Volcano Suns
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Bright Orange Years , 6.5/10
All Night Lotus Party, 6/10
Bumper Crop, 6/10
Farced , 6/10
Thing Of Beauty , 7/10
Career In Rock , 6/10
Kustomized: The Battle For Space , 5/10
Kustomized: At The Vanishing Point , 5/10
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Peter Prescott formo` i Volcano Suns l'anno in cui si sciolsero i Mission Of Burma, nel 1983.

Con Jeff Weigland al basso e Jon Williams alla chitarra il batterista conio` un sound pop-psichedelico che era la naturale evoluzione di quello del vecchio complesso, una volta depurato delle tendenza avanguardiste di Roger Miller e Martin Swope. Gli elementi fondamentali del nuovo corso sono: uno spiccato melodismo, armonie vocali intricate e "spaziali", frasi chitarristiche distorte e ripetute in maniera ossessiva, cambi di ritmo e sincopi a punteggiare i passaggi drammatici. L'effetto globale e` molto simile a quello del rock psichedelico: un senso di disorientamento e di imponderabilita`. Sul primo album, Bright Orange Years (Homestead, 1985 - Merge, 2009), nascono cosi` tumulti stordenti come Jak e Balancing Act, "ballate pop" deformate fino a implodere in assordanti monoliti chitarristici e ritmici, e a livelli maniacali in Descent Into Hell, che pure ha uno dei ritornelli piu` beat. E` il loro modo di concepire il "jingle jangle" del folk-rock. Cornfield e` la versione cattiva degli REM, con un assolo sgangherato di pianoforte barrelhouse e cadenze da pow-wow, mentre Silvertone li precipita nel piu` banale bubblegum dei Cheaptrick.
Il chitarrismo catastrofico di Williams e` in primo piano nel voodoobilly ipercinetico di Promise Me, e quello poderoso e rallentato, ma anche piu` licantropo, di Make You Mine, entrambi degni dei Cramps, e nel rock and roll assatanato di Cover, tre brani che mostrano una faccia completamente diversa del gruppo, quasi da pub. In questa vena demenziale di Prescott eccelle The Mouth That Roared, con clarinetto free-jazz, dissonanze della chitarra e passo di vaudeville.
L'eredita` dei Mission Of Burma e` piu` evidente nello strumentale Truth Is Stranger Than Fishing, in cui Williams sfida la memoria di Miller con uno show mozzafiato alla chitarra e Prescott lo guida con il suo batterismo potente, frenetico e fantasioso.

Williams domina il successivo All-Night Lotus Party (1986 - Merge, 2009), molto meno melodico e molto piu` "heavy", dal nuovo voodoobilly Cans all'imitazione REM di Sounds Like Bucks, mentre Prescott indulge in nuove composizioni demenziali come Walk Around e Dot On The Map, dedicate al mondo rurale.

Persi i compagni e ricostruita da zero la formazione con il bassista Bob Weston e il chitarrista Chuck Hahn (e l'aiuto esterno di Roger Miller alle tastiere), Prescott torno` anche al sound melodico e psichedelico degli esordi su Bumper Crop (Homestead, 1987), album forte di leggiadri power-pop (Magic Sky), di sgolati inni folkrock (Peal Out), di ossessivi boogie alla T.Rex (Wellness), e chiuso dalla grande sceneggiata finale di Testify; mentre nel 1988 Farced viro` drasticamente rotta, sofisticando le armonie con arrangiamenti barocchi (sitar, tromba, violino e violoncello) e con scansioni "industriali" (Belly Full Of Lead), collocando la propria psichedelia fra Hendrix (Can I Have The Key) e 13th Floor Elevator (Laff Riot), ma raramente ritrovando l'ispirazione geniale (come nell'irresistibile cadenza di Where The Wrecks Go).

