Faith No More


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Faith No More (We Care A Lot) (1985), 6.5/10
Introduce Yourself (1987) , 8/10
Real Thing (1989) , 7/10
Mr Bungle , 7/10
Angel Dust (1992) , 7/10
King For A Day (1995) , 6/10
Mr Bungle: Disco Volante , 6/10
Adult Themes , 5/10
Album Of The Year, 5/10
Imperial Teen: Seasick , 6/10
Imperial Teen: What Is Not To Love , 5/10
Imperial Teen: On , 6/10
Mike Patton: Pranzo Oltranzista , 6/10
Fantomas: Fantomas , 6.5/10
Mr Bungle: California, 6/10
Fantomas: The Director's Cut , 5/10
Secret Chiefs 3: First Grand Constitution and Bylaws (Web Of Mimicry, 1998), 6.5/10
Secret Chiefs 3: Second Grand Constitution and Bylaws (Web Of Mimicry, 1999), 7/10
Secret Chiefs 3: Eyes of Flash Eyes of Flame (Web Of Mimicry, 2000), 5/10
Secret Chiefs 3: Book M (Web Of Mimicry, 2001), 6/10
Secret Chiefs 3: Book of Horizons (2004), 6.5/10
Fantomas: Delerium Cordia (2004), 6.5/10
Asva: Futurist's Against the Ocean (2005), 6/10
Asva: What You Don't Know Is Frontier (2008), 6/10
Fantomas: Suspended Animation (2005), 6/10
Peeping Tom: Peeping Tom (2006), 5/10
Trevor Dunn & Shelley Burgon: Baltimore (2006), 6/10
Imperial Teen: The Hair The TV The Baby & The Band (2007), 4/10
Imperial Teen: Feel the Sound (2012), 4/10
Faith No More: Sol Invictus (2015), 5/10
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Summary.
Faith No More created a stylistic hybrid that was both inventive, dynamic, driving and catchy. We Care A Lot (1985) attempted a fusion/fission of genres that were virtually in opposition, such as punk-rock, funk, progressive-rock, hip-hop, heavy-metal, music-hall. The fearsome trio of keyboardist Roddy Bottum, vocalist Chuck Mosley and guitarist Jim Martin perfected their counterpoint on Introduce Yourself (1987), a cauldron of memorable riffs, anthemic melodies, eccentric sound effects, elaborate scores, fiery electronic sounds. The group shone across a repertoire that ran the gamut from naive and romantic to cold and symphonic. Mr Bungle's vocalist Michael Patton took the helm of the band on Real Thing (1989), which didn't change direction at all, despite increased mainstream appeal. The same balance of antipodal elements (of gloom and lightness, of ethereal and aggressive) propelled the versatile songs of Angel Dust (1992).
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I Faith No More vennero formati nella zona di San Francisco nel 1983 dal tastierista Roddy Bottum, dal batterista Mike Bordin, dal bassista Bill Gould, dal chitarrista Jim Martin e dal cantante Chuck Mosley. Erano uno dei tanti ensemble sperimentali della musica "industriale", ma presto cambiarono tattica e pervennero a uno stile composito e spettacolare.

Faith No More (Mordam, 1985), in seguito ribattezzato We Care A Lot, e` un saggio di fusione/fissione di generi tanto diversi quanto hardcore, funk, heavymetal, hip-hop e progressive rock. La title-track (loro epico inno) e il synth-pop di Greed sono i due singoli che li rendono celebri. Il resto e` ancora un po' confuso, conteso fra tradizione e innovazione. I brani strumentali sono i piu` spaesati, sia l'assolo di chitarra barocco nella tradizione degli Yes di Jim sia il passo meccanico e grottesco da heavy metal di Pills For Breakfast. Ai climi opprimenti dell'avanguardia si riallacciano (sia pur con stili profondamente diversi) il glam-rock di Mark Bowen, il rap di Why Do You Bother, il girotondo da fiera di As The Worm Turns. Le ondate sinistre di elettronica, le cadenze metronomiche, le urla scandite fanno ancora pensare alle orde di androidi della new wave.

