Il brasiliano
Juvenal de Hollanda "Nana" Vasconcelos (1944),
reduce dal combo di Milton Nascimento,
dal complesso di Gato Barbieri e dai Codona di Don Cherry e Collin Walcott,
e trasferitosi a New York nel 1976, si rivelò su
Africadeus (1972) come virtuoso del "berimbau" afro-americano.
O Berimbau (19 minuti), su
Saudades (march 1979 - ECM, 1979),
è una più ambiziosa composizione
orchestrale che dà modo al percussionista di sbizzarrirsi in acrobazie pirotecniche allo strumento,
mentre Ondas è una novelty con inflessioni africane e cinesi, e Cego Aderaldo (dieci minuti)
(con Gismonti alla chitarra) confonde l'umore del blues americano e quello della saudade brasiliana.
Dopo aver inciso dischi di pop-jazz brasiliano sorprendentemente festoso e
accessibile, umanamente vicino alle tradizioni folkloriche delle sue terre (Amazonas, 1973),
Vasconcelos si è unito alla nuova avanguardia di New York (con Arto Lindsay alle chitarre e
Peter Scherer alle tastiere) per realizzare Bush Dance (1986), un disco ispirato dai ritmi, dai canti e dai
rituali ancestrali del Nordeste: è un tripudio di filastrocche arcaiche (Mamae Cade
Baleia), di tribalismi sfrenati (Paletò), di solfeggi spensierati (Aquela Do
Milton) che culmina nel funk di giungla della title-track e nella ballata minimalista di
Calmaria.
Zumbi (1983) è un tour de force
poliritmico che utilizza tamburi, tronchi d'albero, strumenti folklorici e
voci e suoni corporei con l'unico
obiettivo di creare una complessa struttura di sincopazioni, riverberi e dissonanze.
Asian Journal (Music Of The West, 1988) presenta un quartetto con
Steve Gorn al flauto bansuri e al sax soprano, Mike Richmond al basso e
Badal Roy alle tabla.
Rain Dance conferma questa regressione a una musica più
semplice e spontanea, che talvolta rivela il suo amore per i bambini (Cantei Oba) e talaltra si
ispira ai suoni naturali della foresta (Rain Dance). Don Cherry lo aiuta a comporre la potente
visione di Bird Boy.
Con un sound più completo e grintoso Vasconcelos può
finalmente dar libero sfogo alla sua immaginazione e al suo innato ritualismo. Al tempo stesso il
musicista riesce ad amalgamare la voce umana e il battito di mani fra gli strumenti dell'ensemble.
Nel corso della sua carriera Vasconcelos ha collaborato a centinaia di dischi
rock, jazz e new age.
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