I Magma (originariamente: Univeria Zekt Magma Composedra Arguezdra) vennero
formati da Christian Vander nel 1969, in piena stagione dei moti studenteschi.
Il gruppo e` influenzato tanto dal rock progressivo di Canterbury
quanto dal free jazz. Al suo fianco sono Klaus Blasquiz (canto e percussioni),
Francois Cahen (tastiere) e altri, a cui si aggiungeranno via via musicisti
come Janick Top (basso), Bernard Paganotti (basso), Benoit Wideman (tastiere),
Patrick Gauthier (tastiere), Didier Lockwood (violino).
Magma (Philips, 1970),
doppio album di esordio, rivolve attorno al
tema di un gruppo di alieni del pianeta Kobaia. Il canovaccio prevede
riferimenti piu` o meno umoristici alla fantascienza e all'esoterismo.
I membri del gruppi (otto) adottanno bizzarri nomi di battaglia, si esibiscono
bardati in uniformi para-naziste, e tutte le liriche
sono scritte in "kobaiano". Le somiglianze con i Gong di Daevid Allen (anche
loro prevalentemente francesi) e con Pharoah Sanders sono anche troppe.
Ma 1001 Centigrades (1971) non riesce ad andare oltre il pretesto da collegiali. La trama e` la
quintessenza degli stereotipi fantascientifici e fantamoralistici di
cinquant'anni prima: i
kobaiani vengono sulla Terra a tentare di aiutare i terrestri ma devono
andarsene davanti all'irrazionalita` di coloro che tentano di aiutare.
Peggio ancora gli Univeria Zekt, formati da Vander per divulgare il verbo
dei Magma con un pop-jazz piu` accessibile: l'unico disco del 1971,
The Unnamables (Musea), sembra un parto dei Blood Sweat & Tears.
L'EP Simples (Seventh, 1999) raccoglie i primi singoli del gruppo:
Hamtaak,
Tendei Kobah (which is really just the beginning of Riah Sahiltaahk),
Mekanik Kommandoh,
Klaus Kombalad,
and especially Mekanik Machine (1975).
La stagione maggiore ha inizio nel 1973 con Mekanik Destruktiw Kommandoh.
Al di la` delle pretenziose citazioni di Stravinsky, Bartok e Orff,
e della trama sempre piu` ridicola (e` la storia degli ultimi giorni
della Terra), l'opera (letteralmente "opera", con tanto di tenori e di soprano)
vale soprattutto per il senso di imponenza ottenuto tramite le ripetizioni
dei cori, i tempi marziali, gli staccato delle trombe.
Le parti vocali costituiscono in realta` gran parte del fascino del disco.
Blasquiz, con il suo tenebroso registro basso, impersona il profeta che tenta
di salvare l'umanita` alla vigilia dell'Apocalisse.
I gorgheggi di Stella Vander guidano i cori in scat d'avanguardia, scanditi
fino alla follia, che trascendono l'enfasi del gospel. Lo schema di riferimento
e` quello della coralita` monumentale e incalzante dei "Carmina Burana".
Ogni tanto si fa largo anche uno humour eretico, degno di un'operetta
underground come l'Absolutely Free di Zappa.
Anche gli arrangiamenti strumentali devono qualcosa al primo Zappa,
soprattutto nei cambi di tempo e nelle fanfare frenetiche, oltre che
alle big band dell'era dello swing (non certo al free jazz).
Dalla poderosa danza di streghe di Hortz Fur Dehn Stekehn West alla
swingante e sincopata Da Zeuhl Wortz Mekanink, dalla fusion parossistica di
Nebehr Gudahtt all'apoteosi di Mekanik Kommandoh, degna di un musical
di Broadway, la rivoluzione sonora dei Magma si affida in realta` a trucchi
molto elementari, ma ha il pregio di risultare di facile ascolto.
La versione originale dell'opera, comunemente considerata come la "versione
orchestrale", registrata nel 1973, sarebbe stata pubblicata soltanto nel 1989
(dalla Seventh).
Piu` valido sul piano strumentale, con riferimenti soprattutto alla
Mahavishnu Orchestra, il successivo Kohntarkosz (Virgin, 1974), che pero`
e` carente sul piano vocale (salvo l'Ork Alarm scritta dal bassista Top, che
e` anche la loro piece piu` minimalista).
A complemento dell'album usci` il singolo Mekanink Machine (Venture),
uno dei loro brani piu` potenti.
Christian Vander, che aveva gia` inciso nel 1973
Fiesta In Drums (Palm) e Et Les Trois Jeff, pubblico` l'anno dopo una
colonna sonora per il "Tristan et Iseult" mascherata sotto il titolo
in "kobaiano" di Wurdah Itah (Barclay, 1974).
A mettersi in luce su
Kohntarkosz erano stati soprattutto i comprimari, che
infatti dominano il successivo Udu Wudu (RCA, 1976), quello in cui fa
il suo ingresso trionfale il sintetizzatore.
A parte la novelty esotica della title-track e le due danze macabre di
Troller Tanz e Zombies, Vander e` in secondo piano:
Top pennella la lunga
De Futura, che riprende e approfondisce gli spunti jazz-rock di Kohntarkosz,
e Blasquiz e Paganotti scrivono il breve oratorio di Weidorje;
Gauthier infioretta gli arrangiamenti con il suo Moog.
La virata funky e gospel di Attahk (1978), o peggio ancora quella fusion e soul di
Merci (ormai nel 1984) testimonieranno soltanto la pochezza musicale di
Vander.
Durante gli anni '80 Vander suonera` jazz con gli Alien, i Fusion e il suo
Trio. Gli Offering gli consentiranno di dar libero sfogo alla sua passione per
John Coltrane.
Il primo, doppio, album, Offering 1 & 2 (Jaro, 1986), puo` essere
considerato un tributo al grande jazzista. Dopo le parentesi sempre piu'
Jour Apres Jour (1989) e
To Love (Seventh, 1988), uscira` anche Offering III-IV (Seventh, 1990), seguito da
A Fiieh (1993)
Il tour de force degli Offering e` Another Day, soprattutto nelle
versioni in cui e` presente il canto di Stella Vander.
Offering III-IV ne contiene una versione di 44 minuti.
Per quanto siano stati enormemente sopravvalutati dalla critica francese, i
Magma avevano certamente creato un progressive-rock molto originale,
che fungeva da ponte fra musica classica e free jazz.