Introduce Yourself (Slash, 1987) perfeziono` l'equilibrio delle parti e, grazie anche a una maggiore maturita` in fase di esecuzione ed arrangiamento, trasformo` il gruppo in star. Zeppo di effetti sonori, di percussioni insolite, di partiture sofisticate, immerso nelle folate avvolgenti delle tastiere elettroniche, il disco e` un concentrato di idee geniali su come utilizzare il "genere" per costruire composizioni sui generis: si va dall'heavymetal progressivo, con accenti etno-funky alla Peter Gabriel, di Faster Disco, al rap di Anne's Song, con un contrappunto romantico di synth che acquista poco a poco spessore sinfonico.
Al lato leggero appartiene la title-track, che gioca con bordate heavymetal, demenzialita` hip-hop e un "clapping" da anni '60; al lato tragico Chinese Arithmetic, asfissiata da un'atmosfera cupa, da un fracasso assordante, da mura sonore alla MC5. Tutti i brani sono ricchi di pathos, e tanto piu` intensi quanto piu` violenti, quasi a voler negare se stessi, la propria sintassi e la propria ragion d'essere, dal crescendo guerrigliero di Crab Song alle cariche sfinenti di Blood (forse l'episodio piu` trascinante). Con quest'opera i Faith No More si liberano definitivamente di tutte le etichette: non hanno nulla in comune con l'hardcore o l'heavymetal, con il funkpunk dei Red Hot Chili Peppers o con la sperimentazione dei Primus.

Il cantante Michael Patton dei Mr Bungle venne assunto per Real Thing (Slash, 1989). La sua presenza fu determinante per aggiustare la mira di quello spericolato super-crossover verso le classifiche di vendita. Pur non rinunciando a certe asprezze, come nel boogie supersonico di From Out Of Nowhere (fanfara di synth e sventagliate di chitarre e tutto), e nella truculenta title-track, il gruppo ripiega verso un AOR piu` civile. Forte di terremoti heavymetal, una melodia memorabile da opera, balbettii hip-hop con voce strozzata e arrangiamenti gloriosamente sinfonici, Epic diventa un successo colossale. Ancora grandi ritornelli (e accompagnamenti suggestivi dell'elettronica) proiettano Falling To Pieces nell'Olimpo della ballata hardrock. Patton e` un cantante meno vibrante di Mosley e il sound si avvicina pericolosamente a quello dei Rush; ma, sia pur inferiore al precedente, Real Thing rimane una pietra miliare del genere. I suoni distintivi sono soprattutto quello della chitarra di Martin (una delle piu` lancinanti dell'heavymetal) e delle tastiere di Bottum, che hanno modo di sfogarsi nello strumentale-nonsense di Woodpeckers From Mars.

Patton non aveva pero` abbandonato i Mr Bungle, dei quali usciva infatti il primo album, Mr Bungle (Slash, 1991). La musica e` infinitamente piu` sperimentale e ironica. Le dieci tracce compongono un concept satirico e boccaccesco, influenzato da Frank Zappa e George Clinton. Il sound prende molto dal musichall, dal cabaret, dal jazz e soprattutto dal progressive-rock, e molto poco dall'heavy metal. Lo sketch comico di Quote Unquote fa leva su un caleidoscopio di stili, su continui cambi di tempo, su recitazioni da opera Brechtiana, su tempestosi passaggi sinfonici, su corali d'organo e jamming di free jazz, su passi da circo equestre. Slowly Growing Deaf si lancia invece in riff di hard-rock e sguaiato canto glam, ma perde la bussola in un frenetico funk. E` ancora il primo Frank Zappa a ispirare la sceneggiata bambinesca di Squeeze Me Macaroni, un'altra suite camaleontica che cambia faccia a ogni verso. Stub gli contende il primato di schizofrenia, grazie ad altrettante follie da fiera paesana, condite con melodie degli anni '50, suoni bizzarri (persino un videogame), danze folk sfrenate, colonne sonore e arie da operetta. Lo ska giulivo di Egg (dieci minuti) precipita invece nell'ennesimo melodramma decadente (piu` Kim Fowley che David Bowie).
In Carousel intervengono i fiati a condurre una fanfara a passo clownesco. E` uno dei pochi brani piu` omogenei e lineari, ma sfodera una coda pirotecnica che sconfina in un carillon surreale. Mettendo finalmente ordine alla catasta di idee, il gruppo perviene a The Girls Of Porn, una canzone funky, jazzata e vigorosa (nonche' scollacciata) che avrebbe ben figurato sul Roxy And Elsewhere di Frank Zappa. La conclusiva Dead Goon si toglie la soddisfazione di ricollegarsi alle loro origini death-metal. La quantita` di idee e` spaventosa. Ogni brano supera il precedente in complessita` ed eccentricita`. La loro musica non e` soltanto rocambolesca, e` anche onnivora. Patton indulge nel suo show personale di horror e pornografia, coadiuvato dalla chitarra di Trey Spruance e dal basso di Trevor Dunn (entrambi suonano anche le tastiere), da Danny Heifetz alla batteria, Theo Lengyel al sax alto e Clinton McKinnon al sassofono e clarinetto.

