The main heroes of Boston's prog-rock in the 1980s were the
Birdsongs Of The Mesozoic, who counted
on the eclectic personalities of
electronic keyboardist and composer Erik Lindgren,
Mission Of Burma's ueber-guitarist Roger Miller (also on treated piano) and
Mission Of Burma's tape manipulator Martin Swope.
By fusing electronic avantgarde, classical music and jazz,
the EP Birdsongs Of The Mesozoic (1983) and the
full-length album Magnetic Flip (1984), with its triple-keyboard
barbaric (almost hardcore) attack,
coined a "progressive" language that finally updated the one invented by
King Crimson and Colosseum in 1969.
Carla Bley and Karlheinz Stockhausen, Glenn Branca and Jimi Hendrix,
After another impressive EP, Beat Of The Mesozoic (1985), the group
disbanded, but Lindgren formed a new unit to record Faultline (1989),
possibly his most classic and mature musical statement, a model of tight playing
and sophisticated composition.
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Erik Lindgren, prodigio delle tastiere elettroniche, e` stato uno degli
animatori della scena d'avanguardia di Boston fin dal 1979, quando usci`
a nome Space Negros l'EP Maximum Contrast (Sounds Interesting), una
raccolta di sei esperimenti di sintetizzatore e nastri. La formazione degli
Space Negros si sbriciolo` dopo la partenza di meta` del gruppo (fra cui il
giovane Roger Miller) per andare formare i Mission Of Burma.
Lindgren, rimasto praticamente da solo, continuo`
per qualche anno a suonare, producendo altri due EP nel giro di due anni
all'insegna del techno-pop dei Kraftwerk:
Go Commercial (Arf Arf) e Have A Lousy Xmas.
Gli album Do Generic Ethnic Muzak Versions, ancora a nome Space
Negros, e Polar Yet Tropical (Arf Arf), a nome suo, entrambi pubblicati
soltanto nel 1987, raccolgono cover registrate durante e dopo quegli EP.
Nel frattempo Lindgren aveva
gia` abbandonato il progetto per dedicarsi ai Family Fun, dei quali usci`
soltanto l'EP Record (Eat) nel 1981. Si tratta ancora di techno-pop
e di strumentali di tarda disco-music intellettuale (EZ Listening Music).
Nonostante queste esperienze fossero infinitamente piu` originali della
media (dominava ai tempi il synthpop di marca britannica), Lindgren dovette
rassegnarsi all'incomprensione generale.
Torno` sulle scene alla testa dei Birdsongs Of The Mesozoic, formati con il
chitarrista Roger Miller (gia` nella formazione originale degli Space Negros),
che aveva appena sciolto i Mission Of Burma (la prima composizione del nuovo
gruppo, Pulse Piece, era gia` comparsa in una compilation del 1981).
Fondendo avanguardia elettronica,
musica classica del Novecento e free-jazz, i Birdsongs coniarono un linguaggio
"progressivo" che finalmente aggiornava quello dei primi King Crimson e dei
Colosseum. La formazione classica era uno dei quartetti piu` originali della
storia del rock progressivo, con Roger Miller al pianoforte,
Rick Scott alle tastiere, Martin Swope ai nastri (anch'egli un reduce dei
Burma) e Lindgren all'elettronica.
Fin dall'EP Birdsongs Of The Mesozoic (Ace Of Hearts, 1983), l'ensemble
si pose alla testa del progressive-rock Americano.
Il loro sound ricordava vagamente le armonie languide della Penguin Cafe`
Orchestra (specialmente in The Orange Ocean), seppur trapiantate su un
tessuto minimalista, e le ouverture orchestrali di Zappa (Sound Valentine,
Transformation Of Oz), forti com'erano di un tema umoristico, di trovate
paradossali e di un andamento
jazzato, ma sempre con una forte preminenza del pianoforte di Miller.
Questa forma di rock da camera trionfava nella piece lussureggiante di
Triassic Jurassic Cretaceous, fra i pattern incrociati delle tastiere,
l'incalzante battito tribale delle maracas e dei tam-tam, i versi d'uccello di
Swope e i sibili elettronici di Lindgren. In quel tripudio incalzante
di suoni venne coniato l'idioma postmoderno del rock.
