Ultravox


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Ultravox (1977), 7.5/10
Ha Ha Ha (1977), 7/10
Systems Of Romance (1978), 6.5/10
Vienna (1980), 7/10
Rage In Eden (1981), 6/10
Quartet (1982), 6/10
Lament (1984), 6.5/10
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Summary
Ultravox fused punk spirit, Kraftwerk's robotic pop, Roxy Music's existential minstrelsy, dance rhythms, glam-rock's magniloquent arias and King Crimson's romantic rock on their first two albums, Ultravox (1977) and Ha Ha Ha (1977), kaleidoscopic song-cycles (ranging from virulent boogie numbers to languid pop ballads) that wed the decadent elegance of Billy Currie's violin and keyboards with the tear-jerking crooning of John Foxx (Dennis Leigh). When Foxx departed, Billy Currie and new vocalist/guitarist Midge Ure embraced a chic and baroque program of electronic pop: Vienna (1980) is one of the albums that marked the birth of synth-pop .
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(Grazie a David Costa per i preziosi consigli)

Gli Ultravox vennero formati da John Foxx (Dennis Leigh) nel 1976. La formazione (con chitarra e sintetizzatore) rievocava quella dei Roxy Music, la musica faceva la spola fra Kraftwerk e Brian Eno. Fu proprio Brian Eno a scoprirli e a influenzarne l'evoluzione. La trovata geniale del gruppo fu di mescolare ritmi robotici, riff di hard-rock e melodismo romantico. In tal modo gli Ultravox cavalcarono al tempo stesso tre fenomeni emergenti: la new wave, il punk-rock e il disco-punk. Le loro canzoni erano minate dalla stessa paura del futuro tecnologico che avrebbe fatto la fortuna dei Pere Ubu e dei Devo. Le loro canzoni erano brevi, veloci e violente, proprio come il punk-rock. Infine, le loro canzoni si sorreggevano su ritornelli orecchiabili, su arie quasi operatiche. A rivelarli furono i riff strangolanti in cascata di Young Savage (1976) a massacrare un ossessivo ritmo boogie.

Ultravox (Island, 1977) e` un caleidoscopio di arrangiamenti stranianti, venati di decadenza mitteleuropea: la melodiosa e languida marcetta di Dangerous Rhythm, con melismi mediorientali e crooning strappalacrime, la serenata psicotica in crescendo di I Want To Be A Machine, culminante in un travolente minimalismo tzigano, e lo sketch desolato di My Sex, una recitatazione asettica cullata da onde di elettronica funerea. La sutura con il passato e` rappresentata da Wide Boys, un inno generazionale a ritmo pellerossa impigliato in una ragnatela di filtri elettronici, e da Saturday Night In The City, un vaudeville androide suonato con foga punk e sfregiato da un'armonica blues. Le morbose ballate di strada, come Life At Rainbow's End e soprattutto The Wild The Beautiful The Damned, con un piglio epico alla Jefferson Airplane, ripropongono con maggior enfasi melodica il pathos del sublime e del perverso.

Il cabaret espressionista di Foxx tocca un altro vertice su Ha Ha Ha (Island, 1977). Il tono straziato domina il boogie mozzafiato di Rockwrok, la cantilena macabra a ritmo disco di Man Who Dies Every Day e la melodia struggente di Hiroshima Mon Amour. Queste ballate sanciscono il passaggio a una forma piu` sperimentale, esistenziale ed onirica di canzone rock, attraverso reminescenze di classica e di music-hall. Billy Currie, sia al violino sia al synth, anima le semplici sinuose melodie del leader con tocchi cristallini, siano essi strati di elettronica, contrappunti sinfonici o lamenti tzigani.

Non stupisce pertanto che Systems Of Romance (Antilles, 1978), prodotto da Conny Plank, sia persino barocco, anche se gli mancano i numeri vincenti del disco precedente (salvo la danza sardonica di Quiet Man).

Dopo l'abbandono di Foxx il suono degli Ultravox cambia drasticamente, perdendo gran parte del suo forbito lirismo e anche gli ultimi residui di violenza punk.

Nel 1980 Billy Currie si uni` a Midge Ure, Steve "Strange" Harrington (animatore della scena neo-futurista) e due ex Magazine (Barry Adamson e John McGeogh), per dar vita ai Visage (Polydor, 1980).

Midge Ure (chitarra), Billy Currie (violino) e Chris Cross (basso) compongono con Vienna (Chrysalis, 1980) un lavoro lambiccato e prezioso (New Europeans, Mr.X, Astradyne), anche se, per ragioni commerciali, scade nel sinfonismo sintetizzato di Vienna e Passing Strangers, e nella canzone elettronica per discoteche chic (Sleepwalk e All Stood Still le piu` epiche e cinetiche).

The Voice e` l'hit che decolla da Rage In Eden (Chrysalis, 1981), l'ultimo album prodotto da Conny Plank, ma l'album vale soprattutto per ballate atmosferiche, psicanalitiche e financo cadaveriche come The Thin Wall, I Remember, Stranger Within, Accent On Youth.

