Jackson Browne was far more significant
than James Taylor in modernizing the singer-songwriters' trade.
The atmosphere of his first album, Jackson Browne (1972),
harks back to sacred hymns not to country-rock ballads, and the arrangements
sounded like chamber music for piano, violin and guitar.
The religious feeling increased on For Everyman (1973), that introduced
his long, tormented meditations on life.
Browne reached his bleak and cryptic zenith on Late For The Sky (1974),
whose profound sermons
(including the metaphor of Fountain Of Sorrow, one of his most
suave piano-based country sonatas)
have definitely left behind the style of folk-rock.
His symbolic and universal parables were beginning to resemble
philosophical essays. His major season ended with Pretender (1976),
that marked the transition towards a more lively sound, but also proved his
skills at crafting a new post-hippy ethos out of personal pain,
bitterness and nostalgy.
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Jackson Browne e` uno dei singer-songwriter piu` letterati di tutti i tempi.
Il catalogo delle composizioni classiche (uno dei piu` ampi degli anni '70)
e` diviso fra le epopee
(Everyman, Before The Deluge, Pretender, Hold On)
e le ballad sentimentali
(Doctor My Eyes, Rock Me, Fuse, Here Comes, Lawyers).
In entrambi i generi Browne ha stabilito nuovi standard di riferimento con cui
le generazioni si sono dovute misurare.
Paroliere raffinato e vocalist melodico, Browne rappresenta il riflusso verso
i valori domestici. Gli eroi dei suoi dischi sono colti nel loro sofferto
rapporto con amici, familiari, amanti. Tipico bardo dell'era post-hippie, il
tono medio dei suoi racconti e` quello della delusione, dell'amarezza, del rimpianto.
Piccolo Bergman del rock, ogni suo disco e` centrato su un tema
che si sviluppa di brano in brano facendo ricorso a liriche colte e profonde;
ogni disco suona diverso, ma nella continuita': il tono malinconico della voce,
il pianismo cadenzato, il piglio malinconico e fatalista dei testi sono colori
costanti del suo paesaggio musicale, quel "correre sul vuoto" che e` slogan
efficace per i reduci del '60tto.
Artigiano impareggiabile di toni crepuscolari, Browne predica nelle sue saghe
borghesi la rassegnata umilta` dell'individuo.
Jackson Browne, nato in Germania ma cresciuto a Los Angeles, comincio'
la carriera di autore verso la fine degli anni '60.
Durante un paio di stagioni a New York, alla corte di Andy Warhol,
scrisse tre canzoni per l'esordio solista di Nico.
Ma fu soltanto al principio del decennio successivo che
alcune canzoni affidate a Eagles e
Nitty Gritty Dirt Band lo fecero conoscere.
Jackson Browne (Asylum, jan 1972), also known as
Saturate Before Using, e` tutt'altro che il lavoro di un
debuttante. L'atmosfera e` quella degli inni sacri, non del country-rock.
Gli arrangiamenti sono prevalentemente per pianoforte, violino e chitarra,
e sembrano piu` ispirati alla musica da camera che alla musica folk.
E` vero che l'album contiene
canti d'innocenza come Song For Adam
(ancora nello stile convenzionale dei crooner di Nashville) e
Jamaica Say You Will;
ma al tempo stesso la saltellante Doctor My Eyes (con un quartetto d'archi da camera),
My Opening Farewell
e Rock Me On The Water (il suo primo hit), sono la quintessenza
del West-coast sound, del "laid-back", melodie brillanti e rilassate che
vengono plasmate per esplorare stati della mente.
For Everyman (oct 1973) e` piu` rockeggiante, come nel boogie
incalzante e reboante
di Redneck Friend e nell'honky-tonk di Ready Or Not (con il
violino distorto di David Lindley),
o nel country-rock orecchiabile di Take It Easy (portato al successo dagli
Eagles), ma introduce
anche la forma piu` tipica delle sue lunghe e solenne meditazioni di carattere
esistenziale, in These Days (con una chitarra distorta a duettare con
le note marziali del piano) e For Everyman (la piu` lunga,
melodica ed elegiaca, quasi religiosa per effetto di un organo da chiesa,
forse anche reminiscente di Blonde on Blonde di Bob Dylan),
o anche solo Colors of the Sun, composizioni arrangiate
con un sound potente e luccicante impostato su tastiere e chitarre,
che prendono lo spunto dal lieder pianistico di
Joni Mitchell e dal soul d'autore di Van Morrison.
Il tono delle sue canzoni e` apocalittico, ma in un senso piu` esistenziale
che politico: ogni uomo e` solo a lottare con il proprio amaro destino,
e alla fine persino sopravvivere in un mondo cosi` difficile ed ostile pare
un trionfo.
