corde Di Aries (1973) Battiato evolved towards the
chamber electroacoustic music of Sequenze e Frequenze and Da Oriente A Occidente, a natural progression from his electronic-rock fusion.
Having replaced rock instruments with chamber instruments, Battiato
concocted his most ambitious album,
Clic (1974), a veritable (but rather naive) tribute to the avantgarde of
Karlheinz Stockhausen, John Cage and Edgar Varese.
Exaggerating the ideas that these albums had explored,
the lengthy compositions of M.elle Le Gladiator (1975) and
Battiato (Ricordi, 1977) were not as intriguing. In fact, they were
mostly predictable and boring. Ditto for the six suites for
piano, strings, soprano and choir of Juke Box (1978).
Far more successful is
the hypnotic title-track from L'Egitto Prima Delle Sabbie (1978).
A collection of eccentric pop songs, no matter how well arranged,
L'Era Del Cinghiale Bianco (EMI, 1979) changed course, hoping to
transfer his experiments to a more accessible format.
Patriots (1980) and especially the best-seller
La Voce Del Padrone (1981) refined the idea. With this pop trilogy,
Battiato returned to his roots: Italian melodic music.
At the same time Battiato composed his first opera, which was also turned
into a ballet, Genesi (1986).
Fisiognomica (1988) is an autobiographical work, largely devoted to
his land.
This phase ended with Come Un Cammello In Una Grondaia (1991), a
considerably different album that introduced a lyrical and spiritual
philosopher-bard, boasting neoclassical arrangements (but ruined by a series
of covers).
His existential and ideological confusion (Battiato even
performed for Saddam Hussein's regime) was summarized by the ballads-psalms
of Caffe` De La Paix (1993)
that examine both the history of the human race, the zeitgeist of
his age and the musician's own tormented soul.
In the meantime, Battiato resumed his classical-music career with the operas
Gilgamesh (1992) and Il Cavaliere dell'Intelletto, and with
the Messa Arcaica (1994) for solists, choir and orchestra.
These are clumsy compositions. A reviewer in a classical music magazine
(American Recording, january 1995) summarizes the "messa" as
"an awful lot of uneventful noodling and doodling". The definition applies
to most of Battiato's "classical" experiments.
The austere philosophical themes of L'Ombrello E La Macchina Da Cucire (1995)
announced a new phase, that was refined via
L'Imboscata (Polygram, 1996) and reached its zenith with
Gommalacca (1998): while retaining the song format, Battiato indulged
in harsh and harrowing guitar and electronic sounds, thus coining a psychotic
form of hard-rock. But, mostly, he was just trying to sound "a' la mode".
The electronic pieces of Campi Magnetici (2000) were his wildest
collages since his early days, while Ferro Battuto (2001) was
lost in loungey jazztronica.
Dieci Stratagemmi (2004) is a lightweight collection of clumsy
electronic pop songs, occasionally politically motivated, and childish
pseudo-classical pieces, which constitute some of his most tedious material
ever.
Il Vuoto (2007)
Battiato is a national hero in Italy, widely considered one the greatest
living musicians by both the critics and the public.
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(Translation by/ Tradotto da Ascanio Borga)
Il cantante-cantautore e sedicente compositore Franco Battiato si e' cimentato
in pressoche' ogni stile, dalla muzak pop all'avanguardia. Sfortunatamente, la
sua prolifica produzione non e' stata supportata da un'adeguata qualita', e la
maggior parte delle sue registrazioni sono al piu' mediocri in ogni genere che
prova. Occorre un sacco di pazienza per ascoltare alcuni dei suoi album.
A suo merito, Battiato ha fuso la musica popolare (la canzone pop) e la musica
d'avanguardia (il collage elettronico) in una maniera che pochi musicisti hanno
provato a fare. Come musicista pop, ha un certo fiuto per i ritornelli
orecchiabili, ma una voce piuttosto monotona e inespressiva. Come un compositore
classico "amatoriale", e' piuttosto limitato (sia in doti che in immaginazione).
Alla fin fine, potrebbe essere ricordato come un melodico cantante-cantautore di
ballate atmosferiche, un innovatore eccentrico di una tradizione italiana
autentica.
