I Soft Cell lanciarono il synth-pop britannico su scala mondiale con una
cover di disco music, stendendo di fatto un ponte naturale fra la musica
ballabile degli anni '70 e quella degli anni '80, oltre che fra la musica
melodica degli anni '60 e quella degli anni '80.
Il complesso era un duo sulla falsariga dei
Suicide e dei Kraftwerk, le loro principali
ispirazioni. Il cantante Marc Almond era un aspirante poeta e cineasta,
il multistrumentista Dave Ball era alle prime armi con le tastiere elettroniche.
Divennero musicisti appena usciti dell'art college, ma ci volle un viaggio
a New York (dove registrarono il primo disco) e l'esperienza nei dance club
omosessuali, per far maturare la loro filosofia artistica.
Prima coniarono un easy listening elettronico da salotto, e poi lo corredarono
di un ironico porno-show di classe. Tanto le liriche quanto lo show
riecheggiava le storie di lussuria e morte di cui
erano stati testimoni a New York (erano i primi anni dell'AIDS).
L'album Non Stop Erotic Cabaret (SomeBizarre, 1981) troneggio` nelle
classifiche di mezzo mondo e frutto` uno dei singoli
piu` venduti d'ogni tempo, Tainted Love (una cover del vecchio
hit di Ed Cobb portato al successo nel 1964 da Gloria Jones, ma suonata con sintetizzatori e drum machine).
I Soft Cell avevano cosi` trasformato il rock d'avanguardia di Human League
e Throbbing Gristle in un genere di consumo.
Altre cover di classe impreziosirono
The Art Of Falling Apart (Sire, 1983), ma gli imitatori dei Soft Cell
erano gia` migliaia e l'industria discografica non aveva piu` bisogno degli
originali.
Sciolto il gruppo, Marc Almond fu uno dei primi cantautori britannici degli
anni '80 a lasciarsi incantare dal fascino del cabaret e dei chansonnier
francesi. Dopo un primo ambiziosissimo album,
Untitled (Some Bizzare, 1983), attribuito ai Marc And The Mambas,
eccentrico ed ermetico,
traboccante di folk magico, di erotismo perverso e di sarcasmo nichilista,
Almond trovo` la sua missione con
il successivo Torment And Toreros (Some Bizarre, 1983),
ancora dei Marc And The Mambas,
le cui Lesion e In My Room
documentano il suo collasso nervoso, e con
Vermin In Ermine (Some Bizarre, 1984), forte di Tenderness Is A
Weakness, The Boy Who Came Back e You Have.
Si tratta di opere molto teatrali ma di poco spessore.
L'ultimo disco dei Soft Cell, Last Night In Sodom (Sire, 1984), e`
di fatto un altro lavoro solista di Almond, un incubo decadente.
Fu quel lavoro a decretare il loro licenziamento.
I singoli del duo verranno raccolti su Singles (Mercury, 1998).
Almond (abbandonati i Mambas) si concentro` sulla sua carriera solista e pubblico`
Stories Of Johnny (Some Bizarre, 1985 - Thirsty Ear, 1998),
un album di easy listening che contiene
il suo massimo hit (la title-track), nonche' Love Letters e
The House Is Haunted.
La rockeggiante The Heel e la spagnoleggiante Plague, sull'EP
A Woman's Story (Some Bizarre, 1986), nonche' le litanie dell'EP
Violent Silence (Some Bizarre, 1986), completano le sue credenziali.
Il depresso Mother Fist And Her Five Daughters (Some Bizarre, 1987)
(Thirsty Ear, 1998), con Ruby Red, Mother Fist,
Melancholy Rose e
Saint Judy, aveva segnato in un certo senso la fine di un Calvario di
spleen e pessimismo esistenziale, attraverso lavori via via piu` tristi e
tetri, persino funerei.
Rimane forse il suo album migliore, il suo Tonight's The Night.
A conferma del periodo di crisi esistenziale, Almond si concesse persino a
una collaborazione con Foetus, l'EP Slut (Some Bizarre, 1987)
(Thirsty Ear, 1998), carico di angoscia anarchica.
Il disco-tributo a Jacques Brel del 1989 ne ha confessato anche la passione
non troppo segreta.
Il romantico baritono anni '50 di The Stars We Are (Some Bizarre, 1989),
quello che in These My Dreams Are Yours fa il verso al Neil Diamond
di I Am I Said, ha invece aperto una seconda, meno introversa, stagione,
lanciando persino Something's Gotten Hold Of My Heart nelle classifiche.
Enchanted (Some Bizarre, 1990), orchestrale,
fra un tango (Madame De La Luna), un brano da discoteca
(Deaths Diary) e l'ennesima ballad melodrammatica (Orpheus In Red
Velvet), ha confermato la fondamentale insicurezza del personaggio.
Davanti a opere come Tenement Symphony (Some Bizarre, 1991) e
Absinthe (Some Bizarre, 1993), dedicato ai chansonnier francesi,
ci si puo` soltanto stupire che qualcuno sia riuscito a fallire cosi` tanti
album per cosi` tanti anni ed essere ancora sotto contratto con una casa
discografica.
I due volumi della Virgin Story (Some Bizarre, 1992) hanno raccolto
i suoi EP e le rarita`;
12 Years of Tears (Some Bizarre, 1993) riassume un concerto dal vivo;
e l'antologia di remix Treasure Box (Mercury, 1995) ha rispolverato i
classici del passato in versione moderna.
Con Fantastic Star (Mercury, 1996) Almond tento` di aggiornare il
suo stile decadente al portamento disperato dei cantautori americani di mezza
eta` (Chris Isaac, per esempio) e alle nuove ritmiche da discoteca
(Adored And Explored, Brilliant Creatures), ma al prezzo di
annacquare le sue melodie con maldestri arrangiamenti elettronici.
Nei momenti migliori (Caged, Out There,
la ballad Child Star, l'incalzante The Idol)
sembra di ascoltare una reunion dei Soft Cell. Tutto sommato, si tratta
comunque di una rinascita non solo personale ma anche artistica.
Almond conserva le orchestrazioni lambiccate da discoteca
anche su Open All Night (Blue Star, 1998 - Instinct, 1999), nonostante
un sinistro umore da cabaret espressionista. Le novita` sono semmai gli
ammiccamenti al trip-hop (Night And Dark, Almost Diamonds)
e alla world-music (Threat Of Love , un duetto con Siouxsie Sioux).
L'album esce in concomitanza con una raccolta di poesie e la sua autobiografia.
Si puo` discutere all'infinito sui meriti di questo nuovo corso del cantautore,
ma di fatto gli ultimi dischi di Almond sono quasi identici a quelli della
cantante americana Cher.
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