Late For The Sky (Asylum, sep 1974)
conferma la schizofrenia dell'artista: da un
lato, l'incalzante boogie di Road And Sky e dall'altro la scorrevole
metafora di Fountain Of Sorrow, uno dei suoi brani-manifesto e una
delle sue piu` suadenti sonate country per pianoforte.
Il requiem in chiave soul di For A Dancer e
la visione apocalittica del destino umano di Before The Deluge,
un altro classico degli arrangiamenti di Browne (pianoforte marziale),
Lindley (violino funereo) e Jay Winding (organo da chiesa), ne fanno
l'album piu` cupo e piu` criptico dell'artista, che segna un importante
momento di transizione. La funerea Late For The Sky (con organo
gospel) e Farther On, i brani
piu` autobiografici, tradiscono quantomeno uno stato di confusione esistenziale.
Tutte le composizioni sono lunghe, ardue e complesse
meditazioni nelle quali tramonta il populismo hippie intriso di misticismo
panico e si afferma definitivamente la struttura innodica del suo folk-rock
free-form.
L'eroe delle sue canzoni e` piu` che mai l'"everyman" (l'uomo della strada)
con le sue storie umili di vita e di morte, di amore e
di odio; ed e` anche l'Uomo come entita` astratta, la condizione umana nel suo
insieme. Piuttosto che cantare tante vicende individuali, come i folksinger
americani hanno sempre fatto, Browne preferisce cantare una sola vicenda,
simbolica ed universale.
Le sue parabole sono fra le piu` forbite del rock, ricche di immagini suggestive
e di riflessioni solenni, di un'intensita` mistica e di una profondita'
filosofica.
Fin qui gli arrangiamenti avevano oscillato fra il country tradizionale,
il soul concettuale di Van Morrison,
la ballad da cocktail lounge e il lieder da camera. Il rock prende decisamente
il sopravvento come catalizzatore di tutti questi elementi
a partire da Pretender (nov 1976).
L'album e` avvolto nel dolore dovuto al suicidio della moglie.
The Fuse e Here Come Those Tears Again sono serenate commoventi che scivolano
su un tessuto strumentale corposo, una versione nobile del kitsch languido
e sentimentale di Tin Pan Alley che trova compiuta espressione
nella cadenza, nella melodia e nei contrappunti orchestrali dello spiritual
sincopato Pretender.
Browne e` in forma strepitosa, ma gli arrangiamenti non sempre giovano alle
canzoni.
Il live Running On Empty (1978), che contiene la briosa e orecchiabile
Running On Empty (in stile Springsteen) e Load Out (oltre a diverse cover),
segna l'adesione a forme ancor piu`
spettacolari (ritmi frenetici, strumentazione fragorosa, vocals viscerali),
ma anche l'inizio di una inesorabile decadenza artistica.
Hold Out (jun 1980) sembra infatti consegnare definitivamente al passato
le meditazioni filosofiche, e ritirarsi dietro la canzone intimista/populista
con echi sempre piu` forti di Springsteen.
L'epica Hold On Hold Out si riallaccia ai suoi classici,
ma Of Missing Persons e Call It A Loan sono canzoni piu` regolari
(per quanto ben congegnate). Lo stile
documentario di Disco Apocalypse e Boulevard e` intrigante, anche
se tentativo, e l'aggressiva That Girl Could Sing continua
l'assimilazione di stili piu` brillanti.
Anche se continua a fare musica intelligente,
Browne ha rinunciato a fare musica profonda.
Lo conferma anche Somebody's Baby (da una colonna sonora del 1982),
una canzone disco-pop senza pretese (degna di Donna Summer), e lo confermano
l'orecchiabile Lawyers In Love, la pensosa e marziale Tender Is The Night e
For A Rocker su Lawyers In Love (1983), l'album su cui peraltro
Browne imbraccia il commentario sociale (Say It Isn't True).
Quello diventa il tema centrale di Lives in the Balance (1986), forte
dell'oratoria socio-politica di For America e
dell'anthemica Lawless Avenues.
Il reggae Till I Go Down e la romantica In The Shape Of A Heart
continuano a proporre musica facilmente consumabile, ma non certo all'altezza
delle austere meditazioni di un tempo.
Sempre meno poetico e piu` politico, Browne pubblico`
World In Motion (1989), che inietta dosi di
boogie (World In Motion) e reggae (When The Stone Begins To Turn)
nelle sue arringhe, mentre la sola Enough Of The Night conserva
l'appetibilita` pop.
Dopo questa trilogia "politica",
Browne torno` finalmente ai suoi temi di amore e conflitto su
I'm Alive (1993). Peraltro le canzoni erano le piu` deboli della sua
carriera, fatto tanto meno perdonabile visto che l'album veniva dopo quattro
anni di silenzio.
Sky Blue And Black non e` ne' carne ne' pesce: ne' degna delle
ballate filosofiche di un tempo ne' orecchiabile/ballabile come le canzoni
degli ultimi tempi.
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