Mark-Almond (1971), 7/10 Mark-Almond II (1972), 7/10 | Links: |
Il chitarrista Jon Mark aveva esordito con Relax Your Mind (Decca, 1963)
in coppia con Alun Davies (futuro chitarrista di
Cat Stevens. Dopo aver militato
nei Sweet Thursday (1969), formati con
il tastierista Nick Hopkins e Davies (l'album e` un'imitazione pedestre
di Bob Dylan), Mark si uni` a Johnny Almond
(fiati, ex Zoot Money, gia` titolare di due album in proprio)
per accompagnare John Mayall. I due contribuirono a definire il raffinato
sound di Turning Point (1970) e poi,
accompagnati da un tastierista e un bassista, continuarono l'operazione su
Mark Almond (Harvest, 1971). Quell'album
conteneva The City,
una jam di undici minuti che divenne anche un hit delle stazioni FM,
e Love, lunga e commossa variazione sul tema, due calme e struggenti
evasioni in chiave folk e jazz, brani evocatori, colmi di calore e di poesia.
Mark Almond 2 (Blue Thumb, 1972), ripeteva la formula con Sausalito Bay Suite, che occupa l'intera prima facciata. Rising (Harvest, 1972), con un sound piu` elettrico e canzonettistico, e una band di sette elementi, soffocava pero` nel manierismo, in un crogiolo di jazz, afro-cubana e rhythm and blues. Il canto del cigno fu la suite Clowns, ovvero la facciata in studio di 73 (CBS, 1973). Dopo l'album solista Songs For A Friend (CBS, 1975), Jon Mark tento` di tener in vita il sodalizio imbracciando le tastiere, ma To The Heart (ABC, 1976), Other People's Rooms (Horizon, 1978) e Tuesday In New York (Line, 1980), per quanto sempre piu` sofisticati, non fecero notizia. La loro musica, situata alle frontiere dell'easy-listening e della lounge-music, anticipava in realta` l'umore rilassato della new age music.
Non sorprende pertanto che Jon Mark, trasferitosi in New Zealand
si dia dal 1985 a un'elettronica tenue e armoniosa
che spesso pesca nella storia antica e nella mitologia medievale,
cercando di ricreare anche le sonorità del tempo e del luogo.
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Mark Almond specialized in suites of
a different kind, mellow and laid-back, centered on simple folk-jazz tunes,
skirting lounge-music and easy-listening muzak,
such as The City (1971) and Sausalito Bay Suite (1972).
Jon Mark died in 2021. If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. |
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