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Figlio di un generale dell'esercito britannico, ancorché studente a
Oxford, dal 1946 critico cinematografico innovativo,
Lindsay Anderson (1923, born in India but raised in Britain)
diresse alcuni documentari di alto livello sempre
più vicini all'Inghilterra della classe lavoratrice. Dopo un periodo di regie teatrali,
contribuì nel 1956 alla nascita del free-cinema; diresse
The Sporting Life (1963), dal
romanzo di David Storey, esemplare per realismo e psicologismo delle tendenze del movimento, ma
anche, per emotività, del temperamento dell'autore.
The White Bus (1966; 46 minuti, da Delaney) ha il sapere di una fiaba
moderna, realista nel descrivere il ritorno di una ragazza nel paese natale, ma farcito di tocchi
surreali.
Il successivo
If (1969), ispirato a Vigo, e` strutturato a panelli
Brecht-iani. Ogni pannello e` composto di scene austere, sintetiche e crude.
Una critica dei metodi educativi
nei collegi (dei suoi assurdi rituali repressivi), stravolge con truce compiacimento il modello del film sulla
vita scolastica: gli insegnanti sono pazzi assatanati, gli studenti una torma di cavallette crudeli (scherzi
goliardici come lo studente appeso a testa in giù sul WC, sesso selvaggio e sadico fra ribelle e la
sua ragazza, la fustigazione del capo dei ribelli).
Alla festa di chiusura dell'anno scolastico, tre studenti
ribelli sterminano gli autoritari professori. Mentre i quattro professori celebrano i loro secolari biechi
rituali di autoritarismo, i tre si ubriacano e giurano di ucciderli. Durante le esercitazioni militari (una
colossale finzione dentro la finzione che tutti meno i ribelli prendono sul serio) i tre ribelli si armano di
vere pallottole e sparano freddamente a un farsesco professore, che, terrorizzato piu` che ferito, sviene.
Vengono poi rimproverati e devono scusarsi
con il "morto", conservato in un cassettone.
Grottesco e surreale. Durante la messa con arcivescovo e
generale, appiccano il fuoco in chiesa e poi massacrano dal tetto la folla in fuga; la folla viene
prontamente armata e si scatena la battaglia; non si vede chi vince.
Anch'esso si situa al confine fra fantasia e realtà, e assurge a metafora
sulla voglia di eversione dalla realtà che cova in ogni uomo, che riflette sì il clima dei suoi
tempi ma anche un più generale sentimento anarchico (tre studenti si ribellano all'assurdo regime
scolastico). Come in Bunuel, la rappresentazione della realtà sfocia in una progressione di
atrocità fantastiche. Monumentale affresco del tradizionalismo britannico, ridicolo, ma preso sul
serio da troppi. Grottesco campionario di rituali e di discorsi deliranti al limite della parodia del
nazismo.
O Lucky Man (1973) è una commedia picaresca con
protagonista un giovane rappresentante in viaggio per affari, che matura la coscienza dello squallore in
cui si dibatte l'umanità; durante la sua odissea passa da una esperienza all'altra sempre
più tragica, e finisce a far l'attore con l'obbligo di ridere sempre. Continua la sua educazione
attraverso la società corrotta di Londra, fino a diventare egli stesso totalmente corrotto. Favola
allegorica. Il protagonista è un proseguimento dei tre ribelli, usciti dal collegio ed entrati nel
mondo degli adulti.
In Celebration (1975) is the adaptation of a David Storey play.
Britannia Hospital (1982) è una satira furibonda e
debordante contro tutto e tutti.
L'ospedale che sta festeggiando il giubileo (e l'invenzione di un uomo in
laboratorio) con una visita della Regina, rappresenta tutta l'Inghilterra, una colossale nave di folli, sulla
quale si attuano le prassi più grottesche: un picchetto di infermieri in sciopero impedisce l'accesso
ai ricoverati d'urgenza, i medici perdono tempo in discussioni lasciando morire i pazienti da operare, un
gigantesco congegno elettronico non può funzionare per mancanza di pulizie, il primario uccide i
malati per derubarli degli organi più pregiati che conserva in frigorifero, etc... Nulla funziona e
tutti si azzannano per difendere i propri interessi. Un giornalista che vuole denunciare l'accaduto viene
decapitato dal primario per sostituire una testa andata putrefatta. In sala operatoria il mostro appena nato
si ribella al suo creatore e questi decapita anche lui; seppure senza testa, il mostro riesce a strangolare
l'assistente-amante del primario. Una folla di dimostranti impedisce l'accesso alla regina per protesta
contro i lord e i dittatori che vi sono ospitati. il regale corteo si traveste perciò da vittime di un
attentato (la regina in carro funebre), ma un'infermiera ribelle, amante del giornalista, svela il trucco
riprendendo la regina a circuito chiuso e i manifestanti occupano l'ospedale. Nell'aula magna prendono
posto tutti, nobili e plebei, per assistere alla dimostrazione del primario, e il film si conclude con il
cervello artificiale da lui costruito che arringa al superuomo perfetto, liberato dalla violenza. Un
nichilismo disperato e assoluto, gag feroci.
Anderson è il più personale e il più originale regista del
movimento. La sua ideologia è contraddittoria per definizione: un umanitario cinico, un idealista
pragmatico, un romantico realista, un politico intimista, un populista della classe media.
Whales of August (1987) is an adaptation of David Berry's play "The Whales of August" (1980) about two elderly sisters who spend every summer vacation on an island.
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