Danielle Dax
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Pop Eyes (1983), 7/10
Jesus Egg That Wept (1984), 7/10 (EP)
Inky Bloaters (1987), 6.5/10
Dark Adapted Eye (1988), 6/10 (comp)
Blast The Human Flower (1990), 4/10
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La carriera musicale della cantante e tastierista Danielle Dax ebbe inizio durante gli anni dell'universita` (1979) nei nightclub cittadini. Presto formo` un duo con il polistrumentista Karl Blake, ex musicista jazz-rock: i Lemon Kittens. Con quella sigla incise alcune cassette straordinariamente all'avanguardia.

Dax esordi` come solista con un album, Pop Eyes (Initial, 1983), che esaltava il suo talento di cantante e di arrangiatrice riallacciandosi a Kate Bush e al rock psichedelico. Dax vi si rivelo` maliziosa chansonnier, capace di coniare con distacco un singolare ibrido stilistico di melodie infantili e musiche eccentriche. La sua prima fonte di ispirazione e` il folklore bianco e nero degli USA: Everyone Squeaks Gently rifa` il verso ai gruppi vocali femminili degli '50 (praticamente senza accompagnamento); The Wheeled Wagon mette in scena un jazz delle palafitte con fiati da big band e percussioni africane, mentre Dax gorgheggia come un soprano d'opera; Here Come The Harvest Burns e` esemplare dei suoi spiritual "decostruiti", arrangiati in maniera eccentrica, futurista e "alienata", un po' alla Residents. Uno dei capisaldi dell'album, e dell'intera carriera di Dax, e` l'assimilazione (fra comico e serio) delle culture orientali, ma sempre nell'ottica di generare delle "novelty", delle costruzioni armoniche inusitate: Shamemen caracolla con andatura surf/western mentre la cantante emette una nenia arabica; in Bed Caves si traveste invece da stridulo soprano cinese su un tappeto percussivo di tamburi africani; la danza mediorientale di Tower Of Lies e` ridicolizzata dagli interventi ubriachi del sintetizzatore.
Infine in Numb Companions Dax da` un saggio clamoroso di come sia capace di saltare da un secolo all'altro, precipitando in pieno rinascimento a cantare un madrigale funereo, accompagnata da flauto e organo. Registrata su un "quattro tracce", benche' Dax vi suoni una dozzina di strumenti, l'opera riflette la tendenza al "do it yourself" di quell'epoca.

Il mini-album Jesus Egg That Wept (Awesome, 1984), comprendente sei canzoni, perfeziono' innanzitutto la formula del suo revival apocrifo: Evil Honky Stomp e` un altro spiritual sgangherato, fitto di rumori alieni, al limite della parodia; Fortune Cheats e` un blues dell'anteguerra, con un ritmo quasi da danza pellerossa; Hammerhead e` una danza voodoo avvolta in sonorita` tanto primitive quanto sinistre.
Le rievocazioni di questi brani sono tanto impeccabili quanto improbabili, in un caso piu` unico che raro di blasfemia ortodossa. Ma ciascuno porta in se` i germi della sua vocazione orientale, che prende il sopravvento in Ostrich, sincopata e caraibica, corale e africana. A questi modelli Pariah aggiunge una forma di recitazione cantata in cui piu` voci vengono rappresentate da diversi registri su uno sfondo drammatico. Tutto viene filtrato dalla personalita` di Dax, che in un suo contorto modo riesce ad imitare le pose delle cantanti dei battelli del Mississippi o delle star dei musical di Broadway.

Inky Bloaters (Awesome, 1987) converge verso uno stile piu` accessibile, in particolare dal pubblico delle discoteche. Se Flashback mette in pista le sue velleita` etniche, con un arrangiamento che trasuda il genio sregolato del personaggio, e Big Hollow Man trasforma in ballo una scenetta satirica, nel raga-rock melodico di Inky Bloaters compaiono, sia pur filtrate dalla sua sensibilita` bislacca, le prime influenze dei Beatles. Vertice comico del disco e` pero` Bad Miss M, una satira politica messa in musica sotto forma di un virile country-rock sudista con armonie vocali alla Beach Boys. Al 1985 risalgono le registrazioni di due dei brani migliori, Yummer Yummer Man, un indemoniato countryrock, e Fizzing Human Bomb, intriso di percussivita` africana.

Su Dark Adapted Eye (Sire, 1988), che riprende l'album precedente e aggiunge singoli e inediti, i nuovi capolavori adottano tutti una ritmica piu` pronunciata, ora resuscitando il boogie e le melodie innoncenti/perverse dei T.Rex (nella formidabile Cat House), ora riecheggiando i Jefferson piu` epici (in White Knuckle Ride), ora imbastendo una polka cajun (in Touch Piggy's Eyes). Dax, sempre in quel tono da mentecatta e istriona, si concede anche un raga-pop alla Beatles (Whistling For His Love). Sempre all'insegna di una revisione dello psychobilly dei Suicide in chiave stregonesca. Una luce luciferina brilla in effetti nei suoi occhi da gatta.

E` invece una grossa delusione Blast The Human Flower (Sire, 1990), che annulla praticamente tutto cio` che di originale e creativo Dax sa fare a favore di un anonimo sound da discoteca intellettuale.

Comatose-Non-Reaction (Biter Of Thorpe, 1995) is a career anthology.

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