Gli Hugo Largo diedero vita in tutta umilta` a una delle esperienze fondamentali
degli anni '80. Armati di due bassi e un violino (invece che del solito
schieramento chitarra-basso-batteria), inventarono un sound che era al tempo
stesso onirico e austero, quasi una versione del dream-pop britannico per
ensemble di musica classica. La loro musica e` una delle piu` psicologiche
della storia del rock.
Gli Hugo Largo vennero fondati nel 1986 da Tim Sommer, critico musicale
e assistente di Glenn Branca, il quale mise insieme una formazione con ben due
bassisti (se stesso piu` Adam Peacock, anch'egli collaboratore di Branca), un
violinista (Hahn Rowe, idem) e soprattutto la cantante e artista performance
Mimi Goese.
Sul primo album Drum (Relativity, 1987 - All Saints, 1999)
e` lei a rubare lo show, con i suoi eterei
vocalizzi che riportano alla memoria le estati di San Francisco e il raga-rock,
mentre i tre strumenti a corda eseguono musica da camera rock.
E' un incrocio fra gli It's A Beautiful Day e la Penguin Cafe Orchestra.
In alcuni brani (Grow Wild) il clima e` volutamente nevrotico, grazie alla
convulsa pulsazione minimalista dei tre archi e all'ampio excursus canoro dei
gorgheggi di Goese.
In Eskimo Song, una delle composizioni piu` impalpabili, il canto di
Goese riesce a fondere e confondere il soprano folk di Joni Mitchell,
le cantilene del teatro popolare giapponese, i toni sostenuti dei mantra e
persino le filastrocche da cantastorie naif di Donovan.
Quell'eterogeneo melange di stili vocali sa librarsi in inni epici sulle linee
imponenti e liturgiche di un organo e sui contrappunti minimalisti degli
archi (Fancy) oppure chiudersi in urla di dolore da tragedia greca
propulse da armonie marziali d'intensita` wagneriana (Second Skin).
Per quanto intrisa dello stesso senso di solitudine, la voce di Goese puo` essere
considerata come l'esatto opposto di quella di Nico: estatica invece che
depressa, metafisica invece che apocalittica, squillante invece che androgina,
luminosa invece che tenebrosa.
Goese e` discepola di San Francesco, cosi` come Nico lo era di Sartre.
Piu` vicino alle atmosfere della new age risulta il successivo
Mettle (Opal, 1989), fra
una melodiosa Hot Day, ninnananna esotica cullata da accordi ipnotici
nella quale il soprano di Goose ha modo di innalzarsi in acuti quasi indiani,
una mantrica Martha, dove il caos si rarefa al punto da sciogliere
l'armonia in un pulviscolo di accordi e gorgheggi, una classicheggiante
Turtle Song, con Goose protesa in melismi acrobatici, lo spiritual
jazzato di Jungle Jim e la struggente cantilena folk di Ohio.
Le armonie sono caratterizzate dal lento incedere jazz-rock del basso, dagli
accordi liberi e fluttuanti della chitarra, da un violino esotico che lancia
guaiti tenerissimi.
I capolavori sono forse gli psicodrammi Halfway Knowing, crescendo quasi
liturgico in un lento aggregarsi di lamenti violinistici e di fraseggi free
form, e Nevermind, raga nervoso con i vocalizzi piu` dilatati.
Il sound degli Hugo Largo lambisce ormai la stasi. Il suo grado di rarefazione
rimanda agli esperimenti piu` arditi della psichedelia, come i voli lisergici di
Tim Buckley, e alle armonie piu` celestiali della generazione hippie.
Pregni fino a disfarsi di pathos lirico, i madrigali di Goose sembrano
provenire da una mitica lontananza di spazio e di tempo.
Gli Hugo Largo si situano in un limbo della musica rock abitato da pochi,
geniali ensemble (i Popol Vuh di Hosianna Mantra, per esempio)
che hanno ripudiato la formazione classica del genere per
cimentarsi in ardue meditazioni sul senso stesso del rock come musica delle
"good vibrations" per adolescenti.
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The humble Hugo Largo took the
best that the genre had to offer, wed it to classical music and to British
dream-pop.
Drum (1987) could be defined as a meeting of ecstatic acid-rock and
austere chamber music. Its ethereal lieder and exotic lullabies roamed
a stylistic landscape that extended from Tim Buckley to new-age music.
Mettle (1989) increased the hypnotic effect with another batch of
jazz, folk, medieval and Indian fusion.
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
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