7.3 Eyes Without a Face (1959) | Links: |
George Franju fu uno dei pionieri della nouvelle vague.
La sua personalità di regista crudele e polemico si rivela già nei documentari, lirici e feroci al tempo stesso: Le sang des bétès (1949) sullo squartamento degli animali nei macelli e Hotel des Invalides (1952) sulla storia militare. La téte contre le mur (1959), denuncia della situazione allucinante dei manicomi: un giovane ricoverato in una casa di cura retta da un medico autoritario riesce ad evadere (dopo aver assistito a diverse scene, fra cui il suicidio di un epilettico) ma viene ripreso. Il giovane ha in realtà bisogno di affetto, ma, davanti alla crudeltà del mondo, reagisce con la violenza. Il raccapricciante umorismo macabro di Les Jeux Sans Visage/ Eyes Without a Face (1959) lo apparenta all'avanguardia surrealista. Le operazioni avvengono in una sala operatoria dentro la villa del chirurgo, di fianco al locale in cui vengono custoditi i cani usati come cavia. L'assistente procura un'altra ragazza. Questa volta il trapianto sembra riuscire e per la prima volta Christiane ha di nuovo un viso. La vittima, risvegliatasi senza faccia, tenta di fuggire, ma precipita da una finestra e muore. Qualche giorno dopo pero` la faccia comincia a sgretolarsi e il chirurgo capisce di aver bisogno di un'altra ragazza per riprovare. Il fidanzato di Christiane, medico nella stessa clinica, si insospettisce per una telefonata di Christiane, che dovrebbe essere morta, e per la segnalazione di una donna che corrisponde all'assistente del chirurgo. Avverte la polizia, che decide di usare una ladruncola come cavia. La ladruncola viene ricoverata nella clinica per vedere se verra` rapita. Quando il ragazzo pensa che l'esperimento sia fallito, la ragazza viene dimessa, ma appena uscita viene rapita con la solita tecnica. La polizia capisce di aver trovato il filo della matassa. Ma prima ancora che possa intervenire Christiane risolve la situazione: libera la malcapitata, accoltella l'assistente, e libera i cani che sbranano il chirurgo.
Thomas l'imposteurs (1965, scritto da
Cocteau il surrealista in persona): storia di un adolescente che gioisce di trovarsi in mezzo a un
bombardamento come se si trattasse di un gioco, tra rovine, morti e mutilati; nella sua prima missione
scopre che non è un gioco; una pattuglia tedesca lo fulmina.
Il cinema di Franju è sempre un cinema di giovani innocenti che lottano disperatamente per uscire dal sordido macello in cui la vita li ha imprigionati. Rispetto al resto della "nouvelle vague", accoglie suggestioni oniriche e magiche che rendono ancor più allucinante il suo farnetico. |
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