Andrzej Munk (Poland, 1921)
fu uno dei primi talenti della nouvelle vague polacca scaturita dalla scuola di Lodz.
Czlowiek na Torze/ Man on the Tracks (1956)
racconta in tono grottesco d'incubo
l'inchiesta giudiziaria che deve far luce sulle responsabilità di un anziano ferroviere, ritenuto
responsabile di un incidente; ma, a dispetto delle calunnie dei colleghi e dei pregiudizi dei burocrati, il
vecchio si é invece comportato da eroe. Munk attacca la classe dirigente, ma anche la figura
dell'eroe tanto cara ai suoi connazionali. Il suo sguardo è più disincantato, più
realista che romantico.
Eroica (1958) contiene due episodi bellici ed è ancora una
critica dell'eroismo.
L'occupazione nazista mette in luce, tanto nel pauroso protagonista,quanto nei
prigionieri di un campo di detenzione, le contraddizioni dell'indole umana.
Zezowate Szczescie/ Bad Luck (1960)
racconta le disavventure umoristiche di
un giovane attraverso vent'anni di storia nazionale; attraverso farsa e slapstich Munk aggredisce e smonta
tutti i regimi che si sono succeduti al potere. tracciando un affresco sociale di ampie dimensioni costellato
di meschinità e iniquità. La commedia é tutta giocata sugli equivoci e sul continuo
rovesciamento della situazione, sicché l'antieroe di turno si viene a trovare sistematicamente nei
guai e deve sempre ripartire da capo, una morale metafisica a suggello di una parabola universale.
Pasazerka/ The Passenger (1961), l'incompiuta opera postuma, é il
più agghiacciante documento sulla vita nei lager, ma non per le scene atroci, che sono assai
sfumate, bensì per il discorso generale sui rapporti fra carceriere e prigioniero,fra criminale e
vittima, fra aguzzino e toturato, un'altra potente parabola di valore universale. Durante una crociera una
tedesca che fu guardiana di un lager crede di vedere sulla stessa nave una delle prigioniere ebree di allora,
una donna che lei aveva trattato particolarmente bene ricevendo in cambio un odio profondo; riandando
con la memoria a quei giorni la tedesca si rende però conto di aver sempre voluto schiacciare la
forte personalità dell'altra e convincerla a tradire i compagni, e capisce perciò la sua
avversione. La tortura morale praticata dalla guardiana fu forse più disumana delle sevizie fisiche,
e fu dovuta ad una torbida volontà di potenza decisa a spezzare la speranza e gli ideali dell'ebrea.
Il duello fra le due donne sovrasta persino la storia.
Dopo aver demistificato la figura dell'eroe, Munk proponeva quindi una
definizione più moderna.