Summary.
Peter Gordon's Love Of Life Orchestra conducted
the boldest experiments on dance music, starting with
Extended Niceties (1979), possibly the absolute masterpiece
of disco-music.
Gordon layered keyboards and horns on
synthetic beats and produced instrumental kitsch that was
basically a montage of cliches (reggae, ska, surf, twist, funk, ...)
By applying the techniques of avantgarde music to popular and dance music,
by vivisecting the nature of "easy listening",
Gordon indirectly provided an hallucinated social fresco.
The semiotic quality of his meta-musical program is evident on
Geneve (1980), whose pieces are
mini-symphonies for stereotypes of commercial music. Related to
Andy Warhol's pop art and post-modernism at large, Gordon's mission
adopts as the medium the decadent elegance of ludic customs, and sets the goal
of eroding the collective imaginary of entertainment.
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Peter Gordon, nato nel 1951 a New York ma cresciuto a Monaco di Baviera,
fece parte di quell'avanguardia "post-cageana" vicina alla new wave.
In Europa studio` sassofono e clarinetto, e milito` in complessini jazz.
A diassette anni torno` in patria per studiare composizione a Los Angeles,
e completo` gli studi al Mills College nel 1973. Dal 1975, di nuovo a New York,
inizio` ad esibirsi come sassofonista nei club di Manhattan, e nel 1977 fondo`
la Love Of Life Orchestra (LOLO), riunendo attorno a se` musicisti eccentrici
come il percussionista David VanTieghem, il trombettista Rik Albani,
la cantante Rebecca Armstrong, con i quali proponeva una forma intellettuale
della musica da discoteca.
Gordon si era gia` rivelato maestro nel montaggio di stereotipi della musica
di consumo nella prima opera solista,
Star Jaws (Lovely Music, 1977),
dove aveva allineato una serie di formazioni surreali, una per brano, tutte
contrassegnate dalla preminenza di fiati e tastiere.
Applicando alla musica di massa i procedimenti
della musica d'avanguardia, Gordon ottiene un allucinante e sofisticato
rapporto sulla idiozia della civilta` post-industriale: come e` possibile
comporre una vita quotidiana usando soltanto luoghi comuni e rifiuti, cosi`
e` possibile comporre la colonna sonora di quella vita accumulando
metodicamente soltanto stereotipi kitsch.
Nel minuetto vertiginoso di Star Jaws sono i saliscendi del clarinetto,
il sibilo supersonico del sintetizzatore, la marcetta del flauto; nel boogie
di Machomusic una progressione incalzante di sax tenori sovrapposti e
le distorsioni delle chitarre, in Intervallic Expansion la chitarra
reggae e la fanfara del sassofono.
Sono brani che nascono all'insegna del minimalismo dell'In C, ma che si
cibano di ritmi volgari, dei piu` bassi e mercificati, di frasi melodiche
corrive, di arrangiamenti ovvi.
Anche con il gruppo aperto della LOLO, a cui partecipano saltuariamente
musicisti
rock come David Byrne e Arto Lindsay, Gordon si diverte a mettere in pista
una base sonora innocua e a perturbarla sadicamente con il suo arsenale
terroristico: dissonanze, cambiamenti repentini di tempo, atonalita`, cacofonie.
Nevrotica e angosciosa, la musica descrive in un registro grottesco la
solitudine e l'alienazione dell'individuo moderno.
Gordon pasticcia con tastiere d'ogni sorta (e nei timbri piu` desueti) e con il
prediletto sassofono (vigoroso, pieno di vita, e di amore per la vita) e
distilla coscienziosamente una musica ridotta ai minimi termini, ritmica e
dinamica, trascinante e melodica. Fondendo frammenti della
musica di tutti i giorni, allenato a ogni sorta di equilibrismi e acrobazie
armoniche, Gordon puo` elaborare ingegnose azioni di manipolazione,
sabotaggio e falsificazione della banalita`, come l'effervescente "disco" di
Extended Niceties (Lust, 1979), che e` forse il capolavoro assoluto della
disco music, e il bozzetto grottesco di Beginning Of The Heartbreak,
suo retro.
Nel secondo il sassofono intona una melodia struggente su un ritmo panzer
e sullo stridore chitarristico di Lindsay.
La prima e` costruita su un crescendo di crescendo,
e` un processo di musica ricorsiva: inizia con una metronomia ossessiva
scandita progressivamente da chitarra, batteria, basso, tastiere;
dopo una fanfara vagamente dissonante di tastiere e fiati
Gordon fionda il primo violento stacco di sassofono che, propulso da una
serie di sincopi epidermiche di basso, mette in moto una cadenza martellante
su cui i fiati urlano a intermittenza; la chitarra s'infiamma in un assolo
indemoniato, l'organo caracolla in un balletto meccanico, e di nuovo il sax
e` pronto a librarsi in un crescendo epico, con tutta l'orchestra che lo
sospinge e il synth che borboglia cacofonie; e, dopo un assolo grottesco,
punteggiato da stridule dissonanze e violente distorsioni, l'organo riprende
la vorticosa cadenza in crescendo trascinandosi dietro ancora una volta
tutta l'orchestra e il sax compie un ultimo, galattico volo, prima che la
sarabanda si chiuda in un epilettico tripudio corale.
E' una musica certamente piu` vicina al rock strumentale da piper, ma composta
in modo certosino secondo tecniche che sono minimaliste e concrete. Il risultato
e` sorprendentemente esuberante, benche' l'artificiosita` e la meccanicita`
del brano abbiano sempre un effetto straniante.
