Trumans Water
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Of Thick Tum, 7/10
Spasm Smash, 7.5/10
Godspeed The Punchline, 6/10
Milktrain To Paydirt, 6.5/10
Action Ornaments, 6.5/10
Apistogramma , 6/10
Fragments Of A Lucky Break, 6/10
Trumans Water , 6/10
You're In The Line Of Fire, 4/10
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Kirk Branstetter (chitarra), suo fratello Kevin (basso), Glen Galloway (chitarra e canto) e Ely Moyal (batteria) formano i Trumans Water nel 1991 a San Diego. Non hanno alcuna esperienza musicale e le prime prove del 1992 lo dimostrano: brani come Habits Are Spirits e Silver Tongue Please, sull'EP Laugh Light's Lit (Drunken Fish, 1992), Apolitix e Sad Sailor Story, sull'EP Our Scars Like Badges (Homestead, 1992), o i dieci microscopici strumentali dell'album a 7" Jubileeeeee (Homestead, 1993), sono infatti gloriosamente cacofonici, da far arrossire anche i Pere Ubu, per di piu' eseguiti in maniera rigorosamente "lo-fi".

L'album Of Thick Tum (Justice My Eye, 1992), originariamente confezionato in maniera casalinga nel 1991, li rende celebri alla fine dell'anno successivo. Vi compaiono armonie anemiche, svogliate, trasandate, continuamente falcidiate da dissonanze e pressapochismo, come quelle di Deep Grub Yonder, Tooth Ferry e Girler Too, che non si vergognano di usare i trucchi piu' meschini per produrre rumore. Yakboy sono quasi dieci minuti di questa tortura sonora, dieci minuti che fanno pensare a come avrebbero suonato i primi Pink Floyd se non avessero saputo suonare nessuno strumento. Ma il jamming squinternato del gruppo ha paradossalmente una sua qualita' trascendente, cosicche' gli strimpellii scordati di Disindependence e Jamellopy finiscono per generare persino una bizzarra forma di trance. I Trumans Water si inseriscono comunque all'avanguardia del primitivismo sub-rock degli anni '90.

Spasm Smash (Homestead, 1993) e' addirittura doppio, rigurgitante di gesti spastici come soltanto i God Is My Pilot e i Thinking Fellars potrebbero congetturarne. In effetti l'arte di Aroma Of Gina Arnold e Bladder Stomp: Krautrock si e' ulteriormente deteriorata, regredendo a livelli di infantilismo e inettitudine che pochi hanno osato esibire nella storia della musica. Dalla fitta coltre di accordi fuori posto trapela comunque la capacita' di rabberciare robusti rock and roll come Speeds Exceeding e Sun Go Out nonche' voodoobilly ubriachi come Death To Dead Things e Top Of Morning, o pow-wow forsennati come Athlete Who Is Suck e Lo Priest, brani in cui, grazie a un brio di natura allucinogena, si fa esplicita la terrificante energia che viene dispersa negli sconquassi armonici degli altri brani. Il disco e' un carosello di fotomontaggi di casi di delirium tremens, un summa dell'eterodossia tossicodipendente del rock, dai Red Crayola ai Butthole Surfers.

Il singolo Hey Fish (Drunken Fish, 1993) e il mini-album 10 x My Age (Elemental, 1993) continuano la saga del complesso piu' spastico del mondo.

Il progetto successivo e` la tetralogia di Godspeed: Godspeed The Vortex (Way Out Sound, 1993), Godspeed The Static (Drunken Fish, 1993), Godspeed The Hemorrage (Homestead, 1993) e Godspeed The Punchline (Elemental, 1994). I Trumans Water vi sfogano le loro velleita` di improvvisatori. California, su Static, Ordnance, su Hemorrage, 20 Minute Song, su Vortex, Punchline e` di gran lunga il piu` musicale dei quattro album. sono collage chilometrici di idee infantili.

