Ex-Soft Boys vocalist Robyn Hitchcock
created his own musical universe. Black Snake Diamond (1981)
was basically Underwater Moonlight without Kimberley Rew (not a
negligible detail), but the real Hitchcock was perhaps better represented by
the mostly acoustic I Often Dream Of Trains (1984), which wed the
ethereal and surreal style commonly associated with Syd Barrett and an intimate
tone that was uniquely his own. With his new band, the Egyptians, he embraced
a fuller sound on Fegmania (1985), his most eclectic work,
and the heavily-arranged Element Of Light (1986).
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Lasciati i Soft Boys
(e il genio rock di Kimberly Rew), Robyn Hitchcock
trascorse gli anni '80 alla ricerca di una poetica surreale,
lirica e intimista, nella tradizione dei grandi eccentrici britannici.
In prospettiva il suo sembra lo sforzo di un guitto del musichall che tenta
di trasformare il suo umile mestiere in arte aristocratica. La psichedelia,
che costituiva la base armonica dei Soft Boys, e` ormai soltanto un puro
pretesto; in realta` cio` che attrae Hitchcock a certi suoni piuttosto che
altri e` soltanto la loro efficacia drammatica. Spesso accostato a
Syd Barrett, Hitchcock ne condivide soltanto in parte la vena distaccata
e bislacca.
L'altalenarsi di opere
geniali ad opere banali, di opere barocche a opere spartane e` coerente
con la psiche tutt'altro che equilibrata del cantautore.
La carriera solista di Hitchcock comincio` con
il singolo Man Who Invented Himself (1981),
un rhythm and blues a passo di marcetta vaudeville in stile Kinks con il
soffio esistenziale di Dylan.
Il primo album solista, Black Snake Diamond (Armageddon, 1981 - Yep Roc, 2008),
contiene una serie di dediche eteree ed astrali, tenere e folli, come
Lizard (a Morrison), una litania sensuale al ralenti`, e
Acid Bird (a Barrett), un jingle-jangle onirico e marziale che si
annovera fra i suoi i capolavori;
nonche' cupe ballate iper-realiste come City Of Shame,
serenate "dilatate" come Love
e boogie demoniaci fatti di pulsazioni e progressioni lisergiche:
la sinistra e tribale Brenda`s Iron Sledge (altro classico),
l'epilettica I Watch The Cars (uno dei suoi incubi piu` tetri) e
il power-pop anthemico di Meat.
Opera geniale per quanto naif, Black Snake Diamond inaugura un canzoniere
introverso che sa impiegare stilemi deja vu in architettura semplici e
spontanee, ricche di pathos e di feeling e immerse in un universo surreale.
Groovy Decay (Albion, 1982), poi ripudiato, attenua grinta ed ironia,
tentando persino la strada della disco music
(Grooving In An Inner Plane, America
e soprattutto Cars She Used To Drive),
ma conservando ancora qualche momento di geniale eccentricita` in un paio di
voodoobilly da infarto (Young People Scream e soprattutto
52 Stations) e in un paio di music-hall demenziali
(How Do You Work This Thing e When I Was A Kid).
Nel 1983 Hitchcock scrive canzoni per il musichall punk di Captain Sensible e si
ritira in eremitaggio nel suo cottage del Sussex. Il risultato della catarsi e'
I Often Dream Of Trains (Midnight Music, 1984 - Yep Roc, 2008), disco prevalentemente
acustico, interamente auto-eseguito con devozione quasi paranoica.
Povero e scarno, il disco si rifugia nel ritornello psicotico e cadenzato
(lo spiritual dixieland Furry Green Atom Bowl, il blues a passo di
marcia This Could Be The Way), con addirittura due notturni per
pianoforte, un inno da Salvation Army (Ye Sleeping Knights Of Jesus),
due deliqui a cappella (fra cui Uncorrected Personality Traits)
e serenate di tenera follia (Flavour Of Night
e I Often Dream). E` la teoria di Madcap Laughs eretta a prassi.
Il folklore americano nero e bianco impregna di umori populisti e ritualistici
le filastrocche naive di Hitchcock. Le gag piu` esilaranti (il blues
spettrale di Sounds Great When You're Dead e il lied "brechtiano"
I Wish I Was A Pretty Girl)
sono nenie demenziali con accompagnamento
dissonante che rimarranno fra i classici del suo repertorio.
E` questo il disco in cui meglio si esprime la sua personalita` eccentrica,
e non a caso rimarra` anche la sua opera piu` crepuscolare e al tempo stesso
la piu` sperimentale.
Una svolta fondamentale nella sua carriera e` rappresentata dall'album
Fegmania (Midnight Music, 1985), accreditato a una nuova formazione
rock, gli Egyptians, che di fatto sono la nuova incarnazione dei Soft Boys
senza Rew. Il sound acquista grinta, classe e disordine,
flirtando con world-music e punk-rock.
