Alasdair Gray



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Alasdair Gray (Britain, 1934)

"Lanark" (1981) +

Lanark è un giovane che si trova nella città di Unthank, senza sapere come ci sia arrivato: la città è dominata da loschi figuri, come il potente Fludden (circondato da uno stuolo di belle ragazze) ed infestata da strane malattie che causano mutazioni in dragoni o peggio. Lanark ha modo di conoscere una delle ragazze, Rima, prima di cadere a propria volta vittima del contagio,. Viene così ricoverato nella vicina città di Provan, dove quelli che guariscono diventano dottori ed accudiscono i nuovi malati; lì ha modo di conoscere altri inquietanti personaggi, finché guarisce e, riluttante, diventa dottore: scopre che Rima è ricoverata, e le si dedica. L’Istituto nasconde sinistre trame contro l’umanità, che Lanark riesce soltanto ad intuire. Un oracolo l’aiuta a riscoprire il suo passato. Per le successive duecento pagine, Gray racconta la maturazione di Duncan Thow, rimasto orfano e divenuto pittore: le sue ambizioni, il tormentato rapporto con il padre e la sorella, i primi amori; in un impeto di gelosia uccide (o pensa d’uccidere) una di queste ragazze, e poi s’uccide in mare. Quando si risveglia, si trova accanto Rima, che ha ascoltato dalle sue labbra una storia diversa. Lanark e Rima ottengono il permesso di lasciare l’Istituto e tornano ad Unthank: qui Rima partorisce Alexander, e poi lascia Lanark per mettersi con Fludden, che, a sua volta, chiede a Lanark di rappresentare Unthank al concilio dei grandi, e di difendere la causa della città, che i grandi vorrebbero distruggere. Lanark si reca a Provan come ambasciatore, ma cade nella trappola tesagli dai rivali politici, e viene imprigionato in modo che non possa parlare al congresso. Un epilogo interrompe la narrazione (che ricalca il romanzo picaresco del Settecento) con un lungo sermone in veste grafica bizzarra, in cui a Lanark viene predetto il futuro dall’autore, Gray. Quando arriva finalmente al concilio, fa una figura ridicola; Gay, un’altra delle donne di Fludden (quella che l’ha tirato fuori dalla prigione), gli spiega che, in realtà, questi vuole la distruzione di Unthank, ed ha inviato lui confidando, appunto, in un fallimento. Quando rientra ad Unthank sono già passati molti anni ed Alexander è già un soldato: la città sta crollando, ed è proprio Alexander a portarlo in salvo; vede ancora una volta Rima, incinta di un altro, e poi una figura misteriosa viene ad annunciargli la morte.
Volo di fantasia, esperimenti narrativi.

"Janine" (1982)

synopsis forthcoming

"Poor Things" (1992)

synopsis forthcoming

"The Fall of Kelvin Walker" (1987)

Questa versione anni Sessanta del "Candide" di Voltaire segue le disavventure nella grande citta' (Londra) di un provincialotto ambizioso ma senza esperienza che vuole fare carriera in fretta. Fatica non poco a trovare un posto di lavoro, ma quando lo trova, come intervistatore in una popolare trasmissione televisiva, trova il successo. E' allora che la sua megalomania si scatena: convinto di essere stato investito di una missione divina, si da' al piu' bigotto moralismo di stampo vittoriano. Il padrone, preoccupato, decide che e' venuta l' ora di abbatterlo, e lo fa sfruttando il padre, il quale, in diretta, ne smaschera l' ipocrisia.
Questa fiaba allegorica, che ha per protagonista uno dei tanti personaggi grotteschi della letteratura dell' alienazione, e' la quarta opera dello scrittore scozzese Alasdai Gray. E' anche il suo lavoro meno sperimentale. "Lanark"(81), intricatissimo thriller allegorico che pone un uomo affetto da amnesia totale in un paesaggio apocalittico che si scopre essere l' aldila' di un suicida, e "Janine"(84), la cui protagonista e' una invenzione sadomaso di un pornografo solitario, erano caratterizzati da visioni surreali, sezioni documentarie, effetti tipografici, improvvisi capovolgimenti di situazione, inteventi dell' autore, mentre i racconti di "Unlikely stories"(82) lo avevano fatto avvicinare a Borges e Calvino. La sua narrativa ricorda spesso il nastro di Moebius.
I temi sono rimasti gli stessi (la natura catastrofica dell' uomo moderno, la solitudine dell' individuo, l' incomunicabilita', il cinismo della societa' consumista, il dualismo fra personalita' e potere) ma la sua satira tragicomica ha perso in creativita' e mordente cio' che ha guadagnato in chiarezza e linearita'.

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