Dalla scheda di Gus Van Sant:
To Die For (1995) - il mio testo originale
La polizia sospetta pero` qualcosa e la tiene d'occhio, finche' la vede
incontrarsi con lo psicopatico. Sequestrano i nastri del suo documentario
e scoprono allusioni dello psicopatico alla sua donna. Sempre piu` insospettiti,
scoprono infine la verita'. Il punk crolla e la accusa. Lei imbastisce una
storia incredibile e riesce a cavarsela, accusando il marito di essere
un drogato cacciatosi nei guai. La famiglia dell'uomo non la perdona pero'
e un sicario la fa scomparire sotto una coltre di ghiaccio. Lei scompare,
e la ragazza grassa e` l'unica in liberta` a poter godere della pubblicita'
destata dal caso. La sorella del morto, che l'aveva sempre odiata,
pattina sul ghiaccio dove lei e` sepolta.
I vari flashback sono praticamente il documentario che lei voleva fare e
che nei suoi sogni l'avrebbe lanciata nel mondo di Hollywood. Soltanto che
lancia invece la ragazza. Nicole e` invece vittima della mania di diventare
famosa, di finire in televisione.
Good Will Hunting (1997)
Will Hunting e` il janitor di una prestigiosa universita`. Viene da un ambiente
di orfanotrofi e correzionali
e ha come amici altri giovani della piccola borghesia.
In segreto studia matematica e sa di essere un genio. Un giorno scrive
sulla lavagna la soluzione a un difficile teorema che il professore
ultra-premiato dell'universita` ha assegnato agli studenti. Dopo giorni di
indagini, il professore riesce finalmente a scoprire il genio misterioso.
Ma Will vive in un mondo violento ed e` appena stato arrestato per una rissa,
e ha una fedina penale terribile.
Il professore gli offre la liberta` in cambio di aiuto nella ricerca matematica.
Il giudice impone pero` a Will anche di farsi vedere da uno psicanalista, e
Will manda in bestia tutti finche' il professore non chiede aiuto all'amico
Sean McGuire, un suo compagno di studi che ha rinunciato alla carriera e
alla gloria preferendo un umile lavoro di insegnante di psicologia.
Sean riesce poco alla volta a farsi amico Will. Tanto che alla fine difende
il suo spirito indipendente e ribelle dalla personalita` ambiziosa e
strutturata del matematico. Will ha trovato una ragazza e potrebbe anche
avere un lavoro di tutto rispetto come matematico. Sembra che decida di
condurre una vita borghese. Gli amici del bar gli regalano un'auto assemblata
alla buona. Lo psicologo conclude la sua terapia e decide di cambiare aria.
Il ragazzo scappa con la ragazza.
(Translation by/ Tradotto da Laura Tosi)
Gerry (2003) è un’allegoria filosofica che essenzialmente è la trasposizione di Ingmar Bergman e Andrej Tarkovsky nel deserto. I personaggi sono soltanto due (se si esclude qualche comparsa che fa la sua apparizione qua e là per alcuni secondi). Parlano, camminano e finiscono col perdersi. Il "perdersi" costituisce la maggior parte del film. Ma c’è anche un terzo protagonista, il paesaggio: un deserto infinito, vuoto, muto, ostile. I due sono alla ricerca di qualcosa ( ma non sapremo mai di cosa si tratta) e si smarriscono. Non possono tornare indietro. La tensione sale, esplode la collera. Non succede quasi niente. Solo il paesaggio è veramente attivo. Si tratta di uno dei film più lenti e privi d’azione che siano mai stati prodotti negli Stati Uniti.
La telecamera segue con sguardo fermo e insistente un’automobile che sta percorrendo una stretta strada nel deserto. Non c’è traffico. Non ci sono città. Non c’è vita. Solo l’auto che avanza nel deserto. Nell’auto ci sono due giovani che non dicono una parola. Fermano la macchina e iniziano ad esplorare a piedi la zona. Ognuno si rivolge all’altro chiamandolo "Gerry". Presto si ritrovano soli circondati da un territorio selvaggio. La mattina seguente il paesaggio è diverso: un vuoto, bianco deserto. I due stanno cercando un "posto". Si separano nella speranza di avere maggiori possibilità di trovarlo. Uno dei due si arrampica su un masso e non riesce più a ridiscenderne. L’altro lo incita a saltare giù. Questo salta e miracolosamente rimane illeso. A lungo la telecamera scandaglia l’immobile e muto paesaggio in cerca di un segnale di vita. I due seguono le impronte lasciate dagli animali nella speranza che questi si stiano spostando verso l’acqua, ma ben presto ne perdono le tracce. Camminano per dune sabbiose e attraverso canyon battuti dal vento. Adesso si ritrovano completamente persi. Con il passare del tempo iniziano a non sopportarsi a vicenda. Camminano anche durante la notte. Sempre più lentamente. Un enorme sole bianco si leva in un cielo giallo. Alla fine si ritrovano in un’enorme, piatta distesa di polvere salata. Qui crollano ed iniziano a lottare. Uno dei due strangola l’altro. Colmo d’ironia, erano vicini alla strada: il sopravvissuto sente il rombo di un camion e scorge in lontananza le sagome dei veicoli sull’autostrada. Una famiglia gli offre un passaggio ed egli osserva il deserto sfilargli accanto.