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Pochi gruppi degli anni '90 hanno scritto musica cosi` terribile e cosi
originale come i Dazzling Killmen.
Violenti, fracassoni, disperati, ma al tempo stesso tecnicamente complessi e
rivoluzionari, un come i Jesus Lizard,
i Dazzling Killmen provenivano da St Louis (Missouri) e
vennero formati da Nick Sakes,
cantante e chitarrista che, discepolo di David Yow, urlava
sgolato le sue sceneggiate nel coacervo di suoni ostici e assordanti dei
suoi compagni. Anche le assordanti figure di basso erano della scuola dei
Jesus Lizard, mentre le continue irregolarita' ritmiche erano parenti di quelle
di Minutemen
e NoMeansNo
(il bassista Darin Gray e il batterista Blake Fleming avevano studiato jazz),
ma filtrate attraverso la potenza e il furore dei Tar, la
brutalita' "pesante" degli Helmet.
Annunciato dai riff cupissimi dei singoli Numb/ Bottom Feeder (Sawtooth)
e Killing Fever (Skin Graft),
fondamentalmente un esercizio nello psicodramma di Jim Morrison,
il sound dei Killmen giunge a maturazione con
la lunga litania in chiave minore di Ghost Limb (Crime Life), quasi una
ballad di Nick Cave, con tanto di assolo notturno di sassofono,
e l'epilessi contorta di Medicine Me (Skin Graft),
che plasmano l'energia dirompente dei loro show in formati piu' introversi e
intellettuali, scavando dentro le piaghe di una spaventosa crisi depressiva.
I singoli verranno raccolti postumi su Recuerda (Skin Graft, 1996).
Con l'ingresso del secondo chitarrista, Tim Garrigan, anche lui studente di
jazz, specializzato in scudisciate atonalali, il complesso trova l'equilibrio
definitivo e registra nel 1992 l'album Dig Out The Switch
(Intellectual Convulsion), rimasto inedito. Le canzoni vennero a galla
comunque sulla cassetta Lounge Ax.
Sakes domina queste sceneggiate di horror psicologico dall'alto di una
magistrale dialettica canora, che potrebbe spaventare persino Danzig in
Serpentarium, lambisce il vomito hardcore in Dig Out The Hole,
e disfigura la ritmica punk-pop di Premonition.
Nel frattempo il combo pennella atmosfere infernali, come quella plumbea
nelle cadenze sincopate di Torture, e quell'uragano quasi raga di Numb,
apice drammatico dell'opera.
La veemenza e la durezza dell'accompagnamento raggiungono vertici quasi
virtuosistici nella partitura strumentale di Here Comes Mr Big Face.
Code Blue chiude l'opera dall'alto dei suoi dodici minuti di urla e
baccano. La tensione psicologica e` gia` superlativa.
Lounge Ax verra` riedita postuma su Recuerda (Skin Graft, 1996).
Face Of Collapse (Skin Graft, 1994), registrato nel settembre del 1993, acuisce
i toni drammatici, quasi apocalittici, della loro musica. Il formato e' ora
quello del brani lungo e concettuale, in continuo movimento, privato della
sua origine melodica, ridotto a una serie di pulsioni bestiali. Troneggiano
i quattordici minuti della title-track, che soltanto dopo sei prende
quota in una sequenza mozzafiato di sussulti, fino a diventare un
concentrato di tensione lacerante.
Nell'altalena sonora di Bone Fragments, che riesce a cambiare personalita' tre
volte, si compie un rituale efferato di auto-distruzione.
Le combinazioni sono praticamente infinite:
il flamenco impazzito di Staring Contest decolla in un crescendo di
sincopi heavymetal;
in Agitator le evoluzioni jazz del basso si sposano a un chiasso
superumano alla DNA (il primo gruppo di Arto Lindsay).
La tecnica consente al quartetto qualsiasi esperimento.
Spesso, nero, truce, opprimente fino alla nausea, il sound dei Killmen
farebbe paura anche a Steve Albini.
Sciolto il gruppo, il bassista Darin Gray e il chitarrista Tim Garrigan
formeranno gli You Fantastic e Gray dara` poi
vita agli On Fillmore e ai Grand Ulena.
Se Sakes gigioneggiava un po' nella parte dell'umiliato e offeso,
la musica super-traumatica,
traboccante di rabbia e odio, terrore e dolore, si misurava con le prove piu'
estremiste degli estremisti del Midwest.
Nick Sakes ha in seguito formato i Sicbay e si e` unito ai
Colossamite.
Blake Fleming ha suonato con i
Laddio Bolocko.
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