Intellectuals Are The Shoeshine Boys Of The Ruling Elite, 7/10
Snakeboy, 7/10 Burl, 7/10 (EP) Little Baby Buntin', 6/10 12 Point Buck, 6.5/10 Uncompromising War On Art Under The Dictatorship Of The Proletariat, 6.5/10 God Hears Pleas Of The Innocent, 5/10 | Links: |
I Killdozer, da Madison (Wisconsin), hanno applicato l'hardcore barbaro tipico
del Midwest a un sound che e` una mistura selvatica (e militante) di voodoobilly
alla Cramps
e di cacofonie alla Birthday Party. Sul primo album del 1984,
Intellectuals Are The Shoeshine Boys Of The Ruling Elite (Bone Air),
il cantante Michael Gerald delira un po' a casaccio, attaccando un po' tutti
(compreso se stesso) e badando soprattutto a sembrare truculento e pericoloso.
Adattato il blues licantropo di Captain Beefheart a raccapriccianti manie
parricide, incestuose, necrofile e a un universo sconvolto da overdose di
eroina (in maniera non diversa da quanto va facendo Nick Cave), Gerald puo`
campare di rendita sull'inno sarcastico A Man's Gotta Be A Man To Be A Man.
I brani migliori sono costruiti sul matrimonio di ritornelli e ritmiche elementari: filastrocche psicotiche e sincopi solenni in Man Of Meat e Ed Gein, scariche elettriche e ritmo tribale in Parade. Intellettuale dell'anti-intellettualismo, Gerald passa alla storia per i versi: "If there's one thing in this world I cannot understand, it's that there's so many things I cannot understand".
Il suo teatro dell'orrore trova nuova energia l'anno dopo su Snakeboy
(Touch & Go, 1985) in sceneggiate magniloquenti come King Of Sex, sempre a ritmo
di palude, e Gone To Heaven, barcollando nel funk-jazz.
Al talento catatrofico si unisce ora la capacita` di scenografare i brani
in maniera appropriata, come dimostrano le atmosfere torbide di
Going To The Beach.
Il progresso in fase di arrangiamento e` dovuto alla crescita tecnica del
batterista Dan Hobson e del chitarrista Bill Hobson (Gerald suona il basso),
e consente di allestire sketch grotteschi, dalla trascinante danza con violino
dissonante di River alle stordenti deflagrazioni di Burning House (uno dei
loro brani piu` intensi e feroci).
Gerald ha modo di sfogarsi nei lunghi psicodrammi blues Revelations e
Live Your Life Like You Don't Exist.
L'anima blues del complesso prende il sopravvento sull'EP Burl (Touch And Go, 1986), le cui canzoni sono narrazioni drammatiche di episodi squallidi e nell'insieme compongono un affresco agghiacciante delle libidini represse della societa` rurale. Se Hottentot costituisce il trait d'union con il passato, Hamburger Martyr e Cranberries spingono le inflessioni blues nel territorio di Tom Waits e One For The People ruba la scena con la sua litania da zombie. l'album Little Baby Buntin' (Touch And Go, 1987) segna l'inevitabile correzione di rotta: The Rub, The Puppy, Never Gave Me A Kiss sfoggiano un sound piu` professionale, una struttura piu` musicale e soprattutto ritmi piu` lenti. Il sarcasmo diventa satira, e l'anima da bluesman di Gerald splende in tutta la sua sinistra magnificenza. 12 Point Buck (Touch And Go, 1988) fu l'album che defini` la loro estetica superumana. Il singolo Lupus ripropone il loro miglior rock'n'roll, e alcuni brani ripetono le loro scenette comiche alla Hamburger Martyr: Space:1999, Man Vs Nature, Ted Key Beefs. Ma brani come New Pants and Shirt spostano l'enfasi su riff lenti e massicci, alla Melvins. Dall'autunno del 1989 (quando Gerald si sposta a Chicago) passeranno tre anni prima che il gruppo si ripresenti sulle scene, con il mediocre singolo The Pig Was Cool, Paul Zagoras alla chitarra (ex attore televisivo), e uno stile troppo astutamente "grunge" (Black Sabbath e Zeppelin a ritmo marziale).
Nel gennaio del 1994 esce finalmente il nuovo album, Uncompromising War On
Art Under The Dictatorship Of The Proletariat (Touch And Go). La produzione si e` fatta
professionale, i ritmi si sono placati, il canto si e` ripulito e
disintossicato un po'. Al disco mancano due elementi che non erano mai venuti
a meno in precedenza: la grinta e la fantasia. La perdita di Hobson si fa
sentire oltre il dovuto.
Brani come Final Market indulgono spudoratamente nelle cadenze lente
dei Melvins, nonostante la cantilena truce da pirata di Gerald e un potente riff
di rock and roll.
Su God Hears Pleas Of The Innocent (Touch And Go, 1995) i Killdozer ripetono lo stesso concetto, ridimensionando le proprie velleita` ideologiche, ma ribadendo, soprattutto in A Mother Has A Hard Road e Big Song Of Hell, la propensione per una musica fatta di riff giganteschi ripetuti meccanicamente su granitiche fondamenta ritmiche. Fra le righe di questo incrocio fra ZZ Top, Black Sabbath, un carro armato e un terremoto, in particolare nelle piu` lente e agonizzati Porky's Dad e I Have Seen Grown Man Cry, e` difficile "non" sentire, riecheggiato dal canto alla chitarra, il fremito boogie degli anni Cinquanta, come se John Lee Hooker si fosse reincarnato nelle vesti di un grunger. L'apertura jazz di Daddy's Boy aggiunge suspence a un sound che peraltro non ne ha proprio bisogno. Spork tradisce le loro origini da saloon. La fase iniziata con il singolo The Pig Was Cool, e Paul Zagoras alla chitarra, continua cosi` senza grandi voli di fantasia ma un solido mestiere. I Killdozer, come i Die Kreuzen e tanti altri gruppi del Midwest, hanno cercato di allontanarsi dalle atmosfere omicide dei loro primi dischi e di raccogliere un seguito piu` ampio; ma nel percorrere quella parabola hanno anche inesorabilmente perso la loro identita`, il loro stesso senso di essere. The Last Waltz (Man's Ruin, 1997) is a live album that served as Killdozer's farewell. |
Killdozer specialized in antics that
were simultaneously grim, ruthless and magniloquent.
Intellectuals Are The Shoeshine Boys Of The Ruling Elite (1984) and
Snakeboy (1985) mixed Birthday Party and Cramps with sheer revulsion,
and occasionally delved into the most harrowing blues psychodramas since
the Doors.
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. |
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