L'album Magnetic Flip (Ace Of Hearts, 1984)
rivelo` invece affinita` con le dissonanze
martellanti della dodecafonia (Shiny Golden Snakes), con le fanfare del
minimalismo di Reich (Ptoccata, Terry Riley's House,
Final Motif, The Tyger),
con i balli grotteschi della musica industriale (The Arousing)
e con certo jazz-rock estetizzante (Bridge Underwater).
Il suono delle tre tastiere (il piano "trattato" di Miller, l'elettronica di
Erik Lindgren e l'organo di Rick Scott) era piu` percussivo che melodico e la
pulsazione pertanto barbara e tribale, con punte di baccanale forsennato
alla Branca in Fundamental (ma per tastiere invece che chitarre).
L'EP Beat Of The Mesozoic (Ace Of Hearts, 1985) propose altri cinque
strumentali
camaleontici, in particolare l'angosciante title-track (marchiata
a fuoco dall'incandescente chitarrismo del leader, propulsa da un martellante
ritmo elettronico, stordita da un tribalismo africano e sventrata da proditorie
dissonanze di tastiere), la romantica sonata di Waterwheel e il
rondo` classicheggiante di Excavation;
mentre l'album Faultline, dopo l'abbandono di Miller,
ampliera` le fonti di ispirazione alla new age e al free-jazz.
I Birdsongs dovevano molto al sound tastieristico dei musicisti jazz e dei
musicisti classici, via Carla Bley e Karlheinz Stockhausen.
Figli bastardi del minimalismo, fecondati dalle distorsioni psichedeliche e
dall'improvvisazione del free jazz, erano approdati a un genere strumentale
crudamente cacofonico. Al tempo stesso la loro esperienza segno` la rinascita
del progressive-rock, ora maturato attraverso l'assimilazione dei nuovi gerghi
dell'avanguardia e del jazz, nonche' attraverso una maggior padronanza degli
strumenti elettronici.
Nel 1985 Miller diede nuovamente segni di irrequietezza e inizio` una
carriera solista.
Lindgren, che aveva appena completato la partitura per la colonna
sonora di un film, raccolta con altre suite su Soundtracks (Arf Arf, 1987),
impiego` due anni a rimettere insieme una formazione.
Al posto di Miller subentrarono con due fiati, fra cui il sassofonista Ken Field.
Soltanto nel 1993 vennero pubblicati, su Fossil Record (Cuneiform), i
brani registrati nel 1986 e 1987, fra cui la travolgente e caotica
Laramide Revolution, Carbon 14, che "decostruisce" la melodia in glissandi
e cluster, Lqabblil Insanya, sonata pianistica per timbri grotteschi,
(tutte di Miller) e Biff The Brontosaurus (di Lindgren), variazione su un
tema da circo. L'opera piu` ambiziosa, fra quelle inedite, e` la monumentale
colonna sonora To A Random, la loro composizione piu` disgregata,
concettuale e ambiziosa.
Faultline (Ace Of Hearts, 1989), accreditato di nuovo ai Birdsongs,
e` l'opera piu` matura di Lindgren,
un assalto sonoro che non concede requie, una fantasia di stili e temi che
puo` essere accostata soltanto al terzo album dei Soft Machine.
L'ouverture, The True Wheelbase, e` proprio composta nello stile del
jazzrock classicheggiante degli anni Settanta, semplicemente aggiornando
le strutture armoniche al minimalismo, ma con la stessa propensione per le
fanfare grottesche, le melodie liriche, i ritmi incalzanti e gli assoli solari
di sassofono; e non stupisce che la title-track presenti anche sfumature
"zappiane", visto che Zappa e` pur sempre stato l'iniziatore di questo
genere strumentale "totale" per mini-orchestra rock.
La maggiore novita` rispetto ai dischi precedenti e` rappresentata dai fiati:
Steve Adams e Ken Field ai sassofoni sono spesso i perni del sound
come in Coco Boudakian, con uno stile, peraltro, che e` indefinibile,
di confine, a meta` fra il sound "grasso" del rhythm and blues e quello
intellettuale del bebop, fra l'exotica e il circo equestre, fino all'eccesso
rappresentato dalle danze tempestose di There Is No One, come una versione
industriale ed heavymetal delle suite pantagrueliche dell'Art Ensemble Of
Chicago.
