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Per anni la guida spirituale e materiale del blues di Los Angeles fu
Johnny "Otis" Veliotes, un bianco cresciuto nei ghetti di Oakland e di Watts che,
gia` pianista/ vibrafonista/ batterista in diversi gruppi jazz,
divenne titolare di un locale, il "Barrelhouse", e di un'orchestra con cui
defini` la struttura del tipico combo di rhythm'n'blues (sostanzialmente
una orchestra swing con sezione di fiati e sezione ritmica ridotte al minimo)
e con cui lancio` diversi successi:
Harlem Nocturne (1945) di Earle Hagen,
Midnight At The Barrelhouse (1947),
Double Crossing Blues (1950) e Mistrustrin' Blues (1950), che
avevano Little Esther Jones al canto,
Wedding Boogie (1950), con tre voci guida (Little Esther la sposina,
Mel Walker lo sposino, Lee Graves il prete),
Freight Train Boogie (1950), con la pianista boogie Devonia Williams,
gli strumentali
Blues Nocturne (1950), New Orleans Shuffle (1950)
e soprattutto All Night Long (1951),
Deceiving Blues (1950),
Rockin' Blues (1950), Mambo Boogie (1951),
Every Beat Of My Heart (1951) for Jackie Wilson,
Rock Me Baby (1954),
Roll With Me Henry (1955) for Etta James,
Willie and the Hand Jive (1958),
Baby I Got News For You (1962).
Nella sua orchestra si esibirono le cantanti nere piu` creative: Esther Phillips (Cupid's Boogie, 1950), Big Mama Thornton, l'unica vera erede delle grandi cantanti degli anni '20, una contralto ruggente che rese popolari le vivaci e ironiche Hound Dog e Little Red Rooster, oltre a scrivere Ball And Chain, e Etta James, divenuta famosa con Roll With Me Henry (1955), una delle canzoni che fecero storia nelle charts per impeto e sfrontatezza, ma rimasta per decenni una delle piu` spettacolari cantanti di rhythm and blues, come dimostrano le sue molte interpretazioni del classico I'd Rather Go Blind (1968) o Blind Girl (1978). Dal canto loro gli strumentisti della sua orchestra, poi, furono i primi a dimostrare una vera personalita` da solista, con fraseggi e interventi volutamente spettacolari. |
A fusion of blues and jazz was first conceived in Los Angeles by a white bandleader, Johnny "Otis" Veliotes, whose combo, that emerged with their noir instrumental version of Earle Hagen's Harlem Nocturne (1945) and stormed the charts with Double Crossing Blues (1950) and Mistrustrin' Blues (1950), was basically a shrunk-down version of the big-bands of swing, the epitome of all future rhythm'n'blues combos (guitar, piano, two saxes, drums, bass, vocalist). The musicians of his orchestra set the standard for the "solo" personality, indulging in spectacular interjections and elegant phrasing. If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. |