Fetus (Bla Bla, 1972) e' una partitura futuristica che impiega l'elettronica,
suoni trovati e tecniche di collage. Nonostante le odiose liriche, fu un ponte
tra la tradizione melodica italiana e l'espressionismo tedesco alla Kraftwerk,
in un concept generale visionario. Pollution (1973) raggiunse una forma ancora
piu' avventurosa di montaggio, in particolare gli esperimenti sulla voce umana,
con un maggiore uso di rumore. La maggior parte dell'album e' semplice e
frammentato, ma il trittico di Areknamess, Beta e Plancton contiene abbastanza
pathos da essere paragonato positivamente alle opere d'avanguardia del tempo.
Con Sulle Corde Di Aries (1973) Battiato indirizzo' la sua evoluzione verso la
musica elettroacustica da camera di Sequenze e Frequenze e Da Oriente A
Occidente, un naturale progresso dalla sua fusione di elettronica e rock.
Sostituiti gli strumenti elettronici con strumenti da camera, Battiato creo' il
suo album piu' ambizioso, Clic (1974), un autentico (ma piuttosto naif) tributo
all'avanguardia di Karlheinz Stockhausen, John Cage ed Edgar Varese.
Esagerando le idee che aveva esplorato in questi album, le lunghe composizioni
di M.elle Le Gladiator (1975) e Battiato (Ricordi, 1977) non risultarono
altrettanto intriganti. Di fatto, furono invece per lo piu' prevedibili e
noiose. Idem per le sei suite per piano, archi, soprano e coro di Juke Box
(1978). Di gran lunga piu' riuscita e' l'ipnotica title-track di L'Egitto Prima
Delle Sabbie (1978).
Una raccolta di eccentriche canzoni pop, non importa quanto ben arrangiate,
L'Era Del Cinghiale Bianco (EMI, 1979) cambio' il suo corso, sperando di
trasferire i suoi esperimenti in un formato piu' accessibile. Patriots (1980) e
specialmente il best-seller La Voce Del Padrone (1981) raffinarono l'idea. Con
questa trilogia pop, Battiato ritorno' alle sue radici: la musica melodica
italiana. Allo stesso tempo Battiato compose la sua prima opera, Genesi (1986),
che fu anche trasformata in balletto. Questa fase fini' con Come Un Cammello In
Una Grondaia (1991), un album sensibilmente differente con Battiato nei panni di
un bardo-filosofo lirico e spirituale, forte di arrangiamenti neoclassici.
La sua confusione ideologica ed esistenziale (Battiato ha persino suonato per il
regime di Saddam Hussein) fu riassunta nei salmi-ballate di Caffe` De La Paix
(1993) che esaminano sia la storia della razza umana, lo zeitgeist della sua era
e l'anima tormentata del musicista.
Nel frattempo, Battiato riesumo' la sua carriera di musicista classico con le
opere Gilgamesh (1992) e Il Cavaliere dell'Intelletto, e con Messa Arcaica
(1994) per solisti, coro e orchestra. Sono composizioni goffe. Un recensore in
una rivista di musica classica (American Recording, Gennaio 1995) riassume la
"messa" come "un orribile mucchio di suoni tranquilli e cantilenanti". La
definizione si applica alla maggior parte dei suoi esperimenti "classici".
I temi filosofici austeri di L'Ombrello E La Macchina Da Cucire (1995)
annunciarono una nuova fase, che si raffino' con L'Imboscata (Polygram, 1996) e
raggiunse il cuo zenith con Gommalacca (1998): mantenendo la forma canzone,
Battiato indulge in suoni chitarristici ed elettronici aspri e strazianti,
coniando una forma psicotica di hard rock. Ma, per lo piu', stava solo cercando
di suonare "a'la mode".
I brani elettronici di Campi Magnetici (2000) sono i suoi collage piu' selvaggi
dai tempi degli esordi, mentre Ferro Battuto (2001) si perde in una jazztronica
"lounge". Dieci Stratagemmi (2004) e' una leggera raccolta di goffe canzoni pop
elettroniche, talvolta motivate politicamente, e infantili pezzi neoclassici,
che costituiscono alcuni tra le sue produzioni piu' tediose di sempre.
Battiato e' un eroe nazionale in Italia, largamente considerato uno dei piu'
grandi musicisti viventi sia dal pubblico che dalla critica.
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