Grazie anche al nuovo chitarrista, David Kleiler, e alla crescita spettacolare di Weston, il doppio Thing Of Beauty (SST, 1989) ripete l'exploit del disco d'esordio. Le dissonanze "spaziali" della chitarra imperversano nel sound denso e incalzante del gruppo e accentuano le nevrotiche melodie folk-rock di Prescott, conferendo all'insieme un tono ancor piu` surreale. Le maniera pop dei Volcano Suns ha comunque due facce: una hardrock, in cui la chitarra sottolinea il ritornello con possenti riff in staccato (Barricade); e l'altra jingle-jangle, in cui sommerge il ritornello con un fitto marasma di distorsioni (Man Outstanding). Il sound non e` peraltro soltanto chitarristico: Prescott dal canto suo tiene un ritmo che deriva piu` dalle danze pellerossa e dal rockabilly che non dall'hardcore. In certi casi (How To Breathe) il caos lambisce il raga eroinomane dei Velvet Underground, ma con l'enfasi epica degli Animals; e lo spettro di John Cale spunta soprattutto quando gli interventi di Prescott all'organo contribuiscono a far impazzire l'armonia (su Soft Hit per esempio). Qua e la` (Ask The Pundits) si sente anche l'eco delle filastrocche-vaudeville di Eno. Lo sperimentalismo tocca vertici maniacali in brani fortemente dissonanti come Veteran.
Storia a parte fanno i sinistri e rumorosi voodoobilly (It's A Conspiracy) e i brani thrash (Courageous Stunts). A questo versante "nero" appartiene anche lo strumentale Malamondo, un tour de force percussivo di Prescott che riesce ad erigere un'atmosfera da thriller.

Dopo quella sbornia di musica, che sembrava porsi come testamento definitivo dell'arte di Prescott, passano due anni prima che il gruppo torni alla ribalta: Career In Rock (Touch & Go, 1991) contiene nuovi gioielli del loro power-pop "a` la grunge" (come Blue Rib). Se la qualita` media dei brani e` superiore a quella di molti dei dischi precedenti, manca lo spirito ruggente degli esordi a vivacizzarli. Blue Rib e Horrorscope sono canzoni nello stile aggressivo, tribale e chiassoso dei Mission Of Burma. Mystery Date e` un power-pop epico che conserva la stessa foga ma fa capire che il gruppo aveva anche un potenziale commerciale, mentre, all'opposto, Total Eclipse e` tipico dei baccanali strumentali che minavano alla base le loro melodie, capaci di sposare un boogie dei Velvet Underground con un riff dei Led Zeppelin. Punching Bag manda in gloria l'euforia di questo loro ultimo disco con un torrenziale voodoobilly. Lo straordinario affiatamento di questa formazione e` dimostrato dallo strumentale Sensitacho e dal gran finale dell'inno surf Hey Monarch. Non e` il loro disco migliore, ma forse quello piu` rappresentativo, perche' offre tutte le facce della loro musica.

I Volcano Suns passarono pressoche' inosservati nel 1985, in pieno boom del Midwest, ma in realta` costituivano una novita` altrettanto importanto dei Replacement e degli Husker Du, con una delle formazioni piu` spettacolari dell'epoca. Non solo il loro power-pop dissonante ha pochi precedenti (e forse, fra i pochi, non trascurabili i Suicide, per quel far roteare i "rumori" intorno a un ritmo ammaliante), ma le fonti a cui si ispira (Velvet Underground, Eno, Husker Du, Cramps) sono tanto eterogenee da rendere quasi impossibile il sound che invece ne risulta. Gli REM avrebbero molto da imparare dal loro composito pop d'autore.

Robert Spurr Weston IV finira` a suonare con Steve Albini.

Altri fuoriusciti formeranno i Big Dipper.

Prescott, passato alla chitarra, formera` poi i Kustomized con il batterista Kurt "Yukki Gipe" Davis dei Bullet La Volta, il chitarrista Ed Yazijian e il bassista Bob Moses. Il mini-album Mystery (Matador, 1994) sembra un tentativo di competere con l'heavy-metal brutale degli Helmet (Big Trick) e il grunge dei Mudhoney (It Lives, Nothing Not No One). I singoli The Day I Had Some Fun e They Call It Sleep e l'album The Battle For Space (Matadar, 1995) offrono un punk-rock un po' caotico e assordante. At The Vanishing Point (Matador, 1996), con Malcolm Travis dei Sugar alla chitarra, attenua l'impatto con lo strumentale Handcuffs e un paio di numeri gioviali nella tradizione dei Cramps e dei Flashtones: One That Got Away e Hound.

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