Stevie "Wonder" Judkins/Morris,
the blind multi-instrumentalist enfant prodige of
Henry Cosby's Fingertips (1963),
Henry Cosby's and Sylvia Moy's Uptight (1966) and My Cherie Amour (1969),
Ron Miller's and Bryan Wells' A Place In The Sun (1966) and Yester-me Yester-day (1969),
grew up to become an adventurous composer and arranger.
Wonder crafted concept albums that moved from the format of the extended song towards the format of the electronic-funk-jazz-pop jam via production tours de force:
Music Of My Mind (1972), a collaboration with electronic musicians Robert Margouleff and Malcolm Cecil of the Tonto's Expanding Head Band, the first collection written, produced and played (mostly) by himself (already a veteran at the age of 22);
Talking Book (1972), with the funky work-out Superstition and the romantic You Are The Sunshine Of My Heart;
Innervisions (1973), a social fresco of symphonic proportions;
the monumental and ambitious Songs In The Key Of Life (1976);
and
the mostly instrumental Journey Through the Secret Life of Plants (1979).
Till the end, his artistic life was schizophrenic in its attempt to please
both the masses, with catchy tunes such as
I Just Called To Say I Love You (1984) and Part-time Lover (1985), and his spiritual alter-ego.
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Stevie Wonder (Judkins, cognome della madre, o Morris, cognome del padre), cieco dalla nascita, rappresenta l'apoteosi artistica
e commerciale della Motown.
Il suo precoce talento esplose a dodici anni, e le sue prime incisioni sono
forse ancora le migliori, certo le piu` intense per grinta e pathos
(Contract Of Love, 1962, Fingertips, 1963, il suo primo n. 1,
scritto da Henry Cosby, nel quale suona
contemporaneamente armonica e batteria, oltre a cantare).
Negli anni seguenti consolido` la sua fama con le colossali vendite di
Uptight (1966) e
I Was Made To Love Her (1967),
scritti da Henry Cosby e Sylvia Moy,
For Once In My Life (1968),
brani esuberanti e frenetici da danza di strada che poco a poco deviavano
pero` verso una forma di canzone piu` composta, come dimostra la commovente
A Place In The Sun (1966) di Ron Miller e Bryan Wells.
Nel 1969, dovendo abbandonare per ragioni di eta` l'immagine puerile, si diede
infatti, con My Cherie Amour (ancora di Cosby e Moy) e Yester-me Yester-day (altro capolavoro di Miller e Wells),
a un canto piu` pacato e convenzionale da chansonnier melodico con sottofondo
orchestrale.
Alla neritudine enfatica torno` soltanto con Signed Sealed Delivered (1970), non a caso l'unica scritta da lui (e sua moglie).
Nel 1971, ottenuta dalla Motown piena liberta` espressiva, mise a frutto
la sua ampia strumentazione (ora estesa anche alle tastiere elettroniche)
per sbizzarrirsi in esotici crossover.
La sua attivita` si sposto` in seguito sempre piu` verso l'album concept,
soprattutto
Music Of My Mind (1972),
a collaboration with electronic musicians Robert Margouleff and Malcolm Cecil of the Tonto's Expanding Head Band,
Talking Book (1972), con l'iper-funky Superstition e la romantica You Are The Sunshine Of My Heart,
e Innervisions (1973), con la trascinante e polemica Living In The City (1973),
in particolare verso la jam pop-funk-swing,
con attenzione sempre piu` meticolosa per l'arrangiamento.
Wonder produsse cosi` opere tanto ambiziose quanto naive, caratterizzate da un
sound soffice, liquido, raffinato, con arrangiamenti barocchi (sinfonici, funky,
elettronici) e testi metafisici, farcite di strumentali,
a cui il pubblico tributo` sempre calorose accoglienze.
Fa eccezione il confuso Fulfillingness' First Finale (1974), che contiene vecchio materiale e due hit: You Haven't Done Nothing (un'altra canzone politica) e Boogie On Reggae Woman.
Nel tour de force di Songs In The Key Of Life (1976), pero`,
sfilano hit ballabili come I Wish, musichette d'epoca come Sir Duke,
orazioni come Village Ghetto Land, novelty strumentali come Isn't She Lovely, e tutta una serie di stucchevoli ballate.
Journey Through the Secret Life of Plants (1979) fu l'ambiziosa colonna
sonora di un documentario.
Stevie Wonder scrisse anche Tell Me Something Good (1974)
per i Rufus di Chaka Khan (Yvette Stevens).
Negli anni '80 tornera` a modellare facili melodie per le
charts (Ebony and Ivory, 1982, un duetto con Paul McCartney;
I Just Called To Say I Love You, 1983, Part-time Lover, 1985), e
trarra` spunto dalle musiche caraibiche e africane per i sempre piu`
sporadici album (Hotter Than July, 1980, con pezzi reggae e hip-hop;
In Square Circle, 1985;
Characters, 1987).
Il fatto stesso che la sua carriera sia coincisa con la sua crescita fisica,
e che quindi le sue qualita` vocali, oltre che l'abilita` strumentale e
compositiva, siano mutate negli anni, gli ha imposto continui cambiamenti
di stile, dai quali e` peraltro sempre emersa una prodigiosa musicalita'.
I tanti n.1 durante il decennio d'oro testimoniano
della capacita` di aggiornarsi ai gusti del pubblico, ma anche di una
spiccata tendenza alla dispersione del suo talento.
Aristocratico del soul, e indubbio talento naturale, Wonder
e` responsabile nel bene e nel male del netto allontanamento del soul
dal blues.
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