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I Whitehouse, un collettivo aperto guidato dal chitarrista William Bennett,
furono esponenti della musica industriale britannica all'apice della moda.
L'idea
di partenza non era del tutto scontata: due sintetizzatori analogici
(volutamente anacronistici nell'era del digitale), operati da Jim Goodall e
Peter Sotos, e il canto psicotico di Bennett, a comporre musica
elettronica e vocale estremamente abrasiva e con sovratoni infernali (quando
non nazisti). In quel genere il trio registro`
pero` una ventina di album fra il 1980 e il 1985 (per la Come Organization),
senza mostrare la benche' minima padronanza di mezzi e la benche' minima
fantasia:
Birthdeath Experience (1980),
Total Sex (1980),
Buchenwald (1981),
Dedicated To Peter Kurten Sadist And Mass Slayer (1981),
Erector (1981),
New Britain (1982),
Psychopathia Sexualis (1982),
Right To Kill (1983),
Great White Death (1984),
etc,
Another Crack Of The White Whip (1991),
Twice Is Not Enough (1992),
etc.
Bisognera` aspettare fino agli anni '90, alle quattro mini-suite
dell'EP
Thank You For Your Lucky Stars (Susan Lawly, 1990), per ascoltare da loro della
vera musica.
Halogen (1994) and Quality Time (1995) paint minimal landscapes.
Mummy And Daddy (1998) e` un concept sulla violenza sessuale e
contiene A Cunt Like You.
Invece The Dead C (Siltbreeze) e Cruise (Susan Lawly, 2001)
virano verso una ballata psichedelica persino ritmata (Princess Disease).
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