Suede


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Suede , 7/10
Dog Man Star, 6/10
Butler: The Sound Of, 4/10
Coming Up, 5/10
Sci-Fi Lullabies, 4/10
Bernard Butler: People Move On , 5/10
Bernard Butler: Friends And Lovers , 5/10
Head Music, 4/10
A New Morning , 4/10
Brett Anderson: Brett Anderson (2007), 3/10
Brett Anderson: Wilderness (2008), 3/10
Tears: Here Come The Tears (2007), 4/10
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I Suede furono fra i protagonisti del Brit-pop degli anni '90, grazie ai loro ritornelli orecchiabili e ad arrangiamenti che ne esaltavano il melodismo. Bernard Butler (chitarre e piano) era l'intelligenza del gruppo, mentre il cantante fotogenico Brett Anderson ne era l'immagine pubblica.

Un po' per il sound relativamente spoglio di orpelli e un po' per il "crooning" intenso e teatrale alla Bowie del cantante, gli esordi giustificarono l'entusiasmo: Drowners (il primo singolo, maggio 1992) e` un brano di vecchio glam-rock arrangiato in maniera maestosa, un ritornello etereo librato su una giostra di tastiere psichedeliche e un possente soul-rock alla Faces. Un riff cadenzato di chitarra conduce la melodia circolare di Metal Mickey (ottobre), in cui Anderson da` un saggio magistrale di come scavare fra le ottave le note piu` orecchiabili; la melodia ammaliante di Animal Nitrate (febbraio 1993) singhiozza sul boogie alla T. REx del sintetizzatore. Nulla che non sia stato ascoltato decine di volte nella storia del rock, ma tutto e` reso con pathos quasi religioso.

Suede (Columbia, 1993), per il quale i media Britannici avevano creato un'attesa spasmodica, e` una dotta enciclopedia di trucchi melodrammatici, che spesso lambiscono arrangiamenti da rock progressivo, con tanto di Genesis e Moody Blues fra le righe. Per di piu` le canzoni vantano testi saturi di riferimenti alla sbandierata bisessualita` del cantante, all'eroina, alla sodomia, al suicidio, secondo un canovaccio che prevede di ambientare la musica in un mondo bestiale che contrasti (o complementi a meraviglia) il viso grazioso e innocente del cantante. Rispetto ai singoli e` piu` palese (anche per la mancanza di melodie memorabili) la derivazione dal glamrock: So Young ruba l'effetto a Ziggy Stardust, la lunga ballata di (il retro Dolly lo ruba a Marc Bolan ), Pantomime Horse si sbriciola nel proprio patetismo, Breakdown accenna a note di pianoforte da sonata romantica. Anche il successivo singolo Stay Together (1994) scimmiotta David Bowie. Gli arrangiamenti si fanno al tempo stesso sempre piu` lambiccati.

L'enfasi melodrammatica di Butler e` incontenibile su Dog Man Star (Nude, 1994). Ma anche gli arrangiamenti sono spinti all'eccesso. Il risultato e` che i Suede sembrano proporre un ponte fra progressive-rock e rock sinfonico, fra Genesis e Jim Steinman, naturalmente sempre passando per il glam-rock (We Are The Pigs, fin troppo eroica e strillata istericamente, New Generation recitata sull'attenti a ritmo marziale come nel vaudeville piu` teatrale, l'aria operistica di Black Or Blue) Se il lied pianistico dai sovratoni espressionisti di Daddy's Speeding e quello dai sovratoni decadenti di Two Of Us ripetono per la millesima volta la parte di Ziggy Stardust, La lunga The Asphalt World rispolvera i primi Genesis. Gli esperimenti si moltiplicano: i riff contorti e ciclici di Heroine, la distorsione fragorosa di This Hollywood Life, l'apoteosi sinfonica di Still Life). Se melodie sempre piu` stucchevoli ripetono all'infinito un artificio che non poteva durare piu` di un singolo, gli arrangiamenti fanno in modo che invece quell'artificio diventi un meta-genere. L'esagitato smaniarsi di Anderson sembra quasi una parodia di Bowie, e le musiche gli tengono dietro.

Butler, il vero genio dei primi singoli, lascia infatti il gruppo e registra con il cantante David McAlmont un disco di soul-rock alla Rod Stewart, The Sound Of (Virgin, 1995).