L'anno dopo i Faith No More sono di nuovo in corsa con Angel Dust (1992), opera che diluisce ulteriormente il loro ibrido stilistico a favore di uno stile piu` omogeneo e lineare. Il fatto saliente e` semmai rappresentato da una sofferta estasi sinfonica, da un'atmosfera cupamente tragica, da una decisa ostilita` verso il ritornello fischiettabile. A partire dall'ouverture grottescamente operatica di Land Of Sunshine, l'album si cala nei gironi della piu` profonda disperazione, con apici di drammaticita` in Caffeine, tutta suspence, corali elettronici e grida sconvolte, e in quell'inferno sonoro e freudiano che e` Jizzlobber. L'unico attimo di pausa e` forse rappresentato dalla lussureggiante armonia di A Small Victory, che e` anche la canzone piu` melodica e danzabile.
Per il resto l'opera attraversa umori molto estremi, dal bozzetto satirico alla Kinks di Midlife Crisis al documentario raccapricciante di Smaller And Smaller, dallo spleen "maledetto" di Everything's Ruined al thrash catastrofico di Malpractice; ma sempre in toni tenebrosi e solenni. Sono sketch (questi e tanti altri, lunghi e brevi, quasi sempre anomali nella produzione del gruppo, fitti di marce dissonanti, campionamenti distorti, recitativi conversazionali, valzer da vaudeville) di una vasta e spaventosa commedia umana.
In pratica si tratta di un album concept, e quasi di una rock opera, una sorta di thriller esistenziale, il cui tema e` la sconfitta ineluttabile dell'individuo. Infinitamente meno "divertente" dei bestseller che lo avevano preceduto, Angel Dust indulge coraggiosamente in questi climi minacciosi, in questo pessimismo cosmico, in questa depressione maniacale. Questa volta e` Patton a svettare: e` la sua versatilita` canora, il suo frenetico alternare gemiti da muezzin e grida psicotiche alla Axl Rose, a tenere in piedi il melodramma.
Martin e Bottum si scoprono cosi` parenti stretti dei Roxy Music (ma forse anche dei Procol Harum...), dei dandy romantici e dell'art-rock.

Su King For A Day (Slash, 1995) della formazione originale e' rimasto ormai ben poco: Roddy Bottum (tastierista), Mike Bordin (batterista) e Bill Gould (bassista). Il chitarrista e' Trey Spruance e il cantante Michael Patton, gli stessi dei Mr Bungle.
L'album e` il piu` eclettico della loro carriera, e al tempo stesso il piu` leggero. Il funky-soul di Evidence nasce da un incrocio fra Soul II Soul e Al Green. Il gospel di Just A Man, la bossanova di Caralho Voador e il requiem indianeggiante di Ricochet incespicano pero` di continuo in un vuoto di emozioni. Li riscatta parzialmente la ballad Take This Bottle, a meta` strada fra il country e i Guns'n'Roses. Ma il gruppo si pente soltanto quando lancia come singolo il punk-rock di Digging the Grave, sorta di Nirvana che incontra i Green Day.
Nella tradizione dei loro cambi repentini di stile i FNM scodellano Cuckoo for Caca, che parte con un riff galattico e una cadenza metronomica e poi degenera in un hardcore sincopato con organo psichedelico, la title-track, la piu` vicina ai climi decadenti e futuristi dei Roxy Music, e Star A.D., con i fiati da big band, il tempo in 3/4, la batteria tribale, l'assolo di sassofono, le schitarrate ska, l'organo techno-rock, il basso funky...
Il disco e` soprattutto uno show personale di Patton, cantante dal registro camaleontico, capace di imitare il falsetto del soul "dolce" come lo shout del rhythm and blues, il ringhio dell'hardcore come il declamato dell'hip-hop. Brani come The Gentle Art of Making Enemies vivono soltanto dei suoi travestimenti.