La compattezza di questo quintetto e` sensazionale: sa lanciarsi in scorribande
minimaliste a rotta di collo come I Don't Need No Crystal Ball (firmata
da Adams), sa
cimentarsi in una glaciale e sinistra danza "industriale", tutta cadenze
metalliche ed effetti elettronici, come They Walk Among Us (di Swope),
ma sa anche
indulgere nella fantasia dissonante di Slo-Boy, che comunque e` tanto
ben architettata da sembrare un pezzo di new age, e camminare in equilibrio
sul filo fra musica da camera classica e free jazz in Maybe I Will (Scott),
e mostrare un'anima in ballate innamorate come On The Street Where You Live
(Swope).
Qual che sia l'idea, la realizzazione e` sempre infarcita di episodi irregolari,
di trovate armoniche, di linee sonore alternative, ma mai a scapito della
fluidita` dell'insieme. Ogni minuto dell'opera riserva sorprese e va gustato
con calma, benche' l'evolversi esuberante, a valanga, degli eventi sonori
tenda a travolgere l'ascoltatore.
Per quantita` e qualita` di spunti il disco e` un tour de force di proporzioni
impressionanti, e va annoverato fra i piu` grandi dischi di rock strumentale di
sempre.
Il lungo periodo di silenzio faceva temere la scomparsa del gruppo, ma il
revival del progressive-rock in corso durante gli anni '90 riporta invece
inaspettatamente alla ribalta anche i Birdsongs, che hanno cosi` l'opportunita`
di registrare Pyroclastics (Cuneiform, 1992). L'album sposta ulteriormente il
baricentro del sound verso il rock progressivo, in particolare l'interpretazione
che ne diedero i primi Roxy Music, con Lindgren a fungere da Brian Eno
(esemplare le variazioni jazz sul tema di Tomorrow Never Knows in
Tomorrow Never Came) e con il sassofonista Ken Field nei panni di Andy McKay
(sua la bossanova heavymetal Why Not Circulate). Subito dopo pero` Swope
si ritiro` dalle scene, sostituito dal chitarrista Michael Bierylo.
Dancing On A'A (Cuneiform, 1995) e` il primo disco dei Birsongs senza
Martin Swope, l'ultimo membro originale rimasto al fianco di Erik Lindgren.
La nuova formazione a quattro (Lindgren alle tastiere, il sassofonista Ken
Field,
il chitarrista Michael Bierylo e il percussionista Rick Scott) ha il pregio
di favorire un equilibrio senza smagliature, rotondo, lucido, aristocratico.
L'affiatamento bel lubrificato fra i musicisti consente loro di rendere
scorrevole qualsiasi prodezza armonica, in quello stile di mezzo che
non tenta piu` avventure dissonanti, ma bada a consolidare se stesso.
Il nuovo arrivato, Bierylo, sembra aver portato una verve giullaresca, nonche'
un impeto swingante, che finisce spesso per oscurare le velleita` sperimentali:
quello di A Band Of Deborahs e` il jazz-rock elegante, ironico e romantico di
Canterbury (i Caravan, soprattutto), filtrato attraverso il sinfonismo
esuberante, rocambolesco e pan-stilistico di Frank Zappa e il
sassofono urbanamente nevrotico di Field;
Birdgam ricorda i temi esuberanti del Zappa di Burnt Weeny Sandwich,
con il sintetizzatore sempre lesto a raddoppiare i motivi briosi e giocondi
del sassofono, nonostante il sofisticato lavoro di bacchette di Scott.
Molto piu` posato Lindgren, nelle sue piece sperimentali:
la title-track si ispira alla musica classica dell'inizio del secolo, alle
tumultuose sinfonie di compositori come Charles Ives, che trasducono in suoni
le immagini e i rumori della citta` in frenetico movimento;
Ptinct si crogiola in un'atmosfera di suspence e mistero, solcata dai
lamenti del sassofono e dalle figure minacciose del pianoforte, degna di una
colonna sonora western.
La sua specialita` rimangono i pezzi che flirtano con il minimalismo, come
quell'incrocio fra un bolero, un carillon e una sonata romantica che e`
Sirius The Scorching.
In tutte le sue trasformazioni Lindgren si e` imposto come un personaggio di
prima
grandezza dell'universo del nuovo "progressive". Non solo ha saputo recuperare
le istanze piu` creative di quel genere, ma le ha superate immettendo nel rock
approcci e tecniche della musica d'avanguardia.
