- Dalla pagina sugli Stick Men di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Nei giorni d'oro della "no wave", a fine anni '70, gli Stick Men (da non confondersi col supergruppo di Pat Mastellotto e Tony Levin) dominavano i party più folli di Philadelphia.
Peter L. Baker (voce e chitarra), Bill Bradfield (basso), Charles Mattern (sassofono e tromba) e Jim Meneses (percussioni) guidarono il gruppo attraverso spasmodiche scorribande degne dei Contortions.
L'album This Is The Master Brew (1982) e l'EP Get On Board the Stick Men (1983), successivamente raccolti su Insatiable (Cuneiform, 2001), sono pieni di canzoni frenetiche e sincopate (per lo più lunghe meno di due minuti), a volte precorritrici dei Red Hot Chili Peppers. Dementi come solo i punk potevano essere (Legend Of The Stick Men, Bone Shadow, Set Back, Ha Ha Hall, Caged Sex), a volte nevrotici (Mystery Party), con qualche occasionale tocco reggae (Master Brew), il loro sound divenne sempre più strano (Do Get Down, Jampire) e sempre più funky (Funky Hayride, Personality Pollination, Insatiable).
Peter Baker è morto nel 1994.
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