Stray Cats
(Copyright © 1999-2024 Piero Scaruffi | Terms of use )

Stray Cats (1981), 7/10
Gonna Ball (1981), 6/10
Rant 'n' Rave (1983), 6/10
Rock Therapy (1986), 4/10
The Knife Feels Like Justice (1986), 5/10
Live Nude Guitars (1988), 4/10
Blast Off (1989), 4/10
Choo Choo Hot Fish , 5/10
Brian Setzer Orchestra: self-titled , 5/10
Brian Setzer Orchestra: Guitar Slinger , 6/10
Brian Setzer Orchestra: Dirty Boogie , 5/10
Brian Setzer: Vavoom , 4/10
Brian Setzer: Ignition, 6/10
Links:

La new wave apri` le porte al revival degli anni '60, il quale apri` le porte al revival degli anni '50. Gli Stray Cats di Brian Setzer furono i campioni di quest'ultimo genere.

Setzer aveva iniziato a New York nei Bloodless Pharaohs (titolari di un omonimo anthem), ma li aveva presto abbandonati per trasferirsi a Londra, dove il rockabilly divenne la moda dei primi anni '80. Setzer restaurava con humour e nostalgia, e il brio dell'uomo di spettacolo, le atmosfere del Dopoguerra, dal doo-wop a Elvis Presley, dall'honky-tonk alle dance-hall, dalle orchestrine leggere di Tin Pan Alley alle big band di swing.

Le canzoni di Stray Cats (Arista, 1981) e Gonna Ball (Arista, 1981), riassunti poi su Built For Speed (EMI, 1982), sono graziosi quadretti d'epoca suonati a rotta di collo, nobilitati dalle finesse chitarristiche del leader, capace di passi d'anatra alla Chuck Berry come di assoli jazz, e propulsi dallo "slapping bass" di Lee Rocker. Gli Stray Cats trionfano soprattutto nelle celebrazioni della civilta` selvaggia dei teenager, espresse attraverso rockabilly swinganti come Rock This Town e Fishnet Stockings che riesumano gli spettri dei primi rocker maledetti. Runaway Boys, inno ai teppisti di strada, tradiva invece il nervosismo del punk-rock. La loro ricostruzione piu` barocca fu la ballad di strada Stray Cat Strut, che sembra uscita da un musical degli anni '50. Built For Speed lasciava invece Memphis per Nashville, proponendo uno spigliato, scoppiettante country-blues, e Rumble In Brighton fiondava una cronaca arrabbiata su un ritmo marziale quasi surf.
Con gli Stray Cats il revival del rockabilly, che era nato come fenomeno di culto, divenne una moda internazionale. Nelle loro contorsioni piu` epilettiche riviveva lo spirito ribelle di Cochran e Vincent.

Rant 'n' Rave (EMI, 1983) chiuse la rapida parabola del gruppo, nonche' il fugace fenomeno del rockabilly, con la febbricitante Sexy And 17 e molte ripetizioni (Something's Rock With My Radio e` praticamente una riedizione di Rock This Town). I nuovi interessi di Setzer lo spingevano semmai verso il doo-wop (I Won't Stand In Your Way) e il country-blues (18 Miles From Memphis).

Per ragioni contrattuali usci` ancora Rock Therapy (EMI, 1986), con I'm A Rocker e molte cover.

Setzer tento` allora con The Knife Feels Like Justice (EMI, 1986) la strada del cantautore proletario alla Mellencamp, forte di una buona vena pop, un approccio piu` lirico che revivalistico e un'attenzione per i temi sociali. Nel complesso la serieta` nuoce a Setzer, che trova il passo giusto soltanto nel rock and roll di Radiation Ranch, mentre zoppica nel country-rock della title-track e di Barbwire Fence.

Live Nude Guitars (EMI, 1988) affonda anzi nelle sabbie mobili dell'AOR, salvandosi ancora una volta soltanto nell'autobiografica Rockabilly.

Gli Stray Cats si riformarono per registrare Blast Off (EMI, 1989), altro disco deludente (Blast Off e` chiassosa come il boogie sudista), seguito anni dopo da Choo Choo Hot Fish (JRS, 1992), riducendosi sempre piu` a un complesso di cover per bar di periferia.

Piu' promettente e` l'ultima creatura di Setzer, la Brian Setzer Orchestra, una vera e propria orchestra (cinque sassofonisti, quattro trombettisti, quattro trombonisti, piano, basso, batteria, e chitarra) che tenta di fondere il combo di rockabilly degli anni '50 con la big band di swing degli anni '40. La tradizione e` in fondo quella di cantanti di rhythm and blues come Wynonnie Harris, Amos Millburn e Clarence Gatemouth Brown. E' l'album del 1994 (per la Hollywood) a realizzare quell'ambizione, e a lanciare la moda dello swing in tutto il mondo. Setzer, educato alla scuola delle grandi chitarre del primo rock and roll (Scotty Moore del trio di Presley, James Burton del trio di Ricky Nelson, Cliff Gallup del trio di Gene Vincent e cosi` via), e` adesso diventato un provetto discepolo di Freddie Green (il chitarrista di Count Basie). Il disco e` zeppo di classici degli anni '40 e '50, e propone una perfetta imitazione di Frank Sinatra in September Skies. La Brian Setzer Orchestra e` un eccentrico controsenso che fa invidia alla razionalita`.

La Brian Setzer Orchestra di Guitar Slinger (Interscope, 1996) e` piu` rock and roll (Hoodoo Voodoo Doll , Ghost Radio) e meno big band (The Man With The Magic Touch). Annovera sette brani originali invece dei due del primo album.

Dirty Boogie (Interscope, 1998) This Cat's On A Hot Tin Roof The Dirty Boogie This Old House Let's Live it Up Sleepwalk

Brian Setzer's Vavoom (Interscope, 2000) offers another dose of big-band arrangements and swinging themes, but not a bit of inspiration.

Thankfully, Brian Setzer returned to his rockabilly roots and to the classic guitar-bass-drums format with a trio named '68 Comeback Special and the album Ignition (Surfdog, 2001). It is, yet again, a fantastic ride through the 1950s, with the rhythm section following the epyleptic moves of the singer and the guitar screeching like car tires in Ignition, Hell Bent , Hot Rod Girl, Who Would Love This Car But Me (which are mostly, and appropriately, car songs). To cap the set in an epic way, Setzer delivers one of his best guitar solos in Johnny Kool.

If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
What is unique about this music database