Summary.
Einsturzende Neubauten were the main voice of the 1980s in Germany, bridging
the gap between 1970s
progressive-rock, Throbbing Gristle's industrial music, Swell Maps' punk-rock
and something (very atonal, very chaotic, very non-musical, both austere and
subversive) that had no name yet.
Singer and guitarist Blixa Bargeld (Christian Emmerich) and
percussionists Mufti F.M. Einheit (Frank Strauss) and N.U. Unruh (Andrew Chudy)
created a living theatre of self-destruction.
Their live shows were pagan rituals that sacrificed instruments and people
to their totemic angst.
The claustrophobic atmosphere of Kollaps (1981) relied on a sinister
assortment of harsh sounds
(found objects, industrial cadences, psychotic vocals, distorted guitars)
but it nonetheless achieved lyrical pathos.
Zeichnungen des Patienten OT (1983), their masterpiece,
was an expressionistic collage set in a spiritual wasteland.
Their cacophonous horror was sincere and internal.
That was a point of no return. Only the psychodrama
Fuenf auf der nach oben offenen Richterskala (1987) approached that
manic suicidal intensity again. Their art, made of silence as much as of
sound, made of "gestures" as much as of "harmony", was more closely related
to Beckett's theatre than to Berry's rock'n'roll.
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Gli Einsturzende Neubauten hanno dato vita, con lodevole coerenza, a uno dei
programmi eversivi piu` suggestivi e austeri degli anni '80.
Massimi esponenti dell'avanguardia rock di Berlino,
si sono posti alla testa del movimento mondiale di "modernismo primitivista" che esplora le forme piu`
audaci di suoni facendo uso dei mezzi piu` umili. Il carisma del gruppo e` in gran parte il carisma di
Blixa Bargeld (Christian Emmerich), il cantante e chitarrista che suona anche con
Nick Cave ed e` da dieci anni una delle
presenze piu` inquietanti dell'underground internazionale.
A Mufti F.M. Einheit (Frank Strauss)
e N.U. Unruh (Andrew Chudy) va il
merito di assecondare la sua pazzia con le loro trovate rumoristiche.
I loro dischi vivono di temi ossessivi, che sfociano quasi sempre in parabole di
autodistruzione, di oppressione sociale, di emarginazione, di inibizione, e quasi mai nel pathos lirico che
e` invece stato la tradizionale valvola di sfogo del rock teatrale (dei Doors e dei Velvet Underground, per
esempio). Sono ibridi di dramma espressionista, di piece dadaista e di poesia decadente, che
appartengono alla musica in maniera un po' casuale, per via di un intrinseco bisogno di comunicare al
buio, senza movimento e senza immagini. Da cio` ha anche origine la necessita` di espandere lo spettro
tonale del suono, ricorrendo a una strumentazione eterodossa.
Con gli Einsturzende Neubauten il rock tedesco si liberava delle pastoie della
musica cosmica e dei suoi surrogati, pur senza rinunciare al connotato
di mostruosita` e terrorismo che la contraddistingueva fin dalle origini.
Bargeld assurgeva a teorico del nichilismo aristocratico e del
primitivismo barbaro che impregnano il loro sound. Discendenti diretti dei
grandi drammaturghi espressionisti, contaminati dalla civilta` teatrale degli
happening, dalla pop-art e dalla psicanalisi degli istinti primordiali,
Bargeld e compagni allestivano spettacoli che erano grottesche celebrazioni
della degradazione umana nell'habitat moderno.
La loro arte appartiene in effetti piu` al teatro che alla musica.
La provocazione, la forza d'urto, l'estremismo con cui l'ensemble aggredisce
il pubblico non sono facilmente trasferibili su disco: come rendere in suoni
la scena di un batterista (o supposto tale) che perfora il palco con un
martello pneumatico?
Protagonisti dell'"Untergang Show" del 1980, in un ex-mattatoio
divenuto poi il punto di riferimento della nuova avanguardia,
e del Festival Atonale del 1982,
gli Einsturzende Neubauten si misero in luce per la violenza feroce delle loro
esibizioni pubbliche, vere e proprie celebrazioni pagane che univano
una ferocia eversiva a un tetro nichilismo e che la stampa associo` talvolta
alle imprese terroristiche della banda Baader-Meinhof.
Costruendo i propri strumenti con rifiuti della societa` industriale (barili di
petrolio, cemento, condotti d'aria condizionata, vetri, radio, plastica,
persino carne), si affermarono come i bardi dell'apocalisse post-industriale.
I primi lavori, il singolo Fuer Den Untergang del 1980, la cui
Stahlversion e` orchestrata per acciaio delle sospensioni di un ponte,
il doppio singolo Schwarz (Zick Zack),
la cui title-track era una sorta di lied espressionista accompagnato soltanto
da rumori sordi mentre Kalte Sterne conservava un minimo di filo
conduttore, si situavano gia` fra gli esperimenti piu` radicali della musica
tedesca, rock e non.
