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Pat DiNizio, prima con gli Smithereen e poi da solo, si e` affermato come
uno dei grandi maestri del power-pop.
Gli Smithereens si formarono nel New Jersey, e presto divennero beniamini
del pubblico della vicina New York.
Fin dall'EP Girls About Town (D-Tone, 1982) il quartetto dimostro`
di avere solide radici nella tradizione del rock and roll e di essere
estranea agli eccessi hardcore della metropoli. Semmai un'ideale
traiettoria li congiungeva con i complessi power-pop di Los Angeles e
soprattutto con la rivoluzione folk-pop che stava dilagando in Georgia.
DiNizio comincio` a macinare il pop che lo avrebbe reso celebre con il poker
scintillante dell'EP Beauty And Sadness (Little Ricky, 1983):
l'orecchiabile folk-rock di Some Other Guy, la marziale
Tracey's World, il rockabilly
Much Too Much,
e Beauty And Sadness, una languida melodia di rock psichedelico.
Tutta la loro musica sarebbe stata ispirata dalle armonie vocali della Tamla,
dalle cadenze del Merseybeat e dal "jingle jangle" del folk-rock.
Il primo album, Especially For You (Enigma, 1986), fu soprattutto
una sintesi, spontanea e armoniosa, di suoni degli anni '60.
Non solo le canzoni sfrecciano esuberanti e orecchiabili, ma i testi
le radicano saldamente nel loro tempo.
Musicalmente, DiNizio e` una enciclopedia vivente della musica rock:
Strangers When We Meet cita Petula Clark e i Searchers,
Time And Time Again e` un melodramma alla Roy Orbison (il riff di
Pretty Woman),
Groovy Tuesday e` una variazione sul tema di Ruby Tuesday (Rolling
Stones),
Crazy Mixed-up Kid e` un'altro rockabilly alla Stray Cats.
In A Lonely Place riecheggia persino l'orchestra leggera di Bacharach e
il suo jazz soffice.
Il cuore del disco e` il folk-rock, tanto quello scampanellante dei Byrds
(I Don't Want To Lose You riecheggia l'incalzante I Feel A Whole Lot Better), quanto quello corale degli Associations
(Hand Of Glory).
I momenti di tensione sono pochissimi (giusto
Behind The Wall Of Sleep, un boogie marziale e distorto alla Guess Who),
anche se
su tutto si staglia Blood And Roses, un voodoo-blues alla House Of Highland Ave dei Gun Club.
DiNizio e` un prestigiatore che riesce a far spuntare da tutte le parti
i suoni piu` consumati del rock, dall'assolo scampanellante
di Chuck Berry al passo spettrale di Heartbreak Hotel.
Se al quel capolavoro mancava il capolavoro (il brano che da solo vale
il disco),
Green Thoughts (Enigma, 1988) rimedia con
Only A Memory, un ritornello struggente su riff marziale di
hard-rock che diventera` un brano di riferimento per le generazioni
future (in particolare per il Brit-pop).
World We Know ottiene lo stesso effetto ma con uno dei riff piu` "duri"
della loro carriera.
House We Used To Live In e` apparentemente soltanto una canzoncina
altrettanto orecchiabile e innocente, ma in realta` e` costruita su
una variante incalzante e melodica dei raga
distorti dei Velvet Underground (nonche' modellata sulla melodia di
In A Lonely Place). Queste canzoni da sole bastano a sbaragliare
la concorrenza: negli annali del pop sono stati ben pochi i musicisti capaci
di fabbricare tre melodie cosi` memorabili nello stesso album.
E l'album non finisce con questi vertici melodici. DiNizio sciorina
Something New, una ballata che oscilla con malizia fra Costello e
Crenshaw, ed Elaine, un Merseybeat degno degli Hollies, tutti brani
destinati
a rimanere fra i classici
del genere e a rilanciare il suono della "power-guitar", distorta
e virile ma sempre asservita alla melodia.
Se Essentially era stato il satori della melodia di Tin Pan Alley,
delle arie romantiche del Mersey-beat e del surf, dei ritornelli scipiti della
bubblegum, Green Thoughts si spinge oltre il revival, con un tono
solenne (forse mediato dagli REM) e una squillante sonorita` heavy metal.
Con questi due capolavori del power-pop, gli Smithereens si impongono
fra i piu` barocchi imitatori del melodismo degli anni '60, e senza
dover ricorrere a pose psichedeliche come fanno sull'altro costa
Rain Parade e Three O'Clock.
DiNizio e` infinitamente piu` sapiente dei suoi concorrenti, avendo mandato
a memoria le lezioni del soul della Tamla, del rockabilly
di Memphis e degli shuffle delle orchestrine leggere.
Gli Smithereens aumentano la dose di elettricita` grintoso su
11 (Enigma, 1989), puntando a trasformare gli exploit di
Only A Memory e World We Knew in una carriera milionaria.
La trasformazione dal "power-pop" degli esordi a questo violento "heavy-pop"
segna anche un mutato umore del gruppo, non piu` nostalgico e goliardico
bensi` malinconico e nevrotico. In tal modo hanno completato una parabola che
costituisce il ponte piu` naturale fra Sixties e Nineties, fra spensieratezza
e preoccupazione, ma anche fra imitazione e creazione, fra adolescenza e
maturita`. Quando Pat Dinizio calca il piede sull'acceleratore, cesella
brani come Blues Before And After, un boogie sostenuto da riff potenti,
peraltro senza sacrificare nulla della sua vena melodica, come dimostrano
soprattutto Baby Be Good e Yesterday Girl,
ritornelli tanto perfetti da far invidia ai Beach Boys.
Se talvolta DiNizio deve ricorrere alla tradizione dei girl-group
(William Wilson), in Blue Period,
arrangiata con clavicembalo e violoncello,
sconfina nella musica rinascimentale.
L'equilibrio fra pop e hard-rock lambisce vertici di manierismo nel nuovo
capolavoro, A Girl Like You.
Dinizio comincia a ripertersi, prigioniero dei due accordi
di Only A Memory, ma, quando indovina il ritornello e il bridge giusti,
ha pochi rivali negli annali della musica.
Blow Up (Capitol, 1991) denota un'improvvisa caduta di ispirazione.
Top Of The Pops (praticamente una riscrittura di
A Girl Like You) scala le classifiche, ma il gruppo
di Too Much Passion sembra vent'anni piu` anziano di quello di
Only A Memory.
A Date With (RCA, 1994) mette infatti in luce i toni piu` malinconici
di questo poeta della frustrazione (per esempio in
Afternoon Tea e Sleep The Night Away), che forse sta
semplicemente invecchiando e non si riconosce piu` nei ritornelli esuberanti
che lo resero celebre. Quando ci prova, non sembra avere la stessa convinzione:
nel singolo di turno, Miles From Nowhere,
riecheggiano tanti brani precedenti.
Inevitabilmente il gruppo si scioglie e DiNizio comincia una carriera solista,
alla ricerca di un nuovo sound.
Songs and Sounds (Velvel, 1997),
con una sezione ritmica composta da J J Burnel (ex-Stranglers) e Tony Smith,
e Don Dixon alla produzione, cambia in realta` ben poco.
Where Am I Going sembra puntare in una nuova direzione, ma
Nobody But Me, 124 MPH, Running Jumping Standing Still e soprattutto Today It's You
sfilano all'insegna delle solite melodie orecchiabili. Questo e` anzi un disco
che si avvicina molto al sound di Green Thoughts. Lo completano canzoni
atmosferiche come No Love Lost e I'd Rather Have The Blues,
una ballad come Lisa e un folk-rock degli anni '60 come
Everyday World.
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