Il piu` grande dei gruppi Australiani dei secondi anni '80 (e uno dei piu` apocalittici di tutti i tempi) e` rimasto anche il piu` misconosciuto.
Di loro si sono perse le tracce all'Inferno.
I Feedtime vennero dal nulla a portare lo scompiglio nella scena
di Sydney (Australia).
Erano un trio:
Rick Johnson (chitarra e voce), Al Larkin (basso) e Tom Sturm (batteria).
Feedtime (Aberrant, 1986),
album registrato in studio in presa diretta,
e` una selvaggia cavalcata dentro gli istinti piu` animaleschi del rock and roll.
A dar tono al disco e` il
grandioso voodoobilly di Ha Ha, con la chitarra che sfreccia atonale da far invidia al peggior
Brian Gregory (Cramps), il grugnito pulsante del basso e il canto che esce dalle catacombe del blues e da
una notte di sbronze. Il resto e` un sabba condotto piu` o meno tutto a quel passo, dalla baldanzosa
quadriglia di I Wonder What's The Matter, sfregiata da una distorsione vorticante alla Gun Club
(e con una citazione del bluesman Fred McDowell) al pow-wow tribale fino a sfiatarsi di I Wanna
Ride.
Fastbuck, con le sue accelerazioni epilettiche, e` una versione per
adolescenti spastici (oltre che piromani) della Kerosene di Steve Albini (Big Black). La foga del
punk permea Southside Johnny, il sarcasmo del punk permea lo sketch da vaudeville di
Clown. In un paio di occasioni (All Down e Doesn't Time Fly) il trio si avventura
anche nelle sonorita` distorte e rallentate dei "viaggi" allucinogeni. Ma e` indubbio che la loro vera
vocazione trapela da monumenti di frenesia ed efferatezza come Searching The Desert (adattato
dal bluesman Willie McTell), nel suo riff tanto trascinante e tanto epico quanto aberrante; in questi residui
del piu` sadico garage-rock, in cui la chitarra e` suonata con la stessa delicatezza di una spazzola
d'acciaio. In definitiva e` uno degli album miliari per capire i legami fra il punkrock e il garage-rock.
Shovel (Aberrant, 1986) non rinnega nulla di quell'oltraggio
sonoro: parte a duecento all'ora con il country della title-track e di Mother, e non toglie il piede
dall'acceleratore ne` per More Than Love ne` per George, due voodoobilly da puro delirio.
In questi pow-wow da fine del mondo, cantati da un assatanato, suonati da tre Mefistofele, tanto sbilenchi
da ricordare le parodie degli Holy Modal Rounders, si realizza un ennesimo bagno catartico della
generazione cresciuta nel nichilismo punk. Il pandemonio continua con brani in cui non rimane che un
ritmo forsennato (Nice) e una ferocia inconsulta (Gun 'Em Down), che sono la
quintessenza dell'edonismo in musica; fino all'epilessi ultima e definitiva di Dog. Sonorita`
sinistre fanno capolino nella cadenza rombante di Love Me e nel truculento gran finale di
Curtains, con i ragli di un sassofono a inquinare ancor piu` l'atmosfera da cerimoniale
demoniaco.
In questo disco peraltro i Feedtime danno segni di "ravvedimento", recuperando
un minimo di melodia in Fractured (persino echi di Joy Division) e un minimo di tradizione nel
delizioso Shoeshine Shuffle (persino echi di ZZ Top).
Pochi complessi possono vantare dischi cosi` spontanei, travolgenti e immediati.
Senza inventare nulla, e semplicemente ritrovando in un sottoscala il vero spirito del rock and roll, i
Feedtime compongono un altro capolavoro del moderno anelito alla liberta`.
Dopo un album di sole cover, nel 1989 usci` l'ultimo lavoro, Suction,
dove la produzione e` finalmente all'altezza della qualita` artistica.
Il tempo di Motorbike Girl e`
sempre quello vorticoso del voodoobilly, ma il ritornello e` orecchiabile ed e` cantato (non ruggito) in
maniera decisamente piu` umana, e persino il chiasso scordato della chitarra armonizza con la melodia.
Sempre a rotta di collo (Drag Your Dog, Highway, la title-track, soprattutto Valve
Frank, il proseguimento ideale di Shovel), dispensa pero` anche momenti di follia surreale alla Pere
Ubu (canto psicotico, dissonanze elettroniche, ritmo ballabile) in Possum, valanghe di dissonanze
e tribalismi in Meter, e Pumping A Line, come dice il titolo, consiste in pratica nel
pompare quella linea di basso a livelli da White Light White Heat (Velvet Underground).
Si nota persino una maggior fedelta` al rhythm and blues di Chicago, con tanto
di fiati e armonica e "shout" rauco (Confused Blues), e al gospel della Louisiana, con tanto di
corista femminile e di tamburelli (I'll Be Rested). Alla fin fine, lasciati da parte gli atteggiamenti
ribelli e il terrrorismo programmatico delle opere precedenti, questo disco e` una semplicemente un
divertimento d'alta classe, in cui il gruppo si diverte a suonare i propri modelli.
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The most ferocious and uplifting gang of Australian garage-rock was probably
Feedtime. They delivered the
demonic bacchanals of Feedtime (1986) with the production quality of
a nuclear radiation and the aplomb of rampaging Hun warriors.
The anthemic, epileptic and spastic rock'n'roll of this album had few rivals
in the history of rock music. The slightly less manic Shovel (1986)
unveiled their sources of inspiration, which, despite the illiterate image
of the trio, included jump blues sarabands, Scottish reels and Indian war
dances.
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
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