The early recordings were later compiled on Kalte Sterne (Mute, 2004),
including a lengthy piece with Lydia Lunch, Thirsty Dog.
L'album Kollaps (Zick Zack, 1981) meglio defini` le loro coordinate
stilistiche.
Immerse in atmosfere claustrofobiche, spogliate di arrangiamenti,
marchiate da cadenze metallurgiche e vocalizzi psicotici, contrappuntate da
martelli pneumatici e seghe, con un penchant per le sonorita`
aspramente metalliche e un'abilita` unica nel produrre rumori
sgradevoli, le loro composizioni si
perdevano in un limbo di irrazionalita` "post-Cageana".
In Tanz Debil c'e` poco piu` di una recitazione altamente emotiva e
tempestose cadenze industriali. Steh Auf Berlin si apre con un
martello pneumatico e continua con un'accozzaglia di percussioni metalliche,
di distorsioni e di deliranti declamazioni.
Il loro anthem filosofico si intitola
Negativ Nein ed e` recitazione dal tono nazista su un battito che
assomiglia a bollicine d'acqua: poco di musicale, molto di emotivo.
Abstieg & Zerfall e` altrettanto spoglio di arrangiamenti.
U-Haft Muzak continua il processo di annullamento della musica,
riducendo la "canzone" a un battito amorfo e a grida indecifrabili.
Hoeren Mit Schmerzen sembra un gruppo di bambini annoiati che pestano
sugli utensili di cucina.
Quell'insano voodoobilly mediorientale di Kollaps si protrae per otto
minuti senza variazioni come un rituale di auto-flagellazione.
Alla formazione si era intanto aggiunto il bassista Marc Chung.
I frammenti non sono meno suggestivi, per esempio Sehnsucht, un minuto
in crescendo di pianoforte minimalista contro accordi marziali di chitarra
e una recitazione disperata.
Secoli di armonia e contrappunto vengono rinnegati in questi esercizi di pura
"messa in scena" del canto.
Zeichnungen des Patienten OT (Some Bizarre, 1983), che rimane
probabilmente il loro capolavoro, e` un collage
espressionista che ricorda i pastiche dei Negativland e dei
rumoristi americani, ma che affonda in una desolazione spirituale assai piu` terminale.
Battiti sordi,
cacofonie disarticolate, vocalizzi demoniaci (in Falschgeld e Herrscher i piu` spastici),
esotismi stranianti (Styropor), dissonanze insistite (Vanadium e Genaue Zeit i
concerti piu` radicali), tempeste ritmiche (Abfackeln) e soprattutto l'uso ad oltranza di strumenti
"casalinghi" conferiscono al suono un senso macabro e inquietante di vuoto e di terrore.
Armenia, cinque minuti di horror dentro una stasi ipnotica che abbraccia
incubo, trip lisergico e mantra, e altri interminabili caleidoscopi di allucinazioni contrassegnano una delle
depressioni psichiche piu` profonde del rock e aprono le porte alla nuova generazione di sciamani
elettronici, tanto lontani dal sensazionalismo "cosmico" quanto dal tribalismo "nero", ma ancora piu`
agghiaccianti.
Nel frattempo Alexander Hacke suonava negli Sprung Aus Den Wolken di
Dub & Die (1981 - Klanggalerie, 2009).
Dopo i fasti di Zeichnungen des Patienten OT, che era servito un po' da
summa e puntualizzazione della prima parte della loro carriera, e che aveva omologato il chitarrista
Alexander Hacke e il bassista Marc Chung come membri a pieno titolo, gli Einsturzende Neubauten
composero un altro dei loro drammi espressionisti,
Halber Mensch (Some Bizarre, 1985), ma questa volta moderato da un
recupero della forma-canzone e soprattutto da ammiccamenti alla dance-music.
Partendo da una tensione spasmodica nel madrigale a cappella della title track,
che riprende i contrappunti ossessivi della musica vocale d'avanguardia (Berio, Stockhausen, Penderecki),
il disco approda a un'atmosfera piu` incandescente ma meno freudiana nel
voodoobilly industriale di Yu-gung e nel ballabile funky di ZNS.
Le partiture strumentali tornano ai livelli mostruosi di cacofonia brada
soltanto nel lied mefistofelico di Der Tod ist ein Dandy.
Fuenf auf der nach oben offenen Richterskala (1987) e`
invece uno dei loro piu` tetri e insondabili psicodramma.
I perni attorno a cui ruota questo colossale atto di contrizione,
Zerstorte Zelle e Stadte, sono pezzi che appartengono piu`
al teatro che alla musica, brani
recitati in delirio estatico da Bargeld su un tappeto di dissonanze casuali che verso la fine si animano di
apoteosi orrende (vagiti disperati, una presenza piu` febbrile dell'elettronica, colpi stordenti di oggetti
metallici). E` la prassi dei primi, funerei Swans portata all'esasperazione di tensione nervosa.