Lo humour di Hitchcock,
che riesce a fondere il comico e il tragico dell'esistenza umana,
si avvantaggia di questi arrangiamenti sofisticati,
In un crescendo di inventiva sregolata si
susseguono la cantilena hawaiana di Egyptian Cream,
il tenero jingle-jangle di Another Bubble (una delle sue melodie piu`
felici),
la ballata angelica con testi criminali di My Wife And My Dead Wife,
il tribalismo sinistro di Man With The Lightbulb Head,
l'esilarante polka-beat a rotta di collo di Strawberry Mind,
la celestiale allucinazione a ritmo frenetico funk-caraibico di The Fly
e infine la serenata folk-rock d'intensita` quasi religiosa Heaven,
una serie mozzafiato di gag eccentriche degne di Underwater Moonlight.
Il gruppo si scatena anche sull'album dal vivo
Gotta Let This Hen Out (Relativity, 1985).
Element Of Light (Relativity, 1986), uno dei suoi dischi piu` complessi
e corposi, ha il solo difetto di indulgere troppo nel morboso solipsismo
di questo anti-eroe post-hippie. Gli arrangiamenti sono forse eccessivi
quando tentano di vendere il suo folk-pop con produzioni "disco"
(la marcetta di Somewhere Apart), heavy metal
(If You Were A Priest), AOR (Raymond Chandler Evening),
and retro (Somewhere Apart), ma altrimenti funzionano
(Lady Waters ha la classe di Underwater).
Dubbia anche l'efficacia delle
ballate eteree impostate su armonie vocali in tre e quattro parti
(Winchester, Airscape, The Leopard).
Invisible (Relativity, 1986) raccoglie scarti e inediti.
Globe Of Frogs (A&M, 1988) e` contrassegnato da una produzione ancor piu`
commerciale.
Disco piu' disteso e ottimista del solito, in parte ispirato all'umorismo dei
Monty Python, non ha molto da aggiungere a un discorso
che e` gia` stato ripetuto fino alla nausea:
il pow-wow indianeggiante della title-track,
l'ennesima imitazione di Syd Barrett (Vibrating), etc.
Pete Buck degli REM da` una mano in Chinese Bones e
Flesh Number One (soprattutto la seconda).
Rubano la scena brani insolitamente incalzanti, come se Hitchcock volesse
recuperare il brio dei primi Soft Boys:
Tropical Flesh Mandala, Unsettled,
Sleeping With Your Devil Mask, che e` quasi un rockabilly,
e soprattutto il motivetto effervescente di Balloon Man,
uno dei suoi migliori tributi al sound spensierato degli anni '60.
Nello stesso anno esce come retro di un singolo Legalized Murder,
una ballata pianistica di protesta.
Queen Elvis (A&M, 1989) continua la progressione verso
un sound sempre piu` arrangiato alla Julian Cope.
Gli arrangiamenti oscurano la sua nitida scrittura surrealista
al punto da rendere irriconoscibili
Devil's Coachman (sembrano gli XTC),
One Long Pair Of Eyes (una ballad di AOR),
Wax Doll (a due passi dal country di Nashville).
A redimere questi obbrobri di produzione sono Madonna Of The Wasps
(in un tripudio di sonorita` power-pop e jingle-jangle),
la nervosa Freeze e le armonie vocali di
Veins Of The Queen
Buck collabora a ben quattro canzoni.
Hitchcock non e` mai stato cosi` radiogenico, non e` mai stato
cosi` poco se stesso.
Come retro di un singolo esce Ruling Class, che e` persino un
boogie da saloon cantato in un baritono da cowboy con tanto di coro di
falsetti.
Dopo queste prove un po` monotone, Hitchcock pensa bene di tornare allo spirito
e al sound ascetici di I Often Dream Of Trains (che forse rimane il
capolavoro della sua carriera solista) con l'album Eye (Twin/Tone, 1990 - Yep Roc, 2008).
Altrettanto acustico e introverso,
il disco ha dalla sua una delicatezza che il modello (ancora immerso
nell'esuberante ed eterodossa filosofia psichedelica) non aveva.
La sua specialita` rimangono le tristi ballate amorose come Cynthia Mask
(filastrocca di pianoforte e armonie vocali alla Soft Boys) e Executioner;
ma l'album rigurgita di blues (Flash Cartoons), boogie (Clean Steve),
rockabilly (Beautiful Girl), folk (Raining Twilight Coast,
raga (Glass Hotel, uno dei suoi vertici) e pop (Satellite) per sola chitarra,
arrivando a lambire il parlato comune in Linctus House.