Trasferitisi da San Diego a Portland, con un nuovo batterista, Kavin Kascell, e senza Glen Galloway (Soul Junk), i fratelli Kirk e Kevin Branstetter ripartono praticamente da zero su Milktrain To Paydirt (Homestead, 1995). Il delittantismo ad oltranza che era stato il marchio di fabbrica di Of Thick Tum e del monumentale Spasm Smash non e' molto migliorato. Semmai il nuovo album prosegue la progressione verso maggior velocita', volume e grinta che era iniziata con i tre Godspeed: la frenesia assordante fuga qualsiasi dubbio che brani come Mechanical Days Safety System o Off Peak Arson siano esercizi intellettuali. Sono soltanto delle bravate per party di eccentrici.
Quell'incrocio fra free jazz e delirium tremens si esalta nelle jam per stecche e suoni del tutto casuali di St Job Intl Gore e Wind And Rain Over Wings. Molti dei brani piu' corti sono delle pure demenzialita', come se qualcuno avesse trascritto su uno spartito il rumore che fanno gli orchestrali quando strimpellano a casaccio prima dell'arrivo del direttore. Ogni tanto qualche sprazzo di storia del rock: gli scossoni epilettici di Unitraction Bath e Concussed che miracolosamente assumono le sembianze dei peggiori incubi di Captain Beefheart, le fanta-galattiche progressioni di accordi dei primi Pink Floyd che trapelano da Lick Observatory Spectro Helioscope. Milktrain To Paydirt apre una fase appena piu` musicale.

Quell'anno escono anche l'EP The First Dead Man Of Diluvia (Howardian, 1995) e Stampone (Choke, 1995), una collaborazione con Azalia Snail e Daniel Oxenberg (dei Supreme Dicks) accreditata a Volume.

Action Ornaments (Runt, 1997) non propone nulla di nuovo: le stesse scorribande cacofoniche (nove minuti di Care Sliced Lies mettono a dura prova il sistema nervoso), gli stessi baccanali strumentali (Mood Stain, uno dei migliori di sempre), gli stessi forsennati boogie per antropofagi (Mutual Blood Tied Force), le stesse filastrocche sgangherate (4 Story Friend), e qualche tentativo patetico di costruire canzoni normali (3 Straps Nose To Rear, Gold Plated Pissin Troff). E` sempre un sound fondato sulle bizzarrie piu` inconcludenti. Qualche rumore elettronico di sottofondo, qualche barlume di lucidita` in fase di arrangiamento. La registrazione da cani e` perfettamente in linea con lo spirito dell'operazione.

Apistogramma (Justice My Eye, 1998) contiene piu` che altro la lunga I've Been Here Before Though I Don't Remember (dieci minuti).

Fragments Of A Lucky Break (Trance Syndicate, 1998) allinea nuovamente Glen Galloway, ma soprattutto progredisce in direzione di un sound meno ostico. Le canzoni sono piu` canzoni e meno baraonde. Qualcuna, come Your Courage e Someday You'll Be King prova persino a incorniciare una melodia, invece che disintegrarla. Il problema e` che, per effetto della produzione piu` professionale, le sceneggiate demenziali che costituiscono il cuore del loro repertorio assomigliano sempre piu` a quelle di Frank Zappa, e non alle sue migliori (Woed World Whirlers l'eccezione). Alla fine fra le canzoni si salva quella meno canzone, Wealth In A Flask, a meta` strada fra "trip" allucinogeno e inno trascendente. Semmai e` migliorata l'abilita` nel costruire i loro cacofonici puzzle strumentali, qui rappresentati da The Obstacle Of Habit e 60 Seconds Over Medium: una produzione piu` "pulita" e un minimo di self-control consentono di discernere una logica nelle bagarre delle chitarre. Forse i Trumans Water hanno terminato la loro missione.

Con Thinking Fellers e Boredoms, i Trumans Waters sono fra i grandi primitivisti rock del nostro tempo. Difficile raccontarne la musica, cosi' come dev'essere difficile scriverla e (gasp!) eseguirla.