I Faith No More hanno il merito storico e artistico di aver saputo travalicare il confine dei generi e coniare un hard-rock poliglotta ed eccentrico, quasi l'antitesi della pomposita` drammatica del genere.

Nel frattempo sono usciti anche Disco Volante (WB, 1995), secondo album dei Mr Bungle, che contiene almeno un brano degno del primo, Carry Stress In The Jaw, e Adult Themes (Tzadik, 1996), primo album solista di Patton, an experimental collage of noises made with mouth and microphone. Disco Volante e` un disco anche troppo sperimentale, un barrage di idee incompiute forse ispirato al frenetico hardcore-jazz di John Zorn, ma che alla fine assomiglia piu` ai calderoni di frammenti degli Half Japanese. L'orchestrazione si e` ampliata a dismisura (dal clarinetto al glockenspiel) ma nessun brano e` orchestrale, perche' tutti i brani muoiono prima di diventare musica.

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Faith No More's keyboardist Roddy Bottum switched to guitar and vocals and formed Imperial Teen with Sister Double Happiness' drummer Lynn Perko. Their Seasick (Slash, 1996) is surprisingly quiet power-pop with a shadow of the Pixies (Imperial Teen, You're One, Water Boy, Butch).

What Is Not To Love (Slash, 1998) is even more subdued and melodic, and perhaps a bit too predictable. The single Yoo Hoo borrows the riff from Velvet Underground's Waiting For My Man. On (Merge, 2002) is a divertissment of joyful and harmless dance-pop a` la B52's (Ivanka, Baby, Undone).

After the artistic flop of King For A Day, Faith No More attempted a last desperate ditch to keep making sense. Unfortunately, Album Of The Year (Warner, 1997) showed only their weak points. Unredeemed by the faceless grunge of Collision, by the progressive-rock of Last Cup Of Sorrow, and by the demented funk-metal of Mouth To Mouth, and generally embarassed by trivial songwriting (Ashes To Ashes, Got That Feeling), the band called it quits.

Pranzo Oltranzista (Tzadik, 1997) is the first album credited to Mike Patton, and it is a 30-minute tribute to the founder of Futurism, Marinetti, with help from the likes of Marc Ribot and John Zorn.

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Mike Patton canto` anche nel supergruppo Fantomas (Ipecac, 1999), forte di Buzz Osbourne dei Melvins alla chitarra, Dave Lombardo degli Slayer alla batteria e Trevor Dunn dei Mr Bungle al basso. Patton e` autore di tutte le musiche. L'album e` un esplosivo saggio di heavy-metal, dadaismo e abstract sound-painting. Nell'arco di trenta brani-miniatura senza titolo il quartetto scorrazza lungo un fronte vastissimo di stili e idee, dalle pulsioni grind di 2 ai riff azzannanti di 3 e 7. Brani come 15 (progressioni panzer, lamento tirolese, disturbi radio, arpeggio furibondo) o 22 sono puri e semplici collage di microscopici eventi sonori. La quantita` di idee e` spettacolare, anche se nessuna delle idee e` spettacolare in se`. Patton scodella un recital di lieder d'avanguardia in un setting di musica da camera dissonante. Dove questi esperimenti potrebbero condurre lo dimostrano il melodramma gotico di 4, fra cacofonie libere, urla ed epilessi ritmiche, 12, gorgheggi liberi su un organo da requiem, 18, un incrocio fra Diamanda Galas e i Napalm Death, che coniano un nuovo linguaggio per la canzone rock. Insomma i Fantomas fanno tutto il contrario di cio` che ci si aspetta normalmente da un supergruppo. Gli scarti di questo album durano circa un'ora e potrebbero costituire materiale per un secondo album.

(Clicka qua per la versione Italiana)

