Ernst Schoedsack


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7.2 King Kong (1933)
7.0 The Most Dangerous Game (1932)
7.0 Dr Cyclops (1940)
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Ernst Schoedsack, la moglie Ruth Rose (sceneggiatrice) e Merian Cooper (regista), costituirono una troupe che cominciò girando documentari esotici negli anni venti (Grass, sui nomadi persiani, e Chang, sulla lotta fra belve e indigeni nella giungla tailandese) e divenne negli anni trenta una delle fabbriche più originali di film del terrore, tutti venati da sottili pulsioni sadiane e da stravaganze surreali, fantastiche miscele di erotismo e di onirismo.

The Most Dangerous Game (1932) si regge su una trama esilissima: un uomo e una donna, sopravvissuti a un naufragio, capitano sull'isola di un conte pazzo, che, avendo ormai provato fino alla nausea tutti gli espedienti di sadismo e crudeltà, vuole divertirsi usando loro come preda di una battuta di caccia; ma i due riescono a scampare e il perfido muore dilaniato dai suoi cani. Ogni particolare viene però amplificato come in ogni rituale sadomasochistico che si rispetti.

King Kong (1933) comincia e finisce a New York, ma si svolge anch'esso in paesaggi esotici.

Un regista entusiasta e spregiudicato, specializzato in film esotici, assume una ciurma enorme, riempie la nave di esplosivi e scrittura una ladruncola per un film ambientato in Oceania, lei si innamora a bordo di un marinaio cinico e misogino, affamata, senza soldi (l'unica tanto disperata da accettare al buio); nell'isola in cui si stabiliscono gli indigeni adorano un gigantesco gorilla, arrivano durante un grande rituale che il regista tenta subito di filmare; la notte gli indigeni vengono a rapire la ragazza che è stata designata dai cannibali quale nuovo sacrificio; il sacrificio avviene in piena notte, viene legata in cima al forte del re pagano; davanti alle mura che proteggono il villaggio dal mostro con al centro una vergine destinata al sacrificio. Il re offre sei delle sue donne in cambio della bionda da dare in moglie a Kong. Tornano alla nave ma gli indigeni vengono nottetempo a rapire la donna. Viene condotta fra due ali di folla fuori delle mura con una grande fiaccolata e poi legata mani e piedi a due totem; le fiaccole, il gong e le urla attirano la belva; quando il dio-bestia scorge la ragazza bianca, se ne impadronisce e fugge portandosela dietro; gli uomini della spedizione l'inseguono nella jungla a prezzo di molte vite dopo aver ucciso un dinosauro, un mostro marino, sbranati vivi dai mostri, trovano King Kong, ma lui li precipita tutti in un crepaccio: sopravvive però il marinaio che approfitta del duello fra KK e un tirannosauro per difendere la bella, per nascondersi; intanto il regista torna alla nave a prendere rinforzi ed esplosivi, il marinaio approfitta di un altro duello fra mostri per liberare la ragazza, ma KK li insegue: gli uomini della nave li accolgono al forte; ora il regista vuole catturare la belva; KK irrompe nel forte seminando lo scompiglio fra gli indigeni, insensibile a frecce e lance; lo stordiscono con gli esplosivi catturano anche il gorilla e lo riportano a New York per presentarlo a Broadway alla bella società. Ma Kong strappa le catene che lo legano sul palco squarcia il teatro e si arrampica su un grattacielo; trova la ragazza e la rapisce di nuovo: allarme e panico generale; si arrampica sull'Empire e lì viene mitragliato dall'aviazione: ferito mortalmente precipita. Oltre a contribuire al folclore del novecento con uno dei suoi più prolifici miti, il film propose sequenze impressionanti di violenza (mutilazioni, stragi), crudeltà (la battaglia dei mostri sull'isola, e quella fra il gorilla e l'esercito nella metropoli), sesso (il mostro e la bambina). Dai tempi di Melies forse nessuno si era cimentato con tanta competenza nel campo dei trucchi. L'amore grottesco e patetico per la ragazza aggiunge un tocco di sentimento e di suspense alla vicenda.

Il mostro è dapprima il simbolo della passione primitiva, potente e libera, poi il simbolo della furia incatenata, impotente e prigioniera. Questo dio pagano, questo titano che gli uomini civili non solo non adorano ma vogliono addirittura rinchiudere in uno zoo manifesta al massimo grado le sensazioni umane di desiderio e di paura. E' un dio umiliato e sperduto, una forza della natura oppure un bambino che combina senza volerlo un mucchio di guai.

Quando spezza le catene e semina morte e distruzione non pensa né a vendicarsi dei miscredenti, né a cercare la libertà, ma soltanto a trovare la ragazza che ama; e poi si rifugia in cima al mondo, nel tentativo estremo di fondare un nuovo Olimpo in compagnia della sua dea.

Son Of Kong (1933) was a lame follow-up in which the producer returns to the island and finds more monsters.

Dr Cyclops (1940) was another spectacular film of tricks steeped in his obsession for giants and and sadistic situations, overflowing with visual effects.

A scientist, Alexander, rejoyces that his experiment has succeeded and he has discovered the "force of creation itself", while his pupil would like him to destroy it. The scientist does not hesitate to kill the pupil. It was the pupil to summon him to that laboratory in the jungle. Now the scientist runs the laboratory in secrecy and is summoning in turn three other scientists. Mule driver Steve takes the old scientist Rupert, young mineralogist Bill and young biologists Mary to the remote building. Alexander's eyesight has deteriorated and he cannot look into the microscope anymore. He simply needs them to doublecheck the results of some observations. He is happy that they confirm his theories and, without any explanation, he bids them farewell after a few minutes of their stay. They soon discover a mine of radioactive material on site and bones of a very small unknown species of pigs. A local man tells them that he has delivered to the mad scientist a veritable zoo of animals. All the time the cat has been getting fatter and fatter. Alexander confesses that he has built a "radium machine" to shrink animals to miniature size. Then he locks the nosy scientists in the radium chamber and shrinks them. The scientists try to hide but he easily captures his old friend Rupert and starts examining him. Alexander realizes that they are growing rapidly, and will eventually revert to normal size, thus "interfering" with his experiment. The only solution is to kill them. He kills Rupert, but the others escape and eventually outsmart him by making him fall into the well of radioactive material. It takes time, but eventually they return to their normal size and can return to their normal lives as well.
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