Commedie italiane

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Piccolomini, Gli Ingannati

 

Virginio, che nel Sacco di Roma perse il figlio Fabrizio, vuole dare l'altra figlia Zelia in sposa al vecchio Gherardo. Zelia è da tempo innamorata di Flaminio, dal quale non è più ricambiata da quando questi s'è invaghito di Isabelle, figlia di Gherardo. Pur di stare accanto all'amato, Zelia fugge dal monastero di cui è ospite, si traveste da maschio, assume il nome di Fabio e si fa assumere in casa di Flaminio, accettando persino di far da tramite tra lui e la rivale, che s'innamora di Fabio, ovvero di Zelia, che ne approfitta per chiederle di maltrattare Flaminio.

Ma Flaminio viene a sapere del travestimento di Zelia, e, quando s'imbatte in Fabrizio, lo scambia per lei travestita e lo rinchiude in casa di Isabella, dove quest'ultima non tarda ad ottenere da Fabrizio quel che non potrebbe ottenere da Fabio; così Isabella sposa Fabrizio, mentre Flaminio cede a Zelia quando scopre l'amore fedele e duraturo di questa.

de Dottori, Aristodemo

 

Morto il re di Messenia, in guerra con Sparta, se ne deve eleggere il successore, e, per propiziarsi gli dei, si deve sacrificare una Vergine. Aristodemo ambisce al trono ed è ligio difensore del rito della vergine, per il quale sono in ballottaggio Arene, figlia di Sicisco, e Merope, figlia dello stesso Aristodemo.

La sorte condanna Arene, ma essa fugge con Sicisco, chiedendo aiuto agli spartani; per non rinunciare al rito, dal quale dipende, secondo la superstizione, la salvezza di Messenia, Aristodemo offre la propria figlia invece di Arene: mentre, per amor di patria, Merope accetta il sacrificio, il suo promesso sposo Policare vuole impedire a tutti i costi l'assurdo rito, ed inventa, perciò, che Merope sia stata posseduta da lui, e, non più vergine, non possa essere sacrificata. Sdegnato, Aristodemo uccide di sua mano la figlia, che crede traditrice, e, una volta scoperto l'errore, giustifica il suo omicidio col pensiero che, in ogni caso, Merope era vittima predestinata; Policare viene lapidato dal popolo infuriato.

Sicisco ritorna col corpo morto di Arene, colpita da uno degli arcieri inviati da Aristodemo sulle loro tracce; Sicisco rivela che Arene era figlia, sia pure illegittima, proprio di Aristodemo, e questi, condannato da tutti e, in ultimo, persino dal sacerdote, che reclama un vero sacrificio, resosi conto d'avere assassinato senza scopo, per superstizione e brama di potere, due sue figlie, si uccide.

della Porta, Fantesca

 

Vestito da femmina, Essandro si fa chiamare Fioretta e serve in casa di Gerasto, poiché è innamorato di Clerie, che Gerasto destina peraltro al figlio di Narticofero; Gerasto brama, a sua volta, Fioretta.

Pamergo, servo di Essandro, si finge Narticofero, e, accompagnato da uno storpio che spaccia per il promesso sposo, si presenta a Gerasto; poi, fingendosi Gerasto, accoglie Narticofero, annunciandogli che la peste ha infettato la promessa.

Quando Gerasto e Narticofero s'incontrano, vengono quasi alle mani, ma scoprono presto l'inganno di Pamergo, e, per vendetta, Gerasto vuole violentare Fioretta, ma scopre la verità sul suo sesso e, perciò, sulla castità di sua figlia; quando il castigo sta per abbattersi su Pamergo, egli scopre d'essere padre di Essandro, e, soprattutto, d'essere entrambi ricchi, cosicché Essandro può sposare Clerie.

Cecchi, Assiuolo

 

Giulio è innamorato di Oretta, moglie fedele del gelosissimo Ambrogio, così è Rinuccio che si confida e cerca aiuto in Giulio. Saputo dalla serva Agnola che il vecchio Ambrogio è innamorato della madre di Rinuccio, Aufrosina, Giulio consiglia al rivale che si organizzi un incontro tra i due vecchi durante il quale Rinuccio possa introdursi in casa di Oretta; affinché il piano riesca, occorre aggirare l'attenta guardia di Giannello, servo fidato di Ambrogio, e procacciare l'alleanza di Agnola.

Il piano consiste in questo: Rinuccio e Giulio fingono di partire; Rinuccio scrive ad Ambrogio fingendosi Aufrosina ed invitandolo la sera stessa; vestito da serva, Giulio lo accoglie e lo rinchiude in un cortile; Rinuccio forza la serratura e, fingendosi il marito, si corica con Oretta.

Giorgetto prepara una variante del piano a favore del padroncino Giulio: scrive ad Oretta, firmandosi anch'egli Aufrosina, ed invitandola a venire a smascherare il marito; così quella sera Ambrogio esce di casa diretto a quella di Aufrosina, seguita poco dopo dalla moglie in abiti maschili.

Rinuccio minaccia con la spada Giannello, forza la serratura e va in casa di Oretta, trovandovi invece la sorella Violante, e se ne accontenta; Giulio, rinchiuso Ambrogio, intercetta Oretta, e soddisfa il suo desiderio; infine, tutti si coalizzano per far sì che Ambrogio, che (mentre gli altri se la spassano alle sue spalle) ha passato la notte in cortile, sia l'unico additato al pubblico disprezzo.

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