California (Warner Bros, 1999), the third Mr Bungle album, is another chaotic assembly of semiotic signs, except that this time they are funneled through well-structured (and catchy) songs. Sweet Charity lines up western soundtracks, cocktail jazz, exotica, tv themes, operatic singing and doo-wop vocalizing in the parodistic style of early Frank Zappa. The Air-Conditioned Nightmare, that romps through a rapid-fire procession of vocal styles of the 1950s and 1960s, is virtually another homage to Zappa.
None Of Them Knew They Were Robots is a swing novelty in the vein of Brian Setzer with dancing organ, cartoonish sound effects, roaring standup bass, feisty horns and an ever changing breakneck rhythm. Ars Moriendi is a comic rendesvouz of ethnic folk styles played with grindcore intensity.
The avantgarde cut-up techniques that Patton has learned from the likes of Frank Zappa and John Zorn have been coerced into a virtuoso compositional science of shifting tempos and derivative arrangements. Layers of studio treachery disorient the listener, and the melody is often like a moving target, but ultimately everything makes sense, and what was raw creative exuberance on Mr Bungle has now evolved into a refined musical language.
But the joke wears thin after the fifth song. A couple of more experimental pieces, Spruance's Golem II (a hybrid of Kraftwerk, George Clinton and Phish) and Patton's Goodbye Sober Day (a confused merry-go-round of ethnic and heavy-metal sounds), are not enough to provide a viable exit strategy for the concept.

For Fantomas' The Director's Cut (Ipecac, 2001), Patton recruited Dave Lombardo (Slayer), Trevor Dunn (Mr Bungle) and Buzz Osborne (Melvins): what a waste. All they can do is parody 16 tv and movie soundtracks.

Maldoror is a collaboration with Merzbow.

Tomahawk is a supergroup formed by Mike Patton, Jesus Lizard's guitarist Duane Denison, Cows' bassist Kevin Rutmantis, and Helmet's drummer John Stanier that released Anonymous (Ipecac, 2007) Mit Gas (Ipecac, 2008).

Mike Patton has also recorded with Ikue Mori and John Zorn the album Hemophiliac (Tzadik, 2002). The trio of sax, voice and computer improvises with the fury of Jimi Hendrix and Sonny Sharrock.

Millennium Monsterwork 2000 (Ipecac, 2002) documents a live performance by Melvins and Fantomas.

Secret Chiefs 3 is an instrumental offshoot of Mr Bungle led by Trey Spruance. First Grand Constitution and Bylaws (Web Of Mimicry, 1998), Second Grand Constitution and Bylaws (Web Of Mimicry, 1999), Eyes of Flash Eyes of Flame (Web Of Mimicry, 2000), and Book M (Web Of Mimicry, 2001) mix Middle Eastern and Indian music, Ennio Morricone's soundtracks and dance beats. Book of Horizons (Web of Mimicry, 2004) evokes suspense-filled James Bond movies (The End Times), Ennio Morricone's melancholy themes (The Exile, absolutely worthy of the master's repertory, and Book T Exodus), swirling Middle-eastern dances (The 4, The 3), apocalyptic grindcore (Exterminating Angel, Hypostasis Of The Archons), Frank Zappa-esque orchestral music (The Owl In Daylight, DJ Revisionist), and even circus music (Welcome To The Theatron Animatronique).

Mr Bungle's guitarist Trey Spruance is also active in Asva with guitarist John Schuller, bassist Stuart Dahlquist, Burning Witch's drummer, vocalist Jessika Kenney and an organist: Futurist's Against the Ocean (Web of Mimicry, 2005) contains four lengthy doom/droning tracks a` la Earth. What You Don't Know Is Frontier (Southern, 2008), featuring a new vocalist (Holly Johnson), a new guitarist and a new organist (Troy Swanson), is an even denser drone-fest for vocals, guitars, percussions, keyboards and wind instruments.

Path Of Most Resistance (Mimicry, 2007) compiles tracks from Secret Chiefs 3's albums. Xaphan - Book of Angels Volume 9 (2008) is Secret Chiefs 3 (eleven players) playing John Zorn's Masada Book Two.

Fantomas' Delerium Cordia (Ipecac, 2004) is a 74-minute chamber concerto for rock band, vocalist and electronics that ranges from gentle to bombastic, from harrowing to demented, from cacophonous to delirious, its sculpting of ambience inspired by progressive-rock, glitch electronica, post-rock and dark metal (and perhaps decades of cinematic soundtracks).
The suite opens in an atmosphere of suspense with gothic overtones: ghostly sounds, monk-like chanting, massive riffs. But then a mad musique-concrete collage of voices, noises and instruments sends the whole concept spinning into a post-psychedelic dimension. At 40 minutes a strong wind sweeps all the music away. More musique-concrete passages ensue, with a brief reference to Karlheinz Stockhausen's Hymnen. Then Fantomas turns to "deep listening" music, although its form of minimalism is constantly in motion. Sonic events keep happening even though little seems to be changing, whether cadaveric whispers or rain and birds in the woods or vehement guitar riffs. The last nine minutes are virtually silence.
Alas, such an ambitious concept lacks focus and cohesion. It is the atonal equivalent of a melodic fantasy but too often it sounds like a casual collection of musical ideas rather than an organic piece of composition/improvisation. It is both pretentious and visionary, but also self-indulgent (there are almost 20 minutes total of near silence). Pared down to a 15-minute suite, this would have been a classic of a new genre. At 74 minutes, this is yet another manifestation of the borderless ego of musicians who live in the age of cheap CD manufacturing.