Un manierismo sempre piu` ambizioso contraddistingue i lavori piu` tardi. Quartet (Chrysalis, 1982), prodotto da George Martin, trova un altro successo con Hymn, ma a brillare sono soprattutto Reap The Wild Wind, Visions In Blue, Mine For Life e When The Scream Subsides.

Lament (Chrysalis, 1984) e` meno lambiccato e piu` spontaneo e alla fin fine risulta anche piu` accessibile, grazie soprattutto a Dancing With Tears In My Eyes e al singolo che l'aveva preceduto, We Came To Dance. Il programma di fondere il pop elettronico con il folk celtico non avra` seguito, ma One Small Day, Man Of Two Worlds, Lament e A Friend I Call Desire rimarranno in realta` fra le loro composizioni piu` emozionanti. Ure e Currie raggiungono con questo album l'apice di romanticismo della loro carriera.

Questa seconda fase della saga del complesso, che riesce a bilanciare melodie da classifica e complesse fantasie musicali, ha messo in luce la mente lucida e programmatica di Billy Currie, che forse e` stato il vero inventore del sound degli Ultravox e il cui violino conduce gran parte dei brani piu` audaci. C'e` probabilmente la sua squisita sensibilita` musicale dietro le armonie di violino, chitarra e sintetizzatore che rappresentano l'eredita` piu` importante del gruppo.

Midge Ure registra poi The Gift (Chrysalis, 1985), con If I Was, e Answer To Nothing (Chrysalis, 1988), in una vena intellettuale e psicanalitica piu` vicina a Kate Bush (ospite sul secondo).

John Foxx ha proseguito a sua volta il suo austero programma di futurismo metropolitano venato di umori mitteleuropei, cristiani e gotico-pastorali. Le perle di Metamatic (Virgin, 1980), ovvero Underpass e No One Driving, di The Garden (Virgin, 1983), soprattutto Europe After The Rain, e quella di Golden Section (Virgin, 1985), Endlessly, sono altrettante pietre miliari del synth-pop. Il romanticismo eccessivo di In Mysterious Ways (Virgin, 1985) e` in realta` lo stile piu` congeniale a questo bardo dai toni patetici. I suoi dischi propongono una suggestiva miscela di alienazione e tecnologia, grattacieli e bistro`.

Midge Ure tornera` con Breathe (RCA, 1996) nei panni del maturo chansonnier, accompagnato da una piccola orchestra di fisarmoniche, mandolini, violini, cornamuse. Il sound e` quasi celtico, le liriche continuano nel programma "cristiano" iniziato dall'hit Dear God.

Anche John Foxx tornera` sulle scene, sorprendendo tutti con Cathedral Oceans (Metamatic, 1995), che si riallaccia alle armonie raffinate di Garden ma con un tono ancor piu` paradisiaco, new age, cosmico. My Lost City (2010) raccoglie gli inediti degli anni '90.

Il ruolo storico degli Ultravox e` fondamentale, in quanto funsero da liaison fra il primo rock elettronico (Kraftwerk, Roxy Music) e la new wave. Il loro sound enfaticamente meccanico e manieristicamente sentimentale rappresento` meglio di chiunque altro l'essenza dell'esistenzialismo new wave: da un lato il fascino e la paura della civilta` industriale, dall'altra il tenero abbandono dei poeti maudit. Il loro futurismo decadente rappresento` anche l'alter-ego del punk-rock: altrettanto nichilista e disperato, trovava pero` la forza di inventare uno scenario sonoro laddove i punk si limitavano a strillare. Forse anche perche' le loro radici si perdevano nei meandri della cultura europea del Novecento, mentre il punk era davvero un fenomeno ex novo.

Sul fronte commerciale gli Ultravox hanno come minimo il merito di aver adeguato il rock romantico dei Genesis e dei King Crimson all'era della discoteca e del punk-rock. Accentuati il ruolo della melodia e l'elettronica degli arrangiamenti, il loro non era che il primo vagito del synth-pop. E non sarebbe mai stato superato in qualita` dalle frotte di imitatori degli anni '80.

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Foxx became ridiculously prolific in the new century. Shifting City (1997), The Pleasures of Electricity (2001), Crash and Burn (2003), From Trash (2006) and Sideways (2007) were collaborations with Louis Gordon. His ambient music surfaced on Cathedral Oceans II (2003) and Cathedral Oceans III (2005), besides the double-disc Translucence and Drift Music (2003), which was a collaboration with Harold Budd. Tiny Colour Movies (2006) was an instrumental album. Impossible (2008) is a remix album. Cinemascope (2009) is a six-disc box-set. Mirror Ball (2008) was a collaboration with the Cocteau Twins' guitarist Robin Guthrie. Interplay (2011) was a collaboration with electronic artist Benge (aka Ben Edwards). He then formed the Maths with Matthew Dear and Ben Edwards that debuted on The Shape of Things (2012).

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