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Saxophonist Ken Field has a busy career of his own that took off with
Subterranea (OO, 1997), a solo saxophone album recorded in an
underground cavern.
It was followed by Tokyo in F (sFz, 2000), a live improvisation with
three Japanese musicians (violin, guitar and piano) and
Pictures of Motion (sFz, 2000), that features
compositions for alto saxophone trio and quartet
with guest musicians including
Seattle saxophonists Amy Denio and Jessica Lurie, percussionist Will Dowd,
drummers Ethan Meyer and Eric Paull, and bassists Mike Rivard and
John Styklunas. His style has progressed towards a creative blend of
ambient, hip hop, minimalism, swing, acid-jazz and world-music
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(Translation by/ Tradotto da Paolo Latini)
Il sassofonista Ken Field ha una sua densa carriera, a partire da Subterranea (OO, 1997),
un album di solo sassofono registrato in una caverna sotterranea.
L'album e` stato seguito da Tokyo in F (sFz, 2000), un'improvvisazione dal vivo con tre
musicisti giapponesi (al pianoforte, violino e chitarra) e da Pictures of Motion (sFz, 2000),
che presenta composizioni per terzetti e quartetti di sax alto, con musicisti ospiti tra cui i
sassofonisti di Seattle Amy Denio e Jessica Lurie, il percussionista Will Dowd, i batteristi
Ethan Meyer e Eric Paull, e i bassisti Mike Rivard e John Styklunas. Il suo stile Š progredito
fino a diventare una miscela di ambient, hip hop, minimalismo, swing, acid-jazz e
world-music.
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Erik Lindgren, who premiered his concerto
Rude Awakening in march 1999,
has released two collections of his austere chamber music.
The acoustic chamber pieces of
Scores (SFZ, 2000) nod to British minimalist Michael Nyman and ambient
guru Brian Eno.
Stimuli (SFZ, 2000) is a pretentious collaboration
with electronic musician Lauri Des Marais.
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(Translation by/ Tradotto da Paolo Latini)
Erik Lindgren, che gi… anticip• il suo concerto Rude Awakening nel marzo 1999, ha
realizzato due raccolte della sua austera musica da camera. I piece acustici di Scores (SFZ,
2000) ammiccano al minimalismo britannico di Michael Nyman e al guru dell'ambient Brian
Eno. Stimuli (SFZ, 2000) Š una pretenziosa collaborazione con il musicista elettronico Lauri
Des Marais.
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The Birdsongs Of The Mesozoic's first album in five years,
Petrophonics (Cuneiform, 2000), is performed by the unchanged
quartet of Lindgren, Field, Bierylo and Scott. Scott is now second keyboard,
having surrendered all drumming duties to a trio of outside musicians. However,
Field's horn arrangements are so creative and (loudly) upfront that the music
is far from being keyboard-driven. Often, keyboards establish merely a
geometric pattern, that sets the abstract tone for the piece but hardly
interferes with the horns' emotional outbursts.
It is the saxophone that colors the landscape and creates movement.
Keyboards do indulge in erudite techniques, mostly derived from contemporary
classical music but also from jazz. While their experiments with dissonance
and minimalism demonstrate the musicians' prowess
(Nevergreen is a loose group improvisation that features
Hendrix-style glissandoes and Zappa-style fanfares as well as discordant
counterpoint and concludes with a saxophone merry-go-round in the manner of
early Anthony Braxton),
it is the keyboards' brisk, forceful,
hard-rock edge that constitutes the most intriguing trait of the album.
That is not to say that the music is too demanding or impenetrable. Quite the
contrary. The album opens with the joyful ouverture of Petrophonics,
introducing a wildly percussive keyboard style that permeates the whole work,
a driving, heavy-handed, minimalistic patterns of the keyboards that contrasts
with the warm and epic melodies of the saxophone.
Field's moments of glory come with the exuberant paean of
One Hundred Cycles, possibly
influenced by Gato Barbieri's latin jazz, and with the romantic and
impressionistic vignette of Allswell That Endswell In Roswell.
This is music of great maturity and depth.
The album also includes two suites composed by Lindgren,
1001 Real Apes and
The Insidious Revenge Of Ulma Thule.
The former displays his skills at merging classical, rock, jazz, and
minimalistic traditions in a coherent and smooth continuum.