Sono brani in cui perfezione e nudita` diventano sinonimi, rasentando lo zen
del rock in Queen Elvis. E` una miscela che mescola
parti eguali di Syd Barrett, Bob Dylan, Nick Drake e Leo Kottke.
Nessuno sa come lui trasformare in musica emotivamente immediata delle
meditazioni solenni sulla condizione umana come queste impiegando soltanto
dei mezzi tanto semplici.
Perspex Island (A&M, 1991)
compie un'altra virata di centottanta gradi: arruola di
nuovo gli Egyptians e prova un'altra volta a fare di Hitchcock un cantante pop
falsamente intellettuale alla John Lennon.
L'hit e` So You Think You're In Love, un'altra piccola gemma del suo
catalogo di ballate innocenti, seguito da brani rock come
Oceanside (chiassosa e psichedelica) e Ultra Unbelievable Love,
relegando in secondo piano l'ode alla solitudine di Birds In Perspex,
la fiaba incantata di She Doesn't Exist,
e Ride, ballad intonata nel registro sentimentale di John Lennon.
Buck domina il disco, ma non e` un vantaggio
(vedi gli eccessi di Earthly Paradise).
Hitchcock racconta storie toccanti che raramente la musica accompagna con
la dovuta serieta`.
Fedele all'altalena a cui ha abituato i suoi fan, Respect (A&M, 1993)
e` il suo album "elettronico". Gli arrangiamenti non sono necessariamente
commerciali, ma sono piu` pesanti ancora. E talvolta il risultato e` di
riaccendere il folletto surreale che sembrava definitivamente spentosi.
Hitchcock indovina
Driving Around, a meta` strada fra il bubblegum piu` orecchiabile e le gag
psichedeliche dei primi Pink Floyd, e The Yip Song, strimpellata in maniera
frenetica come un bluegrass, ma poi si lascia trascinare di nuovo nello
stesso equivoco: la produzione delle canzoni piu` facili da consumare
(Railway Shoes) ne penalizza il lirismo, e gli arrangiamenti delle canzoni
piu` complesse (Serpent At The Gates Of Dawn e The Wreck Of The Arthur Lee)
sono un misto non troppo originale dei Beatles di Penny Lane e della Band di
Big Pink. L'"altro" Hitchcock si prende la sua rivincita con
When I Was Dead, Arms Of Love.
Meglio ancora il requiem-serenata di
Bright Fresh Flower, per organo e chitarra acustica, che esce come retro
di un singolo coevo.
Peccato che Hitchcock si faccia prendere dal panico e pubblichi una serie di
scarti registrati fra il 1981 e il 1987, You And Oblivion (Rhino, 1995),
che rappresentano un nuovo momento di fiacca.
Riporta alle sue atmosfere piu`
tipiche invece il singolo I Something You (K).
Moss Elixir (Warner Brothers, 1996) ritorna al formato solista, che
meglio gli si addice, ma la triste riflessione autobiografica di
Man With A Woman's Shadow, la cupa meditazione filosofica di Filthy Bird,
la satirica accusa di Devil's Radio non hanno ne` mordente ne`
orecchiabilita`.
Le canzoni che hanno nerbo (Sinister But She Was Happy,
I Am Not Me) non hanno storia.
In piu` punti Hitchcock sembra rifare il verso ai Beatles, che non e` mai
un buon segno (The Speed Of Things,
Beautiful Queen sembra un omaggio a Penny Lane).
Il disco si risolleva verso la fine con qualche eco del suo passato
(l'incalzante De Chirico Street e Alright Yeah, forse
la migliore, se non altro una buona imitazione dei Byrds).
E` il quinto o sesto tonfo consecutivo, a confermare che Hitchcock si sta
trasformando da Syd Barrett in John Lennon.
Il Greatest Hits (A & M, 1996)
assembla materiale del periodo che va dal 1988 al 1993.
Hitchcock soltanto sporadicamente e` riuscito a far scoccare la scintilla del
suo genio musicale. Forse la vera anima dei Soft Boys era Kimberley Rew.
Grazie a uno humour tipicamente britannico, Hitchcock e` il naturale erede
di Barrett. Ed e` con Partridge e Costello una delle intelligenze
piu` lucide della new wave britannica.
Oltre a Barrett, Hitchcock deve qualcosa anche a Lennon e a Davies, tracce dei
quali vengono a galla di quando in quando nel suo canzoniere.
Nei ritornelli paradossali di Kingdom, Acid Bird, Heaven,
Another Bubble,
nei boogie demoniaci di Underwater Moonlight, I Wanna Destroy,
Cars She Used, Brenda, Lady Waters
e nelle gag criminali di My Wife, Sound Great, I Wish I Were
e Uncorrected Personality Traits Hitchcock condensa in effetti l'intera
scuola britannica della melodia umoristica.
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