Soggettista di Blasetti negli anni trenta, Renato
Castellani calligrafici Renato fu uno dei registi calligrafici, commediografo di ispirazione letteraria dotato
di un spiccato gusto figurativo e sempre sospeso fra "telefoni bianchi" e neorealismo, esponente percio`
del filone "rosa" che imperverso` (?) fin dal principio nell'ambito del neorealismo. Dopo Un colpo di
pistola (1942, storia di un duello per amore che la contesa evita facendo la sua scelta) e altri melodrammi
apocrifi rispetto al cinema di regime, si converti` al neorealismo nel 1948 con Sotto il sole di Roma,
ritratto dei giovani romani durante la guerra, ragazzi di vita (presi effettivamente della strada) che vivono
di espedienti e che vanno incontro alla tragedia (l'uccisione di una guardia durante un furto di gomme) o
alla redenzione (il figlio del metronotte); Primavera (1949), farsa di un rubacuori che viene arrestato
per bigamia, introduce a Due soldi di speranza (1951), che enuncia la sua personale "seconda via" al
neorealismo. Osservazioni di costume, freschezza narrativa, sentimentalismo e intimismo ne sono le
principali componenti. Nel napoletano un giovane disoccupato che deve provvedere alle dote delle cinque
sorelle si adatta a ogni lavoro (autista, venditore di bibite, sacrestano, attacchino), ma pensa sempre alla
focosa fidanzata che le famiglie non vogliono lasciargli sposare e che intralcia con la sua possessiva
gelosia i tentativi del giovane (come quando lui si trasferisce in citta` a lavorare per una vedova che si e`
ingraziato donando sangue al figlioletto); alla fine lei fugge di casa e lui se la prende senza dote ma i
compaesani si stringono attorno a loro. I due spensierati amanti (progenitori degli allegri popolani di
Pane amore e fantasia) non si arrendono davanti alla poverta` e alla fine conquistano l'approvazione
dell'intero paese; l'idillio rustico trasforma la tragedia cronica dei disoccupati in un gioco d'astuzia, il
bozzettismo (vedi il padre di lei, fabbricante di fuochi d'artificio, o la vedova padrona del cinema)
edulcora la dura vita nelle campagne meridionali.
Dopo una virtuosistica e neorealistica riduzione di Romeo e Giulietta (1954), I
Sogni nel Cassetto (1957) affronta per la terza volta consecutiva il tema di un amore contrastato, questa
volta fra due studenti, e delle illusioni giovanili (lei morira` di parto proprio quando la laurea ha procurato
a lui un posto di medico di paese).
Due opere di intenti sociali segnarono un provvisorio ritorno alle tematiche
neorealiste. Nella Citta` l'Inferno (1959) e` un film interpretato da sole donne e ambientato in carcere
femminile, con Anna Magnani nella parte di una donna esperta e disillusa. Il Brigante (1961) e` un giovane
accusato per errore di omicidio, che si da alla latitanza finche` la sua innocenza non viene riconosciuta;
quando un anno dopo si ritrova a capeggiare le lotte dei contadini, la vecchia accusa viene rispolverata e il
giovane deve darsi di nuovo alla macchia; i suoi nemici gli ammazzarono pero` la fidanzata e lui torna in
paese per vendicarla, sparando all'impazzata contro i carabinieri, e cercando la morte.
In seguito Castellani si e` segnalato piuttosto come valido biografo televisivo
(Leonardo e Verdi), con Kolossal multinazionali che gli hanno consentito di sfoderare tutto il suo
virtuosismo.
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