Again, what stands out is his fierce, rhythmic approach to the keyboards.
The latter leans towards abstract chamber music.
The Iridium Controversy (Cuneiform, 2003), performed by the same quartet of Petrophonics (Lindgren, Field, Bierylo, Scott), delivers a few more Lindgren masterworks, whether the atmospheric, mesmerizing polyphony of Primordial Sludge or the Frank Zappa-esque circus music of True Iridium - After or the menacing, percussive Lost In The B Zone.
Bierylo contributes the Michael Nyman-esque minimalist dances of Make the Camera Dance
and the Canterbury-ian jam of Sherpas On Parade, proving that he has
the credentials to
stand up to his senior colleagues.
Ken Field's Revolutionary Snake Ensemble plays New Orleans-style
brass-driven funk-jazz music on
Year of the Snake (Innova, 2003)
and
Forked Tongue (Cuneiform, 2008), mostly devoted to traditionals.
The Birdsongs Of The Mesozoic released
Extreme Spirituals (Cuneiform, 2006), a collaboration
with Oral Moses, their first album with vocals and entirely devoted to
traditional music.
The double-disc Dawn of the Cycads (Cuneiform, 2008) collects
the EPs Birdsongs Of The Mesozoic (1983) and
Beat Of The Mesozoic (1985) and the album
Magnetic Flip (1984)
as well as 45 minutes of unreleased material.
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(Translation by/ Tradotto da Paolo Latini)
Il primo album in studio dei Birdsongs Of The
Mesozoic dopo cinque anni,
Petrophonics (Cuneiform, 2000), è
suonato dal solito quartetto formato da Lindgren, Field, Bierylo e Scott.
Scott è ora un secondo tastierista, avendo ceduto i suoi doveri
di batterista ad un trio di musicisti esterni. Comuque, gli arrangiamenti
per fiati di Field sono così creativi (e rumorosi) che la musica
è ben lontana dall'essere guidata dalle sole tastiere. Spesso le
tastiere segnano solo un pattern geometrico, che impone il tono astratto
per il pezzo, ma difficilmente interferisce con l'esplosione emotiva dei
fiati. È il sassofono che colora i quadretti e crea i movimenti.
Le tastiere non mancano di mostrare tecniche erudite, per lo più
di derivazione classica e jazz. Gli esperimenti con le dissonanze e col
minimalismo dimostrano le prodezze dei musicisti (Nevergreen è
una libera improvvisazione di gruppo che si libera in glissando hendrixiani
e fanfare zappiane come in contrappunti discordanti, e conclude con un
sassofono alla maniera del primo Anthony Braxton), è il vivace e
potente battistrada tastieristico che costituisce il più intrigante
tratto dell'album. Cioò non significa che la musica è troppo
esigente o impenetrante. Piuttosto il contrario: l'album si apre con la
gioiosa overture Petrophonics, introducendo uno stile tastieristico
selvaggiamente percussivo che permea l'intero lavoro, una linea guida,
nitidissima e minimalista che contrasta con le calde ed epiche frasi del
sassofono. I momenti di gloria di Field giungono con l'esuberante peana
di One Hundred Cycles, probabilmente influenzata dal latin-jazz
di Gato Barbieri, e con le vignette romantiche ed impressionistiche di
Allswell That Endswell In Roswell. Questa è musica di grande
maturità e di grande impatto.
L'album presenta anche due suites composte da Lindgren,
1001
Real Apes e The Insidious Revenge Of Ulma Thule. La prima mostra
le sue qualità nel mescolare musica classica, rock, jazz, e tradizione
minimalista in un continuum coerente e regolare. Ancora, quel che risalta
è il suo approccio ritmico alle tastiere. La seconda ci porta nei
territori della musica da camera astratta.
The Iridium Controversy (Cuneiform, 2003), con lo stesso quartetto
di Petrophonics (Lindgren, Field, Bierylo, Scott), contiene qualche
piccolo gioiello di Lindgren in più, la polifonia atmosferica di
Primordial Sludge o la musica da circo Frank Zappa-iana di True
Iridium - After o ancora la minacciosa percussività di Lost
In The B Zone. Bierylo contribuisce con le danze minimaliste Michael
Nyman-esche di Make the Camera Dance e con la jam Canterbury-iana
di Sherpas On Parade, dimostrando di potersela giocare coi suoi
colleghi più anziani.
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