Blue Oyster Cult (1972), 7/10
Tyranny and Mutation (1973), 7/10 Secret Treaties (1974), 6.5/10 Agents of Fortune (1976), 7/10 Spectres (1977), 6.5/10 Mirrors (1979), 5/10 Cultosaurus Erectus (1980), 5.5/10 Fire of Unknown Origin (1981), 6/10 The Revolution by Night (1983), 4/10 Club Ninja (1986), 4/10 Imaginos (1988), 5/10 Bad Channels (1992), 4/10 Heaven Forbid (1998), 4/10 The Curse of the Hidden Mirror (2001), 4/10 | Links: |
Assimilando un repertorio enciclopedico di graffiti sonori (rock and roll,
swing, beat, blues-rock, psichedelia, hard rock, decadenza, boogie sudista,
honky-tonk), i Blue Oyster Cult, emanazione dei circoli decadenti di New York
(incarnati dal giornalista Sandy Pearlman, loro inventore, produttore
e compositore), divennero i portabandiera dell'heavy metal degli anni '70,
meno urbano ma piu` fantasioso.
Come il gruppo leader dell'hard-rock, i Led Zeppelin, anche i Blue Oyster Cult raffinarono via via il loro suono perdendo grinta e mordente, ma per loro non sono folk e misticismo le ispirazioni devianti, bensi` l'oltretomba spiritico e i rituali satanici. All'interno del movimento heavy-metal, i B.O.C. furono fra i primi a tentare esperimenti sui riff epidermici del genere, e non tanto il simbolismo esoterico, un po' pacchiano, da gran cerimoniere di sedute spiritiche, quanto i climi da brivido, degni del cinema americano di serie B. Il grandguignol dei B.O.C. ebbe anche il grosso merito di tener issata la bandiera del male nella fase di transizione fra il 1969 e il 1976, quando di simili pirati si era persa la pasta. I Blue Oyster Cult si costituirono nel 1971 attorno al cantante Eric Bloom, al tastierista Allen Lanier e al chitarrista Donald Rooser ("Buck Dharma"), sulle ceneri degli Stalk-Forrest Group, dei quali verra` stampato postumo St Cecilia (Fanclub, 1998), che erano sorti sulle ceneri dei Soft White Underbelly (formati nel 1969). Il primo periodo, fino al 1974, e` improntato a un heavy metal venato da visioni macabro-demoniache, esemplare manifesto della fusione fra le maniere "dark" e "heavy", nonche' lucido saggio di estetica del male. Su Blue Oyster Cult (Columbia, jan 1972) l'incandescenza petulante delle chitarre (soprattutto quella multi-stratificata di Dharma), il boogie jazzato in sordina delle tastiere, e il tono luciferino della voce di Bloom, sono i connotati originali della psichedelia tecnocratica che colora i brani, di per se` sbiaditi rifacimenti del blues-rock alla Cream (I'm On The Lamb, Before The Kiss A Red Cap), della ballata folk elegiaca (la suggestiva Last Days Of May, una delle loro melodie piu` pure), del country-rock (Redeemed), dell'hard-boogie alla Deep Purple (Stairway To The Stars) e del rock and roll spavaldo alla Who (Transmaniac Me e Cities On Flame With Rock And Roll, il loro primo 45 giri). Tyranny And Mutation (feb 1973), che si fregia di un sound decisamente piu` possente e aggressivo e si lancia in sventagliate di metallo ed epilessi irrefrenabili, dal rock and roll acrobatico di The Red And The Black, dove confluiscono vent'anni di danze scatenate dallo swing di balera al doo-wop dei Coasters, al dark-rock tribale di Hot Rails To Hell (una delle pietre miliari del rock demoniaco), dal blues-rock ipnotico Seven Screaming Dizbuster alla morbosa ballata Wings Wetted Down. Benche' sia intuitivo che il loro sound e` un mosaico di riff, ritornelli, cadenze e assoli arci-noti, le sorgenti sono ormai assimilate in una veemenza e una frenesia del tutto personali. Secret Treaties (apr 1974) coglie i frutti della maturazione: le loro sceneggiate si fanno piu` macabre e teatrali, dilatando e rallentando il sound in un fluido boogie chitarristico avvolto in atmosfere noir (Career Of Evil, Subhuman); i racconti dell'orrore piu` grintosi e ruggenti, dilaniati dagli assoli-artiglio di Dharma (Harvester Of Eyes e soprattutto ME 262), riportano ai baccanali sincopati degli Stones; il ritornello e i coretti beat di Flaming Telepaths e la ballata hard rock Astronomy testimoniano l'eclettismo compositivo ed esecutivo del quintetto. Il loro heavy "nero" ha ora assunto tinte para-naziste, esagerando nella provocazione e nell'apologia del Male. Il secondo periodo, dal 1975 al 1978, quando i loro album sono tutti di oro o di platino, e gli stadi si riempiono di folle oceaniche, e` caratterizzato da un soft-hard meno rozzo, con arrangiamenti piu` complessi e trame piu` melodiche: Return Of Vera Gemini e l'hit quasi folk-rock Don't Fear The Reaper, su Agents of Fortune (may 1976), gli anthem da brivido gotico Death Valley Nights, I Love The Night, Nosferatu e le piu` metallare RU Ready 2 Rock e soprattutto Godzilla, su Spectres (Columbia, oct 1977), e Dr Music, su Mirrors (Columbia, jun 1979), conferiscono al complesso un'immagine piu` musicale e meno teatrale. Mirrors fu il primo album non prodotto da Pearlman. Nella terza fase la mitologia dark e horror si fa piu` reboante, e al limite auto-parodistica. All'insegna del sabbah nero i B.O.C. proseguono la loro saga di dannazioni e atrocita`, con un occhio alle tenebre dell'espressionismo tedesco e uno ai mostri del cinema del terrore. Le tastiere di Lanier improntano il nuovo heavy-metal futurista di Black Blade e Monsters, su Cultosaurus Erectus (Columbia, jun 1980), e Veterans Of Psychic Wars, su Fire of Unknown Origin (Columbia, 1981), composizioni complesse e articolate, e l'ultimo classico gotico, Joan Crawford (sullo stesso album). Alla fine verranno canzoncine come Burning For You (stesso album), Take Me Away, su The Revolution by Night (Columbia, 1983), Dancing In The Ruins, su Club Ninja (Koch, 1986). The concept Imaginos (Columbia, 1988), the soundtrack Bad Channels (Moonstone, 1992), Heaven Forbid (CMC, 1998) and The Curse of the Hidden Mirror (CMC, 2001) continued the saga amid numerous line-up changes. Lanier died in 2013. Pearlman died in 2016. |
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