San Francisco-based white trumpeter Mark Isham (1951), a former member of Art Lande's Rubisa Patrol in Scandinavia (1976) and of the jazz-rock quartet Group 87 (1978) with guitarist Peter Maunu bassist Patrick O'Hearn and drummer Terry Bozzio, wed his oneiric Miles Davis-influenced technique with chromatically haunting synthesizers on
Vapor Drawings (may 1983), a cycle of meticulously-arranged impressionistic vignettes (with all instruments played by him except drums).
Less electronics and a real group (guitarist David Torn, Oregon's reed-player Paul McCandless, Japan's bassist Mick Karn plus former Group 87 buddies Maunu, O'Hearn and Bozzio) gave Castalia (1988) a sound closer to Weather Report-style jazz-rock.
It all came together on the five-movement symphony Tibet (1989) for a chamber ensemble (including flutist Bill Douglas, guitarists Maunu and Torn), a majestic fusion of jazz, electronics, ambient music and world-music.
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Mark Isham (nato a New York nel 1951) inizio` la carriera jazz in Scandinavia come
trombettista nel quartetto di Art Lande. Poi accompagno` Van Morrison
per cinque album.
Il Group 87 venne formato nel 1978 da Peter Maunu (chitarra e violino),
Mark Isham (tastiere e fiati), Patrick O'Hearn (basso e sintetizzatore) e Terry Bozzio (percussioni), tutti giovanissimi
(Isham, il più anziano, aveva vent'anni, O'Hearn e Bozzio costituivano la
sezione ritmica di Frank Zappa).
L'occasione è prettamente di divertimento. Il trio si concede una
pausa dagli arditi e ardui lavori solisti e si immerge senza pudori nel pop con sonorità quasi hard-
rock di Sublime Feline e One Night Away From Day, "canzoni" con cui l'elettronica
può inalberarsi in inni sinfonici. L'influenza più forte sembra quella del bandismo
giullaresco di Frank Zappa (soprattutto in Moving Sidewalks).
Quello di Magnificent Clockworks (Isham) è in
realtà un progetto non molto diverso da quello della contemporanea Love Of Life Orchestra di
Peter Gordon: erigere una fantasia melodica (in questo caso condotta dal sintetizzatore) su solide
fondamenta ritmiche da ballo (una chitarra funky e una drum machine a tutto volume). Il trucco sta nel
tenere la melodia in continua e travolgente trasformazione e chiudere con una fragorosa apoteosi.
O'Hearn rappresenta invece il lato quieto e meditativo, con la sua
Frontiers cullata in ipnotici accordi di basso e chitarra su uno sfondo di impalpabili volute
elettroniche. E Maunu è il filosofo della situazione. Le sue composizioni fanno presagire un futuro
apocalittico per l'umanità, dilaniata fra istinti primordiali e aberrazioni futuriste. Future Of
The City comincia come una fanfara funebre prima che una brusca impennata ritmica la trasformi in
una sinfonia elettronica. Bedouin è un mesto salmo con una cadenza ossessiva, e forse
rendendo il senso della vita dei nomadi del deserto Maunu propone un'allegoria per il destino umano.
Il secondo disco è essenzialmente un duo di Isham e Maunu con
l'aiuto di un percussionista esterno. Lo stile si è cristallizzato in un jazz-rock strumentale,
orecchiabile e ballabile, omettendo le felice divagazioni del disco precedente. Le sonorità di
Pleasure In Progress sono però anche troppo frenetiche e grintose, anche troppo squillante
il ritornello della tromba in The Apple Bites Back. L'unico brano firmato anche da O'Hearn
è la title-track, all'insegna di un funk appena più atmosferico e di una melodia appena
più avvolgente. Prevalgono i toni misteriosi e drammatici di Maunu nei brani più
suggestivi: la tribale e giocosa Postcard From The Volcano, la sensuale e barocca Angels And
Obelisks e quell'imitazione delle musiche da colonna sonora che è The Death Of Captain
Nemo.
Nel 1983 Isham incide Vapor Drawings, accompagnato soltanto da un
percussionista e da se stesso al synth. Many Chinas e In The Blue Distance sono ipnotici e
allucinati jazz-rock con la tromba che geme lenta e solenne, come annoiata nel primo e funerea nel
secondo. Nel brano Sympathy And Acknowledgement Isham si cimenta anche al minimalismo di
Steve Reich. Il crescendo marziale e pomposo di On The Threshold Of Liberty parla una lingua
blasfema, come se Carla Bley suonasse il bolero di Ravel, Raffles In Rio adatta il minimalismo al
samba (o viceversa), in Men Before The Mirror si ripetono ciclicamente melodie orchestrali
tragiche e minacciose. Il programma sfiora il farsesco quando Isham intona la fanfara nippo-caraibica di
Mr Moto's Penguin. Il minimalismo e il free jazz vengono così rivisitati per ampliarne il
vocabolario, in particolare verso i suoni del Terzo Mondo.