Coming Up (Nude, 1996), con il nuovo (giovanissimo chitarrista Richard Oakes, non cambia la situazione. Anderson rimane succube (a livelli paranoidi) di David Bowie: Trash riecheggia il piglio e l'orchestrazione di Space Oddities, Filmstar e` praticamente un omaggio alla stagione di Ziggy Stardust, Beautiful Ones copia lo spartito di Young Americans, e cosi` via. La canzone che tenta di rispolverare la gloria di Metal Mickey e` semmai Starcrazy.
L'assenza di Butler si fa sentire oltre misura. Anderson prova a ritagliare un nuovo stile e una nuova personalita` al complesso con la ballad pianistica di By The Sea e con il recital espressionista di Picnic By The Motorway, ma, sorpresa, finisce per fare la parodia del Bowie piu` sentimentale.

Sci-Fi Lullabies (Columbia, 1997) e` semplicemente un'antologia dei retro dei loro singoli (28 in tutto), molti con l'allora chitarrista Bernard Butler. Vi figurano pezzi spesso eseguiti dal vivo, come My Insatiable One, Killing of a Flashboy e soprattutto My Dark Star. Ma tutto sommato questa raccolta dimostra la pochezza del gruppo al di fuori di quei due singoli fortunati.

I Suede sono sempre stati dei semplici epigoni di secondo piano del glam-rock di un tempo. Hanno indovinato un paio di singoli fortunati, ma al di fuori di quelle canzoni i loro album sono stati dei puri titoli senza contenuto.

Pur con tutti i limiti di un'operazione esaltata ai limiti del fanatismo, i Suede segnano un effettivo passo in avanti della musica leggera britannica, rimasta ferma per anni agli Smiths. Per qualche giorno le loro canzoni furono davvero piu` orecchiabili di quelle del loro maestro Bowie.

(Il gruppo e` noto come London Suede negli USA).

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In the meantime, Bernard Butler released the single Yes and the album People Move On (Creation, 1998). Butler sings his songs and plays almost all instrumental parts. Butler reinvents himself as a 1970s songwriter with an ear for American rock and a passion for Burt Bacharach orchestral arrangements. Woman I Know is a lengthy, slow-motion, atmospheric soul ballad with dreamy guitar licks a` la JJ Cale and waves of orchestra that crash against loud percussion (a scheme reminiscent of Simon & Garfunkel's I'm A Rock). Autograph is a suspenseful blues wrapped in orchestral sounds and shaken by psychedelic explosions. You Just Know weds Neil Young neurosis and sugary Brit-pop catchiness. People Move On is the protoype for this elaborate form of easy listening that incorporates blues, soul and cocktail jazz. Orchestral excesses marr the Eagles-style country-rock of A Change Of Heart and In Vain. Ditto for the glam-rock of Not Alone and the serenade of Woman I Know. The vocal limitations and the endless repetitions further detract from a project that often confuses means and ends. The humbler I'm Tired almost succeeds in establishing Butler as a honest disciple of 1990s acoustic folk.

Suprisingly, Bernard Butler's new solo album, Friends And Lovers (Creation, 1999), proves that he is a far better singer than guitarist or arranger. The music is confused and insecure, and often reminiscent of Faces and T.Rex (as usual). The 8-minute Has Your Mind Got Away (modeled after Led Zeppelin's No Quarter and Stairway to Heaven) and Precious would be interesting ballads if they were played half decently and with less pomp. Leaving behind the over-production of his previous album, he aims for strightforward Brit-pop, lighter in Friends and Lovers and heavier in I'd Do it Again if I Could. Butler has been in high demand, alternating sessions and concerts with the likes of Brian Eno, Angelo Badalamenti, Edwyn Collins, Neneh Cherry, Paul Weller, Cranberries.

Head Music (Sony, 1999) is an amazing feat, since it displays the worst aspects of both Brit-pop (sugary refrains and bridges and choruses that we have already heard millions of times) and glam-rock (pomp and melodrama). The brooding Electricity and the romantic Everything Will Flow are a far cry from the fresh melodism of the early singles. The lengthy ballad Down is a Bowie-meets-Lennon nightmare. Perhaps conscious of their shortcomings, the London Suede take refuge in the hard-rocking Can't Get Enough and Head Music and the funky-soul of She's In Fashion Miracles of studio production create the most experimental track, Hi-Fi, but there is no song under the tricks. An embarassing album, a desperate quest for a style to justify the existence of a band with no flair.

