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Quando Stomu Yamashta viene rivelato al pubblico occidentale è
un enfant prodige delle percussioni: ventisettenne (classe 1945), ha già alle spalle una militanza
di tutto rispetto nelle file degli ensemble d'avanguardia, dei complessi di free jazz e persino delle orchestre
sinfoniche.
Un numero impressionante di compositori moderni ha scritto musica per
lui. Laureato in composizione a Kyoto e a Boston, non riesce però a mettere in luce le sue doti
creative, preferendo speculare sul mito del percussionista monstre e sulle sue origini etniche.
Trasferitosi in Inghilterra, tenta una carriera più rock con un
complesso ad hoc,
Come To The Edge, documentato su Floating Music (1972),
ma ottiene risultati più brillanti con il Red Buddha Theatre, un collettivo
anglo-nipponico e teatro-musicale che debutta con l'opera The Man From The East (altre
"recite" saranno raccolte in Raindog). Yamashta accentua la propensione per il jazz-rock con gli
Eastwind (Hugh Hopper, Gary Boyle e Brian Gascoigne), che incidono Freedom Is Frightening e
One By One.
Continua a segnalarsi come ideologo di supergruppi quando forma i Go,
che annoverano
Klaus Schulze
alle tastiere elettroniche,
Steve Winwood all'organo,
Michael Shrieve dei Santana alle percussioni,
Al DiMeola
alle chitarre. In parallelo a questo jazz-rock esotico (molto presuntuoso, ma poco coinvolgente) Yamashta
conduce una attività di accanito sperimentatore, peraltro altrettanto pretestuosa.
Ma la carriera più sincera di Yamashta è forse
quella di Iroha, il suo alter ego new age, alle prese con le tastiere elettroniche, il canto tibetano e i suoni
naturali, nella direzione che era stata abbozzata, ma non sempre perseguita, da brani come Space
Theme, Space Requiem e Space Song (su Go).
Più facile e sentimentale, ma anche più maturo, Sea
And Sky, poema sinfonico-elettronico arrangiato da Paul Buckmaster per sintetizzatore, percussioni
e orchestra, costituirà forse l'apice della sua carriera.
Sunrise From West Sea documents live performances of April 1971 with his project Horizon: Masahiko Satoh (electric organ), Taj Mahal Traveller’s Takehisa Kosugi (electric violin) and Hideakira Sakurai (electric koto, shamisen and percussion).
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