Fin da quegli esordi la musica di Isham è sfumata e onirica, fatta di
volute eteree, di echi manieristici, di incubi minimalisti, di crescendo allucinati, di marce alla
Morricone.
All'improvviso Isham abbraccia però le atmosfere contemplative
della new age e diventa uno specialista di colonne sonore per il teatro e il cinema: gli acquerelli
ambientali di Never Cry Wolf (1983), tratto dalla sua prima colonna sonora, il minimalismo da
camera di Mrs Soffel (1984), le fanfare elettroniche di Times Of Harvey Milk (1985), altra colonna sonora.
Per la colonna sonora di The Moderns ricorre al jazz sofisticato
degli anni '20 e '30..
In Castalia il suo stile si perfeziona in un cool jazz atmosferico
che discende dalle colonne sonore dei film noir, ma aggiornato al jazz-rock dei Weather Report (A
Meeting With The Parabolist), alla world music di David Sylvian (Grand Parade), al blues
notturno di Miles Davis (A Dream Of Three Acrobats) e alle marce solenni di Morricone
(Gracious Core).
La logica conseguenza di questa svolta verso la world music sono le due
suite che compongono la colonna sonora di Beast: Badal (aperta da un lamento arabo,
sventrata da un riff maniacale, cullata da una tromba Hassell-iana su ritmi di palude, sommersa da rumori
di jungla e inghiottita in riti arcani con una nostalgica tromba alla Miles Davis) e Nanawatai
(delirio alla Jon Hassell su vocalizzi fluttuanti e poi incubo metronomico dalle cadenze orientali).
Il nuovo corso culmina nell'ambiziosa, monumentale sinfonia in cinque
movimenti di Tibet, orchestrata per un ricco complesso da camera (fra gli altri, Bill Douglas al
flauto, Peter Maunu e David Torn alle chitarre).
Per quanto manieristica e ridondante, quest'opera distilla i suoni
più cristallini e introversi della sua carriera, assorbendo ispirazioni tibetane che vanno dai
proverbiali campanelli ai canti liturgici e amalgamando i timbri strumentali più disparati in un
flusso elegante ed omogeneo di musica tonale. Le atmosfere più immediate sono forse quelle del
quarto movimento, dove il preziosismo jazz-rock della sua tromba si sposa a una suspence metafisica,
mentre quelle in cui meglio si esprime la suggestione dei cerimoniali tibetani sono quelle del primo e
dell'ultimo movimento (proprio quelli dove Isham è più assente).
L'album omonimo del 1990 apre invece a sorpresa per il canto. Aiutato da
David Torn (magistrale nel gran finale di Turkish Delight), Isham si tramuta in un Miles Davis
dei poveri (le atmosfere magiche di Ashes And Diamonds e Toward The Infinite White) o
in un Chuck Mangione dei ricchi (le ballad sentimentali Marionnette e Honeymoon
Nights).
Songs My Children Taught Me raccoglie quattro suite strumentali
(composte in anni diversi come corredo a una collana per bambini) che commentano musicalmente
altrettante celebri fiabe: Steadfast Tin Soldier, The Emperor And The Nightingale,
Thumbalina, The Emperor's New Clothes. La durata media è intorno ai diciotto
minuti e Isham ha tutto il tempo di mettere in luce le sue qualità di ipnotizzatore di classe.
L'anno dopo Isham diventa famoso grazie alla colonna sonora per "A River
Runs Through It" (una specie di suite celtica), che riceverà ogni sorta di premi.
Fra le altre sue colonne sonore si contano "Mrs Parker And The Vicious
Circle" (ancora jazz degli inizi del secolo), "The Public Eye" (big band degli anni '40), "Quiz Show" (lo
stile di Count Basie), "Home For The Holidays" (lo stile del Modern Jazz Quartet), "Romeo Is Bleeding"
(l'improvvisazione d'avanguardia). Anche dal vivo Isham si cimenta nel jazz con questa propensione
all'identificazione totale, prendendo di volta in volta di mira uno stile celebre del passato. Non stupisce
pertanto che Blue Sun sia un album per quintetto jazz, dedicato al mitico Kind Of Blue di Miles
Davis.
Five Stories for Trumpet and Orchestra (1992) was his first classical
composition.
Isham è il trait d'union naturale fra jazz-rock, minimalismo e
world-fusion, maestro nell'utilizzare elementi di tutte le culture musicali per costruire raffinate e sinistre
atmosfere. Con le sue fantasie elettroniche pan-etniche si è proposto come il Ry Cooder del
cinema underground (in particolare per i film di Alan Rudolph).
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