A New Morning (Sony, 2002), and particularly its singles Positivity and Obsessions, is a good definition of "brain dead".

(Translation by/ Tradotto da Daniele Resta)

Bernard Butler intanto pubblica il singolo Yes e l'album People Move On (Creation, 1998). Butler canta le proprie canzoni e suona quasi tutti gli strumenti. Butler si reinventa come cantautore anni Settanta con orecchio per il rock americano e la passione per gli arrangiamenti orchestrali di Burt Bacharal. Woman I Know è una ballata soul lunga, moderata e suggestiva, con assoli di chitarra da sogno e ondate d’orchestra che si infrangono contro fragorose percussioni (una schema che rievoca I’m A Rock di Simon & Garfunkel). Autograph è un blues pieno di suspense avvolto da suoni orchestrali e scosso da esplosioni psichedeliche. You Just Know combina la nevrosi di Neil Young con l’edulcorata orecchiabilità del Brit-pop. People Move On è il prototipo di questa elaborata forma di easy-listening che incorpora blues, soul e cocktail jazz. Eccessi orchestrali sciupano il country-rock stile Eagles di A Change Of Heart e In Vain. Lo stesso vale per il glam-rock di Not Alone e per la serenata di Woman I Know. I limiti vocali e le infinite ripetizioni sminuiscono ulteriormente un progetto che spesso confonde il fine coi mezzi. La più modesta I'm Tired riesce quasi a consacrare Butler degno seguace del folk acustico anni Novanta.

Inaspettatamente, il nuovo album da solista di Bernard Butler, Friends And Lovers (Creation, 1999), lo conferma di gran lunga migliore come cantante che come chitarrista o arrangiatore. La musica è confusa e insicura, e spesso riecheggia i Faces e i T.Rex (come al solito). Gli otto minuti di Has Your Mind Got Away (modellata su No Quarter e Stairway to Heaven dei Led Zeppelin) e Precious sarebbero interessanti ballate se fossero suonate almeno decentemente e con meno sfarzo. Lasciandosi alle spalle la sovrapproduzione del precedente album, mira a un Brit-pop lineare, più leggero in Friends and Lovers e più possente in I'd Do it Again if I Could. Butler è molto richiesto, e alterna session e concerti con musicisti come Brian Eno, Angelo Badalamenti, Edwyn Collins, Neneh Cherry, Paul Weller, Cranberries.

Head Music (Sony, 1999) è un’impresa strabiliante, in quanto rivela i peggiori aspetti sia del Brit-pop (ritornelli e intermezzi sdolcinati e cori già ascoltati milioni di volte) sia del glam-rock (sfarzo e melodramma). La meditabonda Electricity e la romantica Everything Will Flow son ben differenti dal fresco melodismo dei primi singoli. La lunga ballata Down è un incubo in cui si incontrano Bowie e Lennon. Forse consapevoli dei propri limiti, i London Suede si rifugiano nell’hard-rock di Can't Get Enough e di Head Music, e nel funky-soul di She's In Fashion. Miracoli di produzione in studio danno vita alla più sperimentale delle tracce, Hi-Fi, ma al di là dei trucchi non c’è una vera canzone. Un album imbarazzante, una disperata ricerca di uno stile che giustifichi l’esistenza di una band senza gusto.

A New Morning (Sony, 2002), in particolare per i singoli Positivity e Obsessions, è una buona definizione di "morte celebrale".

Bernard Butler and Brett Anderson reunited as the Tears and released Here Come The Tears (2007), a rather trivial collection of trivial ditties.

Brett Anderson debuted solo with the tedious and trivial Brett Anderson (Drowned in Sound, 2007), followed by the even worse Wilderness (Drowned in Sound, 2008). Black Rainbows (2011) contains the single Brittle Heart.

(Translation by/ Tradotto da Stefano Iardella)

Bernard Butler e Brett Anderson si riunirono come The Tears e pubblicarono Here Come The Tears (2007), una raccolta piuttosto banale di canzoncine banali.

Brett Anderson ha debuttato da solista con il noioso e banale Brett Anderson (Drowned in Sound, 2007), seguito dall'ancor peggiore Wilderness (Drowned in Sound, 2008). Black Rainbows (2011) contiene il singolo Brittle Heart.

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