Jonn Serrie è uno degli esponenti di punta dell'elettronica melodica.
Nei suoi dischi il sintetizzatore e gli altri macchinari elettronici fungono da orchestra per fluide "canzoni"
che si ispirano soltanto in maniera indiretta agli spazi intergalattici.
Cresciuto nel Connecticut, in una famiglia e un ambiente di aviatori che ne
stuzzicò fin da piccolo l'immaginazione, venne avviato alla carriera militare, ma la
abbandonò suggestionato dall'organo a canne della chiesa. Il sintetizzatore rappresentò
un'ovvia estensione di quello strumento capace di emettere più di un suono alla volta. Impiegato
in un'officina che costruiva strumenti elettronici, ne divenne un esperto. Nel 1981, fallita la
società e abbandonato il New England per Atlanta, riuscì a mettere a frutto quel mestiere
componendo musica per documentari di vario genere. Fra i tanti, gli capitò anche la commissione
di quello per lo Shuttle che esplose nel 1986. Invece della colonna sonora, Serrie compose un disco per
commemorare la tragedia: And The Stars Go With You.
Gentle The Night sonda le profondita` del cosmo,
The Far River e` musica psico-ambientale.
Il successo di quel lavoro lo spinse a registrare quasi subito la sua
continuazione, Flightpath, e in particolare la suite Sky Safari
e il lento bisbiglio siderale di Glyder.
Serrie stava mettendo a
punto un'arte di timbri raffinati e di contrappunti cristallini. Questo lavoro meno tragico e più
lirico gli fece intravedere la sua vocazione: un'elettronica leggera, gradevole, spensierata, che non facesse
pensare ma si limitasse a cullare l'ascoltatore in un mondo immaginario.
Poi venne la svolta mistica, e un disco dedicato al villaggio tibetano di
Tingri. Il viaggio cosmico del primo disco si trasforma in una fiaba romantica ambientata in un
villaggio millenario. La world-music didascalica di Tingri e Iridani, così pronta
ad esaltare la voglia di vivere, è in realtà soltanto un corredo ai tre pezzi maggiori:
Winter's Chapel, forse il suo capolavoro di arrangiamento, un brano giocato su tonalità
dimesse, il cui tema viene ripetuto in maniera minimalista dentro un vortice ineffabile; Tingri
Maiden, ancor più statico e impalpabile, e la dolcissima marea di Annie By The Sea.
In queste atmosfere soffuse, in queste delicate cartilagini di paradiso, in queste luccicanti visioni nello
stile di Harold Budd trionfa la poesia lunare di Serrie.
Planetary Chronicles: Volume 1 raccoglie cinque brani
originariamente composti (nell'arco di un decennio) per gli spettacoli che Serrie organizza nei
planetarium di Atlanta. Più melodrammatica, aggressiva, criptica, la musica di Dawn
Trader (1983) e Mystery Road (1983) propone Serrie nei panni di un "corriere cosmico" che
non corre di stella in stella ma si è arenato su un pianeta e osserva stupefatto il panorama che gli
si presenta. Non c'è, insomma, l'epos transgalattico di Schulze, ma una tenue fibra umana che lo
differenzia nettamente dal resto dei musicisti cosmici. The Straits Of Madigann (1984) e
Starmoods si ricollegano al suo stile più classico, quel lenzuolo sfocato di accordi che non
ha altro fine che se stesso, privo di svolgimento drammatico, di melodie, di ritmi, di alcunchè. La
musica "planetaria" di Serrie è l'antitesi di quella cosmica (per batterie di sequencer e orchestre
sintetiche) dei tedeschi.
Il secondo volume di Planetary Chronicles propone un altro
calderone di spunti, dalle scansioni minimaliste di First Night Out all'eleganza "ambientale" di
Vista Range, dai sibili galattici di Aftervisions all'"om" spettrale di Continuum.
Questa volta Serrie non si lascia influenzare più di tanto dallo scopo per cui sono composte le
musiche e osa comporre brani di elettronica da camera. Mentre il primo volume portava le stigmate della
musica d'occasione, il secondo porta le austere insegne dell'avanguardia "seria". Il clou del disco è
On A Frontier Of Fable, venti minuti intensi di suspence e di trance cuciti con malizia e pudore da
un grande regista di suoni artificiali.
Serrie ci ripensa subito e ritorna a una forma di "canzone" più
convenzionale con Midsummer Century, che vorrebbe raccontare una storia d'amore vista dal
futuro.
Il problema è che gran parte del disco scorre all'insegna del pop più leggero e
corrivo. Melodie aggraziate come Lookback e Timelines sono quanto di più
commerciale Serrie abbia prodotto.
I tour de force di Land Of Lyss e The Ancient Of Days
presentano il difetto opposto delle sue prime opere: troppo movimento, troppo dispersive, troppo confuse.
Al loro confronto The Last Secret, una delle sue stasi ambientali più rigorose, fa l'effetto
di un classico: la mano esperta del maestro centellina gli accordi e gli effetti, lasciando che la musica viva
di un fragilissimo moto perpetuo.
Molto meglio Ixlandia, nonostante qua e là sia ancora
contaminato da sonnolenti temi degni della muzak da supermercato (la title-track). Eleganti spunti esotici
come Blue Lumia e delicate trance romantiche come Le Tresor fungono da prove generali
per le quattro lunghe suite del disco. Serrie è al culmine delle sue doti di compositore elettronico
quando intesse armonie a metà strada fra il subaqueo e l'astrale come The Century
Princess e Starport Indra, trapunti di suoni misteriosi e di venti ultraterreni, oppure quando
cesella lucidi astrattismi ambientali come Welcome Home, che lasciano tintinnare lentamente le
note della melodia più dolce.
Meglio di tutto forse i silenzi microscopici di Tachyon
Detective, dove il suono si rarefa al livello di vertigine di polveri.
Tutto sommato Serrie non fa altro che mettere a frutto lo zibaldone di
appunti delle Planetary Chronicles, condensando e mettendo a fuoco le idee che ha accumulato
in tanti anni di documentari sonori. Ne risulta quello che è forse il suo capolavoro, l'opera
equilibrata e al tempo stesso sperimentale che non aveva mai avuto il coraggio di fare.
Serrie è uno dei "corrieri cosmici" che vogliono portare l'ascoltatore
in una galassia lontana, ma senza fargli provare paura, facendolo anzi sentire a suo agio per tutta la
durata del viaggio.
|
If English is your first language and you could translate this text, please contact me.
Scroll down for recent reviews in english.
|