A school was being born in Kentucky that would be influential throughout
the 1990s. Its early leaders were bands at the crossroads between roots-rock
and noise-rock, and Tara Key's Antietam
were the most typical in
bridging those two styles, i.e. the South and Sonic Youth, the
rural and the urban sound, tradition and modernism.
The savage and awkward playing on Antietam (1985) was emblematic of
the distance that separated the new generation from the generation of the
Fetchin Bones.
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Gli Antietam appartengono alla generazione degli avanguardisti rock di New York
che venne alla luce sulla scia dei Sonic Youth, ma al tempo stesso
erano musicisti squisitamente provinciali, che impersonavano la forza e
le contraddizioni del mondo rurale da cui provenivano (Kentucky).
Gli Antietam furono, con gli Squirrel Bait,
fondamentali per far compiere al "roots-rock" la transizione verso il
noise-rock, per costruire un ponte fra questi due mondi (suburbano e urbano,
rurale e industriale) apparentemente incompatibili.
La Babylon Dance Band di Lousville (Kentucky), attiva fin dal 1978,
diede origine ai Zoo Directors, che diedero origine agli Antietam quando
quel gruppo di giovani punk provinciali si trasferi` a New York.
Il motore della formazione erano Tara Key, cantante
e chitarrista, e suo marito Tim Harris, bassista. Key cantava in modo infantile,
incolto, amatoriale, modulando in maniera goffa la voce e stridendo nei
contrappunti con i membri maschili del gruppo; e strimpella la chitarra come se
fosse alle prime armi. L'entusiasmo con cui gli altri la seguivano a rotta di
collo e a tutto volume era direttamente proporzionale alla loro imperizia
tecnica.
Cio` non toglie che Antietam (Homestead, 1985)
annoveri alcuni dei brani piu` brillanti di quell'anno, a cominciare da
Orange Song, dove tutti gli elementi raffazzonati, approssimativi,
del loro sound (su tutti lo scampanio stonato della chitarra), contribuiscono
invece a un rock and roll di prima grandezza, permettendosi persino il lusso di
un sofisticato intermezzo dissonante.
Altre sfrenate danze che recuperano la piu` autentica spontaneita` del rock
and roll sono Shot In The Dark, cantata in un registro da vecchia strega,
New Crime, un pop psichedelico con coro da saloon, piano boogie e un
frenetico assolo blues di chitarra,
Mikey, reggae iper-cinetico con Key epica e isterica alla Patti Smith.
La foga e` degna del garagerock. Corona l'opera lo
strumentale Gospel According To John B, una lezione di riff e cadenze
stereotipiche, che rispolvera gli annali dell'hardrock, dagli Who ai Led
Zeppelin, mozzando il fiato in un galoppo senza freni.
L'uso di due bassi aumenta la propulsione del gruppo e le trovate ritmiche
e melodiche della chitarra vivacizzano l'armonia come un esercito di chitarre.
Cambiando tempo e chiave all'interno della stessa canzone, gli Antietam
tengono sempre desta l'attenzione.
In realta`, insomma, il pressapochismo dell'insieme aggiunge, invece che
togliere, fascino al disco.
Music From Elba (Homestead, 1986), con Danna Pentes dei
Fetchin Bones
al violino, conserva la freschezza smagliante dell'esordio con
un sound piu` curato. Ad emergere e` soprattutto la componente country, che nel
disco precedente era impossibile discernere: Until Now, M.V.Augusta,
usano quadriglie, jigs e reels come base delle loro evoluzioni rock and roll.
Si riascoltano le scosse elettriche del primo album nello strumentale
Fontaine Ferry, nell'iniziale San Diego e soprattutto nella trascinante
Good Life, tenuta insieme da delicate acrobazie canore e chitarristiche.
E` all'apice il talento chitarristico di Key.
Forse anche per la mancanza di Wolf Knapp, il secondo bassista che aveva
contribuito a numerose composizioni e che era responsabile degli spunti piu`
sperimentali, Burgoo (Triple X, 1990) perde di colpo l'energia vitale
che aveva contrassegnato la musica degli Antietam.
L'album (registrato nel 1988 ma pubblicato soltanto due anni dopo) si adagia in
un pop mellifluo, risollevato soltanto da Open Letter e
Eaten Up By Hate, e dalla strumentale Acid Song.
Tornando alla registrazione dal vivo, con un minimo di overdub,
Everywhere Outside (Triple X, 1991) recupera il lato selvaggio del
gruppo: Angels And Strangers e` uno dei loro capolavori, seguito da
Monica e Stomp.
Lo strumentale di turno e` Teleplay, il piu` fantasioso della serie.
Rope-a-Dope (Homestead, 1994) chiude degnamente la parabola del gruppo
con un sound che non ha perso nulla della sua potenza
(Hands Down, What She Will)
ma sta diventando adulto.
Gli Antietam hanno in realta` conservato le loro radici provinciali: il
loro sound, verace e ruspante, non ha nulla della contorta frustrazione
della musica metropolitana. Key ha immesso nella musica rock una forza e
una intelligenza tutte istintive, derivandone strutture anomale, ma non
meno funzionali (stessa semantica, anche se con sintassi diversa), come
quelle di Orange Song, Shot In The Dark, New Crime,
Mikey, Good Life, Angels And Strangers,
Hands Down;
e dei suoi quattro capolavori strumentali.
Key e Harris hanno poi resuscitato la Babylon Dance Band, il loro gruppo del
liceo, il cui hardcore politico e` rimasto un punto di riferimento leggendario
per la zona.
Four On One (Matador, 1994), dominato dal cantante
Chip Nold, e` pero` piu` che altro una prova di rude hardrock alla
Eleventh Dream Day.
Tara Key ha poi dato vita a una carriera solista, registrando in maniera
totalmente acustica Bourbon County (Homestead, 1994),
sempre accompagnata da Harris e Knapp, all'insegna di una
serenita` quasi new age e di influenze sonore tanto disparate da comprendere
tanto il country and western quanto i Velvet Underground, tanto il pop
(Seraphim) quanto l'hardrock (Tranquillity Base).
Gli fara` seguito Ear And Echo (Homestead, 1995), un'altra raccolta
di canzoni amare e atmosferiche che sembrano coniugare
Patti Smith con Neil Young per coniare una nuova tecnica terapeutica.
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