Dalla pagina su Kevin Saunderson di Piero Scaruffi
(Translation by/ Tradotto da Marina Troiani)

Kevin Saunderson e` uno dei tre leggendari DJ e produttori di Detroit che inventarono il techno (gli altri due erano Juan Atkins e Derrick May) e cambiarono per sempre volto (e ritmo) della musica dance. Nato a Brooklyn nel 1964 (nono figlio), Sauderson si trasferi` da bambino a Detroit dove infine incontro` i suoi amici Derrick May e Juan Atkins e inizio` a lavorare per le radio locali. Ben presto comincio` a produrre propri singoli, sotto nomi d'arte come Kreem (Triangle of Love), Reese (The Sound, Bounce Your Body to the Box, Rock to the Beat), E-Dancer (Pump the Move), Inter-City, Tronik House, Essaray, Kaos, etc. La sua collaborazione col cantante dei Chicago Paris Grey (vero nome Shanna Jackson) ribattezzata Inner City, comincio` nel 1987 con Big Fun (Virgin, 1988), che piu` tardi divenne un successo mondiale a fu seguito ben presto da Good Life. Si deve a loro l'esplosione del techno nel 1988. La sua musica non fu acclamata solo nei club statunitensi, ma anche in tutta Europa. Influenzo` notevolmente la musica continentale ed i DJ anglosassoni che lanciarono la versione europea del techno (Inner City piazzo` otto successi nelle classifiche inglesi top 40 nell'arco di cinque anni e produsse due album che vendettero oltre 6 milioni di copie). La singolarita` della dance-music di Saunderson era il richiamo a quella tedesca: doveva maggiormente a Kraftwerk e Tangerine Dream che al rhythm and blues (diversamente, quindi, dai Chicago, e, ovviamente, dall'hip hop).

La scalata delle classifiche da parte di Inner City continuo` con Ain't Nobody Better. L'album Paradise (Virgin, 1989) fu il primo realizzato interamente da un DJ techno di Detroit.

Il sound pop and soul di Fire (Virgin, 1990) fu un lapalissiano tradimento dell'estetica techno, ma Sounderson continuo` il suo personale lavoro di sperimentazione con il Reese Project, inaugurato da Hope & Clarity (SIX6, 1992).

Mentre i singoli si susseguivano (Watcha Gonna Do with My Lovin, That Man, Back Together Again), sebbene con sempre minore qualita`, il terzo album Praise (Virgin, 1992) lascio` sperare un ritorno alla migliore forma del 1988 grazie al techno jam surreale di Ahnongay. Sfortunatamente si rivelo` un'eccezione, non la regola.

Do Ya e Share My Life scalo` le classifiche del 1994. Anche Hallelujah e Pennies From Heaven furono i preferiti delle piste.

Hiatus (1996) confermo` la decadenza di Saunderson come dio del techno.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Faces And Phases (Planet E, 1998) è un'antologia di rarità hard-tech pubblicata con diversi soprannomi. Ha fatto di più questo album, per ristabilire le credenziali artistiche di Saunderson, rispetto a tutti gli album degli Inner City messi assieme.

Nel complesso Saunderson è sicuramente importante come dj, ma non ha mai veramente convinto come autore. I suoi singoli sono accattivanti e groovy, ma è qui che finisce la sua lezione. È probabile che i suoi brani hard-techno meno conosciuti, registrati con una varietà di miniker, dureranno più a lungo dei successi commerciali degli Inner City.


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