In Keine Schonheit e` spettacolare come il gruppo riesca a creare un
senso di silenzio, di attesa snervante, di eventi che devono succedere e non succedono mai (un po' alla
Beckett), come le dissonanze e il coro di dannati d'Oltretomba attraverso un lentissimo crescendo
finiscano per coagulare in un blues degli inferi. L'armonia di Ich Bin's e` praticamente soltanto
un intreccio di cadenze: lo strimpellio velocissimo della chitarra (quasi un sufi), la frase ripetuta in
maniera meccanica dal coro, i rumori di pressa in sottofondo, il tripudio di campanelli e triangoli che
subentra piu` avanti, in frenetico crescendo; e il canto di Bargeld ha la funzione di tenere tutto insieme, di
trasformare quel coacervo di ritmi inorganici in un flusso di coscienza.
L'album presenta comunque un volto piu` umano dei precedenti, grazie a un
tentativo di sfruttare quegli stessi accorgimenti "teatrali" in strutture piu` coesive. Kein
Bestandteil, per esempio, scenografa il racconto del suo con accordi sparsi e colpi sordi e suoni
caotici, ma riesce a far integrare invece che collassare i suoi elementi. Mo Di Mi Do Fr Sa So e`
poi degno di un lied del cabaret "brechtiano", con tanto di sezione d'archi, recitazione enfatica, un piano
martellante, un violino e una marcetta che ricordano persino l'"Histoire Du Soldat" di Stravinsky in
versione industriale.
Fuenf e` in definitiva una delle loro opere piu` austere e piu` profonde,
ma anche una delle meno musicali; una mostra di nature morte.
Il tentativo di normalizzare il sound in direzione della forma-canzone continua
su Haus der Luege (Some Bizarre, 1989), album forse troppo programmatico,
ma ricco di spunti suggestivi.
In particolare la suite "concreta" in tre movimenti Fiat Lux,
dall'inizio pregno di spirito religioso al
crescendo percussivo del finale passando per un silenzio di vuoti galattici, come se il complesso volesse
assorbire e amalgamare tutte le esperienze del rock tedesco degli ultimi vent'anni. Il resto e` spartito fra
vignette melodiche per anime cadaveriche perse in dedali del male: l'incalzante colossal robotico alla
Kraftwerk di Feurio, il sabba tribale di Schwindel, e la ballata decadente, vagamente Roxy
Musix, della title-track, tutte idee, naturalmente, sfigurate dalla loro estetica del rumore metallico.
Dopo le musiche per il teatro di Die Hamletmaschine (Rough Trade, 1991)
e gli EP Interim (Mute) e Malediction (Mute, 1993),
usci` il sesto album, Tabula Rasa (Mute, 1993).
Con l'unica eccezione della suite Headcleaner, un inno alla palingenesi che
riporta ai climi anarchici degli esordi, si tratta di un'opera un po' distratta che non e` all'altezza del loro
passato. E` comunque il meno caotico dei loro lavori, quello piu` organico, suonato da un gruppo e non da
un insieme di individualita`.
Se il ballabile alla Nine Inch Nails di Die Interimsliebenden recupera la
leadership storica del movimento industriale, e la canzone Blume (cantata, anzi bisbigliata, da
Anita Lane, in un'atmosfera ultra-decadente) puo` finalmente comunicare a un pubblico piu` ampio
l'estetica del gruppo, brani come Sie, incalzante fantasia catastrofica che ripercorre la storia di
Berlino dalla creazione all'inferno, o Wueste ("deserto"), orchestrata in maniera quasi
"ambientale", o la piu` cacofonica 12305, assomigliano a mostri meccanici che non fanno piu`
paura. Il quintetto composto da Unruh, Chung, Hacke, Einheit e Bargeld rimane comunque uno degli
ensemble piu` talentuosi del mondo.
Bargeld, oltra a continuare la sua attivita` nel gruppo di Nick Cave,
ha pubblicato
Auftragsmusik (Ego, 1995), che raccoglie musiche su commissione.
Il percussionista Einheit, oltre ad aver accompagnato Diamanda Galas, e` anche
attivo con gli Stein.
In proprio ha composto le musiche per un Prometheus e un Lear
(entrambe raccolte su Ego nel 1993), e per una libera trascrizione dell'Inferno di Dante, Radio
Inferno (Ego, 1993),
sempre all'insegna del collage dadaista piu` disorganico; e con Caspar
Brotzmann ha registrato Merry Christmas (Our Choice, 1995),
meno casuale ma non meno
sperimentale.
Anche Alexander Hacke ha composto musica per film, raccolta su
Filmarbeiten (Our Choice, 1995).
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