Negativland


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Negativland (Seeland, 1980), 7/10
Points (Seeland, 1981), 6.5/10
A Big 10-8 Place (Seeland, 1983), 6.5/10
Escape From Noise (SST, 1987), 5.5/10
Helter Stupid (Seeland, 1989), 5/10
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Summary
San Francisco-based Negativland (Mark Hosler, Richard Lyons, David Willis, Don Joyce) opted for a satirical urban documentary on Negativland (1980) and Points (1981), breakneck-speed parades of sonic fragments (found sounds as well radio broadcasts, conversations, musical pieces) that also stood as grotesque celebrations of the consumer society. Their audio collage was the equivalent of a hike in a junkyard.
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Artigiani auto-didatti della musica rumoristica sono anche i Negativland, Mark Hosler, Richard Lyons e David Willis (tutti e tre ai tapes, electronics, loops, rhythms) attivi dal 1980 nella zona nord-est della Bay Area, fra San Francisco e Sacramento.

Le loro suite sono mosaici tumultuosi nei quali si susseguono a rotta di collo muzak, rumori elettronici, melodie pop, jam da garage, slogan politici, improvvisazioni di free jazz, musica da camera, suoni dal vero. Ogni suite e' una grottesca celebrazione della civilta' consumista, e al tempo stesso uno spaccato allucinante di mondo suburbano. La quantita' di frammenti, gag, citazioni, e strumenti fa il paio con le confezioni estrose e programmatiche dei dischi.

Il primo album e' una sarabanda esuberante e goliardica di questa maniera. In alcuni punti una voce disserta e ironizza sarcastica su un sottofondo di musica di intrattenimento, e sembra di sentire una versione ri-mixata dei Residents. In altri si assiste a un concerto d'avanguardia ispirato ai lavori piu' rigorosi di Cage, Stockhausen, Varese, con ogni sorta di pasticci armonici. In altri ancora si precipita negli abissi della musica cosmica e della psichedelia piu' "freak out". Danze popolari a ritmi devoluti (1), schitarrare country in ronzio di elettrodomestici (2), guaiti di sax e di cani (4), orchestre macellate da intermittenze spaziali (5), collage robotici di voci, elettronica e organo (9), fanfare di hard-rock demoniaco (11), elicotteri alieni (12), duetti di chitarre scordate (15), scrosci d'acqua (17) si susseguono freneticamente. E' una gloriosa apoteosi della cultura junk, soprattutto del quotidiano dei piccolo-borghesi suburbani, costruita per analogia con il flusso dissonante di informazioni di un qualsiasi medium: la contrapposizione di suoni fra di loro slegati, ma ciascuno in se' perfettamente compiuto, riproduce il mezzo di comunicazione primario della societa' dell'informazione, quell'accavallarsi convulso e apparentemente insensato di notizie, spettacolo e reportage.

Points, il secondo reperto di quest'arte inorganica che si puo' far risalire a fonti quali la pittura astratta, l'arte pop di assemblaggio, il teatro dell'assurdo, il montaggio del cinema futurista, il collage umorisitico zappiano, e' invece strutturato a brani in modo piu' tradizionale: ragtime d'altri tempi (The Answer Is, il pezzo piu' musicale della loro carriera), deliri psichedelici brulicanti di eventi sonori (The Scolding Box), concerti "concreti" caotici e disarticolati (Babac D'babc), balletti meccanici (A Nice Place To Live), ottuse mini-sinfonie elettroniche per brusii subsonici (Potty Air).

Suite come Big 10-8 Place, che annovera anche Don Joyce, sono peraltro sequenze di infiniti frammenti di suoni e rumori del loro ambiente (commercial televisivi, discorsi, traffico, registri di cassa, notiziari radiofonici, filastrocche per bambini, porte, acqua, disc-jockey), alternati a esibizionismi altrettanto dispersivi di elettronica astratta. E' il festival della piccola comunita' americana, di un quotidiano astratto che e' apparentemente armonioso e sicuro, ma che in realta' si fa sempre piu' terribile e minaccioso, claustrofobico e sconnesso. I due musicisti hanno tutte le qualita' dei predicatori e dei folk-singer, una volta che all'eloquenza retorica si sostituiscano i media elettronici e ai grandi ideali la nevrosi. Molto piu' parlata e disorganica delle precedenti, l'opera perde in efficacia cio' che acquista in documentarismo.

Escape From Noise (SST, 1987), registrato da un quartetto con Mark Hosler, Don Joyce, Chris Grigg e David Wills (piu` Richard Lyons al "canto"), sfrutta l'arsenale cacofonico per costruire meticolose parodie di canzoni pop. Il gruppo si ricorda di Wild Man Fischer nella narrazione isterica di Car Bomb, nella acoustic folk ballad di Nesbitt's Lime Soda Song con una coda di un bambino che canta Over The Rainbow a cappella. Massicce drum-machine (l'imitazione di Michael Jackson, la danse macabre di Christianity Is Stupid, il caos sincopato di You Don't Even Live Here) trasformano parte del disco in un incubo synth-pop. Purtroppo le parti conversazionali (eccetto il dialogo surreale di Yellow Black And Rectangular) castrano gran parte della verve delle canzoni-collage.

Helter Stupid e' un'insolita satira dei media realizzata elaborando in studio gli articoli pubblicati e i reportage teletrasmessi in seguito a un loro falso scoop (fecero credere che un loro brano fosse indiziato di omicidio colposo!).

Rispetto alle altre rotte della musica sperimentale californiana, le piece dei Negativland risultano piu' personali e integrate nella realta' sociale del loro tempo. Rispetto ai Mnemonists, sono meno colti e meno jazz, piu' vicini, nello spirito e nel vocabolario, al mondo degli adolescenti suburbani.

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During their second decade, Negativland produced collages that were either trivial, such as Free (Seeland, 1993), which seemed to rediscover the song format, or pretentious, such as the double-disc Time Zones Exchange Project (Seeland, 1994), which documents the (fictional) capture of the Soviet Union by sticking together radio and tv fragments as well as imaginary fragments.

Fair Use (Seeland, 1995) documents the court case following a lawsuit by U2.

Sex Dirt (Seeland, 1996) belongs to the "trivial" series, as does Dispepsi (Seeland, 1997), a satire of radio and television advertising (Frank Zappa and the Residets have done better), as does Happy Heroes (Seeland, 1998).

Negativ(e)land (SST, 1997) is a live album.

The "bootleg" These Guys Are From England (Seelard, 2001) collects their most famous single (the U2 rip-off) and other unreleased material. But the joke had lasted way too long: for ten years, basically, Negativland simply leveraged their celebrity as appropriators of other people's sounds.

Death Sentences Of The Polished And Structurally Weak (Seeland, 2002) is both a collection of photographs of junkyards and a collection of abstract music, that refrains from the usual "appropriations". It marks a return of Negativland to its origins as sculptors of adventurous sound collages.

The audio collage of No Business (2005), perhaps their most sophisticated ever, returns to their juvenile pranks. It is pure cut-up, without trying any structuring in songs, and it is "message-oriented", as opposed to abstract sound-sculpting, and it is meant to elicit laughter. It feels more like a series of skits at a vaudeville show than a collection of music. And the skits are often repetitive.

By the time of Presents Thigmotactic (Seeland, 2008), Negativland had become the solo project of Mark Hosler.

Joyce died in 2015. Lyons died in 2016.

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