Pet Shop Boys
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Please (1986), 6/10
Actually (1987), 6/10
Behavior , 5/10
Very , 6/10
Bilingual , 4/10
Nightlife , 5/10
Release , 5/10
Fundamental (2006), 4/10
Yes (2009), 4/10
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Pochi gruppi hanno cambiato la storia della musica da ballo come i Pet Shop Boys, duo composto dal cantante Neil Tennant e dal tastierista elettronico Chris Lowe. A differenza di tanti altri duo del synth-pop britannico, i Pet Shop Boys evitarono di scadere nel sensazionalismo e nel narcisismo di gruppi come i Duran Duran e i Culture Club. Le loro canzoni avevano davvero uno spessore intellettuale, e spesso scavavano nel profondo del loro subconscio. Il registro di Tennant aveva l'ideale inflessione per raccontare storie tragiche, mentre gli arrangiamenti di Lowe ottenevano effetti quasi apocalittici. Con uno stile quasi "Brecht-iano", i Pet Shop Boys diedero una rappresentazione pagana dell'angoscia e degli orrori della vita metropolitana.

Il successo fu tanto improvviso quanto inaspettato. Lo spleen fatalista di West End Girls, registrata nel 1983 a New York, pubblicata l'anno successivo e ri-registrata in maniera professionale nel 1985, arrivo` al numero uno delle classifiche britanniche e di quelle americane. La canzone faceva leva su quello che sarebbe rimasto lo schema di tutti i loro successi: accostare un tono intellettuale di canto, atmosfere quasi "noir" di sottofondo, ritmiche brillanti da discoteca e sontuosi arrangiamenti elettronici. Piu` colti e altrettanto melodici della media del synth-pop britannico, i Pet Shop Boys doppiarono presto il successo del primo singolo con il terzo, nel maggio del 1986, Opportunities, una delle pietre miliari del pop moderno: lo stacco iniziale e` epico, e il canto si libra subito nel ritornello, questa volta scandito con tono fermo, e poi si inabissa in un registro subdolo, ma ancora rabbiosamente determinato, incalzato da complessi poliritmi elettronici e da velate frasi di sintetizzatore. I contrappunti cambiano in continuazione e la melodia continua la sua altalena, condotta verso territori armonici sempre piu` fitti ed esaltanti. Qualche mese piu` tardi, una piu` rilassata Suburbia li rappacifico` con il pubblico, che era rimasto shockato dalla violenza morale del capolavoro.

Please (EMI, 1986) si limito` di fatto a raccogliere i singoli, ma il cinismo yuppie che caratterizzava la filosofia di quel lavoro esplose sul successivo Actually (EMI, 1987), tanto che Domino Dancing, Rent, I'm Not Scared, Left To My Own Devices e le altre canzoni dedicate al materialismo della vita moderna costituivano di fatto un concept di satira sociale. It's A Sin, il cardine del disco, suonava come un requiem, sommersa dalle frasi sinfoniche dell'elettronica e persino da un tuonare lontano, con il ritmo piu` forte che mai, ma in maniera piu` catastrofica che ludica, con la melodia raddoppiata dalle tastiere a mo' di coro d'opera. Rimane la loro partitura piu` intensa.
Tennant canticchiava piu` che cantare, evitava accuratamente pose esagitate e toni eroici a favore di un registro quasi conversazionale, un dialogare forbito e un po' snob, ma non altisonante e non altezzoso. Lowe lo accompagnava con orchestrazioni eleganti ma non lussureggianti, quasi casual, spesso venate di suspence e mai pompose. Dal punto di vista tecnico, di loro passera` alla storia anche il modo in cui riuscivano a cominciare una canzone con un tema che nulla lascia presagire del tema principale. Il loro era insomma uno stile piu` esistenziale, pervaso da un senso di tragedia imminente e di decadenza morale. Era uno stile che riusciva a salvare anche gli episodi minori, come What Have I Done To Deserve This (con Dusty Springfield al controcanto).

Dopo aver raggiunto la cima delle classifiche con una cover e una mediocre Heart (marzo 1988), il duo perse la sua forma e regredi` rapidamente a un synth-pop da salotto, a meta` strada fra la new age e il soft jazz. Domino Dancing, Left To My Own Devices e It's Alright sono singoli senza nerbo. Il mini-album Introspective (1988) contiene le "extended dance versions" di questi singoli.

Behavior (EMI, 1990) fu una raccolta di meditazioni ancor piu` adulte e profonde, So Hard e Being Boring in particolare; ma il felice melodismo degli esordi era definitivamente perduto.

Very (EMI, 1993) li ripropose negli stessi panni di filosofi un po' pessimisti un po' indifferenti, squisiti arrangiatori (ora adeguati a house, jungle e trip-hop, ma sempre ispirati al soul orchestrale degli anni '70) e impeccabili melodisti (Yesterday When I Was Mad, Liberation, I Wouldn't Normally Do This Kind of Things).

Discography (EMI, 1991) e` un'ottima antologia dei singoli, che consente di fare il punto su un duo un po' sottovalutato dalla critica.

Su Bilingual (Parlophone/EMI, 1996) la lussureggiante disco music di Metamorphosis non basta a resuscitare quei momenti di gloria. Mancano le melodie, che erano sempre state i pilastri delle loro armonie. Rimane soltanto il logorroico blaterare del leader, preso da mille tenaglie esistenziali. Il duo non e` mai stato adolescente, ma adesso e` forse troppo adulto anche per il proprio pubblico.

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Nightlife (EMI, 1999) could be their second most cohesive album after Actually. Helped out by Craig Armstrong, the duo serves the gay celebration of the anthemic New York City Boy and the lush orchestral pop of In Denial (a duet with Kylie Minogue), in between the usual introspective urban heartbreaks of For Your Own Good, You Only Tell Me You Love Me When You're Drunk, I Don't Know What You Want But I Can't Give it Any More.

Release (EMI, 2002) displays the same craft and the same maturity (Home And Dry). Fundamental (2006) contained the single Minimal and Diane Warren's Numb.

Yes (Astralwerks, 2009) contains the stately Legacy and little else.

(Translation by/ Tradotto da Francesco Dell'Aglio)

Nightlife (EMI, 1999), realizzato con la collaborazione di Craig Armstrong,  può essere considerato il loro secondo lavoro più coeso, dopo Actually. Mentre l’inneggiante New York City Boy è un esplicito richiamo al mondo omosessuale e In Denial  ci propone un lussureggiante pop orchestrale (in duetto con Kylie Minogue), il duo non tralascia comunque i classici drammi urbani introspettivi con For Your Own Good, You Only Tell Me You Love Me When You’re Drunk, I Don’t know What You Want But I Can’t Give it Any More.

Release (EMI, 2002) dimostra analoga maestria e maturità (Home and Dry).

Fundamental (2006) contiene il singolo Minimal e Numb scritta da Diane Warren.

Yes (Astralweeks, 2009) contiene la sontuosa Legacy e poco altro.  

The Most Incredible Thing (2011) was conceived as a ballet score.

Format (2012) collects rarities.

(Translation by/ Tradotto da xxx)

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