Dalla pagina di Piero Scaruffi
(Tradotto da Stefano Iardella)

La successiva "big thing" che accadde al Southern Soul furono i rap orchestrali estesi di Isaac Hayes, che debuttarono su Presenting (1967) con una lunga cover di Misty di Erroll Garner, e che maturarono nell'album da quattro canzoni Hot Buttered Soul (1969), incluso cover colossali di By The Time I Get To Phoenix di Jimmy Webb e Walk On By di Burt Bacharach.
Movement (1970) era più o meno lo stesso: quattro lunghe cover, inclusa Something di George Harrison. Questo stile di canto sommesso e produzione sontuosa furono ulteriormente rivoluzionati dalla colonna sonora del film Shaft (1971), che aggiunse una forte corrente sotterranea funky.

Black Moses (1971) fu un altro ambizioso (doppio) album.

Hayes è morto di infarto a Memphis nel 2008, pochi giorni prima di compiere 66 anni.


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