Summary.
Happy The Man's heirs in Washington during the years of the new wave were the
Muffins (11), the premiere progressive-rock
band of their time, led by keyboardist and composer Dave Newhouse.
Manna/Mirage (1978) is the second classic of American prog-rock,
full of colorful, melodic suites that evoke Colosseum, Caravan and
Soft Machine, not to mention The Adventures Of Captain Boomerang,
worthy of Frank Zappa's nonsensical collages.
The eclectic and eventful 185 (1982) could only hint at the marvelous
live interplay of the band.
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I maggiori seguaci americani dei Soft Machine furono i Muffins. Attivi a
Washington fra il 1973 e il 1984, condussero un'esistenza misera e solitaria,
ignorati da gran parte dell'ambiente musicale di allora. Il "prog-rock" degli
anni '90 riconosce invece in loro gli antesignani e i padri fondatori.
Negli ultimi anni la meritata fama postuma e` stata celebrata con tutta una
serie di inediti, raccolti dalla Cuneiform nelle cassette Secret Signals II
(materiale del 1974/75) e The Round Window (accreditata a Newhouse) e nel CD
Chronometers.
Quest'ultimo e` il piu` interessante, in quanto riporta le
registrazioni del periodo fra le estati del 1975 e del 1976, quando la
formazione era un quintetto con Dave Newhouse (tastiere), il principale
compositore, Tom Scott (fiati), Billy Swann (basso),
Stuart Abramowitz (percussioni) e Mike Zentner (chitarra).
La suite omonima e` il primo dei loro capolavori, una selvaggia galoppata di
ventidue minuti attraverso un territorio musicale sterminato. E' ancora forte
l'influenza del minimalismo e del jazzrock, ma sono gia` inconfondibili il
piglio clownesco del loro collage, la varieta` della strumentazione e il
ritmo da slapstick del "montaggio".
Se molti passaggi sanno ancora di
esperimento a seguire, altri (come il finale) sono gia` degni degli annali
dell'assurdo.
Jazzrock (Come What Molten Card, Bush, Crezner OK, Blind Cave Tetra),
bebop (Please Do Not Open Mr Fischer),
musichall (la marcetta di The Manilla Robots),
temi orchestrali e demenziali alla Zappa (Joe Crop On A Toxic Planet,
il blues/valzer di You Eat Them Pears) sono gli ingredienti principali.
Per Manna/Mirage (RandomRadar, 1978), il primo album ufficiale,
la formazione era scesa a quattro, con Paul Sears alle percussioni e senza
Zentner. E' questo il loro capolavoro, e uno dei capolavori dell'epoca.
I primi due brani sono soltanto un altro saggio del loro eclettismo:
la fanfara minimalista di Monkey With The Golden Eyes riesce a costruire
musica cerimoniale dagli accenti orientali, mentre Hobart Got Burned
si apre all'insegna di un free-jazz che poi coagula in un colorato, cadenzato
e melodico tema jazzrock alla Colosseum.
La prima facciata si conclude con Amelia Earhart, un altro dei loro vertici.
Il suo tema principale e` una fanfara irriverente (suonata all'inizio dalle
tastiere e poi doppiata dal sassofono e dal clarinetto basso) che viene
peraltro subito dispersa in un marasma di improvvisazioni collettive,
di trovate cacofoniche dei fiati, di sfinenti percussionismi,
di assoli sognanti del flauto, di minimalismi ossessivi,
di quadriglie dell'assurdo per sassofono, di girotondi condotti dal basso
per terminare in una trance quasi new age con il flauto disteso in lunghe
frasi estatiche. E' un jazz d'avanguardia che si situa a meta` strada fra
le travolgenti suite "totali" di Zappa e i pastiche surreali di Lol Coxhill .
Tutti vi si rivelano grandi strumentisti, ma in particolare Scott ha modo di
giostrare fra cento e cento strumenti a fiato con la disinvoltura di un'intera
orchestra da camera.
Ancor piu` eclettica, scatenata e geniale e` la suite della seconda facciata,
The Adventures Of Captain Boomerang, uno dei grandi capolavori del rock
progressivo, una jam monumentale che riesce a rimanere fluida e omogenea
nonostante tutta una serie di gag musicali. L'arte del collage umorisitico
del primo Frank Zappa viene qui portata alle estreme conseguenze: ogni tema
e` una trovata armonica, e ogni trovata dura soltanto pochi secondi. Dal
tema swingante del sassofono che funge da ouverture al tip tap di rumori
dissonanti che segue, dai vari sketch da musichall alle innumerevoli melodie
"sprecate" in poche battute di arrangiamento comico, dai balletti minimalisti
per elettronica, percussioni e fiati alle esuberanti fughe jazzrock,
questa fantasia si reinventa di continuo, alimentando ogni "numero" con i
detriti dei precedenti, riciclando senza pudore le stesse idee in una
camaleontica arte di trasformismo.
Danze folk del flauto, filastrocche per clarinetto basso,
"pioggerelle" di accordi di organo, motivi romantici per sassofono baritono,
squittii e miagolii per sax sintetizzato, sono stipati uno dietro l'altro fino
a formare un incalzante excursus nel cuore della musica.
Nel periodo 1977/1980 il gruppo compose il materiale pubblicato postumo
in Open City (Cuneiform).
Dopo Air Fiction, un album dal vivo di cui vennero stampate soltanto cento
copie, e dopo aver partecipato a Gravity di Fred Frith, i Muffins registrarono
(nel tardo 1980) 185 (RandomRadar, 1982), pubblicato soltanto due anni dopo, e
poi si sciolsero.
Per 185 la formazione si era stabilizzata con Tom Scott ai fiati, David
Newhouse alle tastiere e fiati, Billy Swann alle chitarre e al basso, Paul Sears
alle percussioni, con frequenti interventi di Fred Frith.
L'ouverture, Angle Dance, una fanfara di fiati su poliritmi di lamiere, da`
la misura di quanto il gruppo si sia avvicinato all'avanguardia. Ben poco e`
rimasto dello spirito di improvvisazione di gruppo al cospetto di queste rigide
geometrie, di composizioni capricciose come Antidote To Dry-Dock o
Horsebones, di cacofonie "concrete" come Dream Beat
I Muffins ritrovano un minimo di umanita` nei comici girotondi "zappiani" della
lunga Zoom Resume e di Under Dali's Wing. L'equilibrio fra raziocinio e
surrealismo viene forse raggiunto con la caotica e chiassosa
These Castle Children, cadenzata come un pow-wow e strillata dai fiati
fuor di senno in un tripudio di dissonanze pianistiche.
Le parti cantate (per lo piu` cori "brechtiani") aggiungono poco alle
partiture strumentali, che dominano incontrastate la scena.
Man mano che la storia dei Muffins assume una fisionomia piu`
completa il gruppo appare ancora piu` importante ed essenziale.
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