Nell'album Geneve (Lust, 1980) la tecnica meta-musicale di Gordon si
arricchisce di un feroce ritmo ballabile e di tutta una serie di eccessi kitsch.
L'Orchestra esegue soltanto brani strumentali, e con dovizia di strumenti a
tastiera, a percussione e a fiato:
il reggae marziale e spiritato di Cry Like A Baby Sing Like a Dog,
l'effervescente surf psichedelico di Bugsy,
lo ska ossessivo di Tight Ropes,
lo shake da spiaggia di Diamond Lane (detonato da organo e chitarra in
un boogie squillante),
la romantica ballata di Young Girls (lanciata in un galoppo selvaggio
e poi in un intermezzo classicheggiante),
il tribalismo frenetico di Revolution Is Personal,
Un montaggio piu` complesso presiede a Lament, messo in orbita da una
fanfara epica delle tastiere e da un lungo assolo di percussioni elettroniche,
e tramutato in un funk iper-cinetico e incontenibile.
Sono piccole sceneggiate musicali con piste di discoteca invase da orde di
barbari inebriati. Sono ritmi da balera immessi in orbite turbolente di muzak
destabilizzanti.
Sono melodie anemiche aggredite da stormi di voraci musichette.
E' nell'insieme un moderno music-hall in cui comico e tragico,
parodia ed elegia, si compenetrano perfettamente all'insegna dell'alta
tecnologia.
Arte bassa, all'insegna di un fatiscente bandismo di sottoscala,
idra dai mille overdub, jungla di timbri e di rumori,
possente affresco pop della civilta` della discoteca:
quei brani sono gigantesche fosse comuni da riempire con le carogne
di generazioni e generazioni di kitsch.
Ma sono anche mini-sinfonie rock dovute alla perfezione formale degli
arrangiamenti che e` possibile ottenere in studio.
Per la storia del rock si tratta di appendici dotte al programma del
"wall-of-sound" spectoriano e alla nobile sotto-cultura del rock strumentale.
La grinta effervescente che contraddistingue i brani dell'Orchestra e`
certamente un omaggio agli spensierati Sixties, ma assomiglia alla falsa
sicurezza di una donna brutta ma molto truccata.
Piu' i brani si ispirano agli stereotipi del "fun" e piu` sembrano rimandare
a una paranoia della noia, a una devastante agonia esistenziale.
Nel giugno 1979 Gordon incide con una ventina di musicisti di Harlem
Dinosaur L (1981), uscito due anni dopo,
che contiene You're Gonna Be Clean On Your Bean, un altro piccolo
capolavoro di disco music intellettuale.
Poi ritorna alla LOLO per Casino (Expanded, 1982).
Con i limpidi soavi fischi e vocalizzi di Rebecca Armstrong, il basso di Bill
Laswell, la chitarra di Fred Maher e il piano di Gene Tyranny, Gordon e
Van Tieghem scrivono nel 1982 Casino, altra seducente disco music
bandistica e dissonante per gli assoli ripetitivi al sax pieno di vita del
primo e per le percussioni metalliche ed elettroniche del secondo.
Pastiche ritmici (una pulsazione industriale
qui, un'epilessi tribale la`), progressioni melodiche, riff di repertorio,
metronomie incrociate condiscono l'occulta danza tribale di Siberia,
la soave elegia per soprano di Condo,
la sinistra cadenza di palude di Casino (con tema suadente e ammaliante
di sax, cacofonie chic, fischiettio surreale) e la fantasia ipnotica di
Roses On Bond Street (con solfeggi arcani di soprano, iterazioni
minimaliste e suggestioni western alla Morricone).
Seppur meno movimentati e meno aggressivi, questi brani conservano l'intrinseca,
armoniosa eleganza delle opere precedenti. Tendono semmai a sviluppare le idee,
laddove prima Gordon si lasciava prendere dall'affanno collagistico di
fissarle subito nella sequenza.
Innocent (1986), con Van Tieghem, Tyranny, Albani, Landry, Ned Sublette,
Peter Zummo,
e una dozzina di altri, indulge in quell'effimero ballabile intellettuale, ma,
fra un'ouverture orchestrale quasi zappiana (Romance, Announcement)
e temi struggenti quasi alla Morricone (Afternoon Drive), indovina
anche qualche frammento di musica fusion/ambientale piu` solare e meno seriosa
di quella di Byrne e Eno (Double).
Molti brani paiono piu` che altro occasioni per
sfogare il virtuosismo bislacco degli ospiti.
Cosi` anche Brooklyn (1987), con la fantasia etnica Kora Music e poco altro.
Gordon ha anche composto diversa musica per teatro e per danza, come Secret
Pastures (1984) per esempio, e persino una revisione elettronica e parodistica
dell'Otello di Verdi (1987).
Leningrad Express (new Tone, 1990) is music for large ensemble, mainly inspired by
slavic folk. Quartet (Robi Droli, 1995) is a collection of impressionistic instrumentals.
Still Life & The Deadman (New Tone, 1993)
is music composed for several string ensembles.
Nostalgico, romantico e umoristico, il sound di Gordon si pone al confine
fra disco-rock, post-modernismo e exotica. La perfezione formale delle sue
mini-sinfonie per stereotipi del consumo costituisce il risultato
maturo di un decennio di pop art sonora, di analisi e vivisezione socio-musicale
del suono. L'ineffabile qualita` semiotica del suo programma meta-musicale
ne fa il primo cosciente esponente del post-modernismo in campo rock.
Mezzo: l'eleganza decadente della pratica ludica.
Obiettivo: l'erosione dell'immaginario dello svago.
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