San Diego's Trumans Water Of Thick Tum (1992) sounded like a group of musicians who had no desire to play anything, and therefore each song was a bit of a torture. Their music was the opposite of "entertainment", as Spasm Smash (1993) proved: a carousel of spastic gestures. It rock'n'roll filtered by the no wave and Royal Trux's Twin Infinitives.
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Dopo tre anni di silenzio, i Trumans Water pubblicano Trumans Water (Emperor Jones, 2001). Il bicipite chitarristico del gruppo e` selvaggio e dissonante come sempre, ma un senso piu` acuto per la forma-canzone e il supporto di un batterista terrificante (Kevin Cascell) ci presenta di fatto un nuovo complesso. Per la prima volta, si riescono a vedere temi che erano soltanto intuibili sui dischi precedenti. Miss Spaceship sposa il post-rock dei Don Caballero al singhiozzo blues di Captain Beefheart, nel solito baccanale di armonie vocali spastiche. Wilt Banana sfiora le acrobazie del progressive-rock, con tanto di filastrocca alla Gong.
Il pezzo da camera Limping Towards Oblivion aumenta la posta, con una ripetizione minimalista di strimpellio chitarristico in crescendo che alla fine viene ingoiato in un buco nero di voci fantasme e di magma elettronico.
Equatorial Antarctica e` forse la composizione piu` difficile: sembra semplicemente un blaterare isterico in falsetto (curioso che assomigli al grande Roger Chapman dei Family), ma e` un piccolo capolavoro di come creare tensione e poi liberarla all'interno del formato di una canzone rock. Le chitarre e la batteria sembrano duellare freneticamente, ma i loro movimenti sono in realta` sincronizzati per pompare elettricita` in maniera circolare.
Il freakout psichedelico di Who Owns The Sun e la progressione galattica alla primi Pink Floyd di Self-Censored aprono un altro fronte, un fronte che potrebbe a posteriori spiegare molta della loro arte schizoide. Le brevi Ondele Clouds e La Bonita Cancion partono proprio da quell'universo "acido" per tratteggiare un nuovo genere di world-music surreale.
La musica e` talvolta indulgente e talvolta precariamente sbalestrata, ma la profusione di idee e il modo meticoloso in cui vengono realizzate segnano un nuovo principio per i Trumans Water.
Il gruppo non e` mai stato cosi` "melodico", ovviamente a modo suo, con una abilita` unica nel seppellire la melodia in grotteschi gesti strumentali: Rinsed In Ashes sembra una gag dei Residents eseguita da un coro Tibetano; Another Day In The Dream Museum fa il verso si Sixties, ma filtrati attraverso una nebbiolina di canti distorti e di battiti solenni. E Sun Tastes Like Fire, in chiusura, e` (gasp) una ballata acustica.
Kirk Branstetter relocated to Oregon. After a three-year hiatus, Trumans Water released Trumans Water (Emperor Jones, 2001). While the twin guitar attack is as savage and dissonant as ever, a keener sense for song structure and the support of terrific drumming (Kevin Cascell) present a brand new band. One can suddenly discern themes that were not visible on previous records. Miss Spaceship weds Don Caballero's post-rock guitar-bass-drums vortex and Captain Beefheart's bluesy hiccup, amid the usual bacchanal of spastic vocal harmonies. Wilt Banana features prog-rock acrobatics and Gong-like nursery rhyming.
The chamber piece Limping Towards Oblivion ups the ante, with a minimalistic repetition of (dissonant) guitar strumming that grows faster and faster until it is swallowed in a black hole of distant ghost voices and electronic sludge.
Equatorial Antarctica is possibly the most difficult composition here: while it appears to be a blatant babble in a hysterical falsetto (curiously reminiscent of Family's Roger Chapman), it is a humble masterpiece of how to creates tension and then release it withing the format of the rock song. The guitars and the drums seem to duel frantically, while theirs are synchronized movements that pump up circular electricity.
The noisy psychedelic freakout of Who Owns The Sun and the galactic progression a` la early Pink Floyd of Self-Censored open another front, one that could explain much of the schizoid art of the past. The brief Ondele Clouds and La Bonita Cancion start from that "acid" universe to sketch a new kind of surreal world-music.
No doubt the music is sometimes self-indulgent and precariously directionless, but the profusion of ideas and the meticulous way in which they are realized marks a new beginning for Trumans Water.
And the band has never sounded so tuneful, although, of course, in its own idiosyncratic way (i.e., with a unique gift for burying melody in grotesque instrumental gestures). Rinsed In Ashes sounds like a Residents ditty performed by a Tibetan choir. Another Day In The Dream Museum even echoes the Sixties, just filtered through a haze of distorted vocals and solemn drumming. And the closing Sun Tastes Like Fire is (gasp) an acoustic ballad.

You're In The Line Of Fire (Homesleep, 2003) is a tedious repetition of their old ideas, even when they are done well (Rock Of Gibraltar, Pony Press, Trapeze Sharks).

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