Romances (Ipecac, 2004) is a collaboration between Mike Patton and Kaada.

Trevor Dunn, in the meantime, vented his free-jazz ambitions with the albums credited to the Trio Convulsant: Debutantes & Centipedes (october 1997 - Buzz, 1998), with drummer Kenny Wollesen and guitarist Adam Levy, and Sister Phantom Owl Fish (february 2004 - Ipecac, 2004), with Mary Halvorson (guitar) and Ches Smith (drums). Fantomas' Suspended Animation (Ipecac, 2005) returned to the cartoonish-thrash Raymond Scott-ian format of Fantomas' debut. Reneging on its predecessor's monster suite (but actually recorded at the same time), their fourth album was convoluted, hysterical and (mainly) fragmented (most tracks lasting about one minute). Basically, the supergroup (Patton, Slayer's Dave Lombardo, the Melvins' Buzz Osbourne, Mr Bungle's Trevor Dunn) moved from one ambitious project (the super-extended suite) to another ambitious project (the super-frantic collage). Neither was fully satisfying, although both prove Patton's stature as a composer, leader and vocalist.

General Patton vs The X-ecutioners (2005) is a collaboration with DJ crew X-Excutioners.

Mike Patton took a holiday from his experimental projects to deliver the mildly entertaining Peeping Tom (Ipecac, 2006), a collection of pop songs wrapped in electronic garments that are more typical of hip-hop music than of hard-rock. While one or two numbers are catchy (Moho, Don't Even Trip), most of the album wants to rely too much on Patton's lyrics (gasp) and on his vocals.

Since 2001 Trevor Dunn plays contrabass in a New York-based duo with Stars Like Fleas' harpist Shelley Burgon. They recorded At Blim (2005) with koto player Brett Larner. Baltimore (Skirt, 2006) is a collection of harp and bass duets that belong to the realm of dissonant and improvised chamber music. They mostly sound like Keith Rowe or Fred Frith toying with other instruments rather than the usual guitar. Except that they occasionally pick up rhythm, in which case they sound more like a distorted, cacophonous version of the Penguin Cafè Orchestra. Shelley Burgon comes through as one of the most original harp improvisers since Zeena Parkins and Carol Emanuel, and one with a vast range of sound, from abstract noise to jazzy counterpoint.

Mike Patton also scored the soundtrack for the films Crank High Voltage (Lakeshore, 2009) and Solitude of Prime Numbers (Ipecac, 2011).

Imperial Teen continued to reunite and record although at longer and longer intervals: The Hair The TV The Baby & The Band (2007) contains It's Now and little else. Feel the Sound (2012) contains a couple of decent songs (Runaway and Last to Know) that would have made for a decent single, but instead melt down in an awful album.

Mike Patton came up with his most delirious project when he decided to remake Italian pop songs backed by a symphonic orchestra and a choir on Mondo Cane (2010), one of the most bizarre cover albums of all times. Another Italian-themed work, The Solitude of Prime Numbers (2011) was the score to a film adaptation of Paolo Giordano's novel.

Sol Invictus (2015), Faith No More's first album in 18 years, with the same lineup of back then, i.e. Mike Patton (vocals), Mike Bordin (drums), Roddy Bottum (keyboards, vocals), Billy Gould (bass) and Jon Hudson (guitar), contains the catchy Sunny Side Up and Motherfucker. next to more traditional prog-metal songs like Superhero and Separation Anxiety.

Faith No More's original vocalist Chuck Mosley died in 2017.

Trio-Convulsant (Dunn, Halvorson and Smith) returned with Séances (january 2022 - Pyroclastic, 2022), that also adds Folie à Quatre, i.e. Carla Kihlstedt (viola, violin), Oscar Noriega (bass clarinet), Mariel Roberts (cello) and Anna Webber (flutes)

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