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Nell'arco di un decennio, dal 1978 al 1988, i Wipers di Greg Sage hanno
tracciato una parabola che riassume l'evoluzione del garage-rock del Midwest:
dall'hardcore a un powerpop fantasioso. La loro saga ebbe inizio con
l'atmosferico singolo Better Off Dead (1978)
e l'album Is This Real (Park Avenue, 1979 - Subpop, 1993 - Jackpot, 2007),
grezzo ma lirico manifesto delle ballate esistenziali
(Is This Real) e del rock and roll melodico (Return Of The Rat,
Up Front) del leader, attraverso in realta` un vasto spettro di stili,
che va da una Tragedy quasi punk-rock a una Image Of Man
sinistra e incalzante alla Gun Club.
Poi, dal singolo Alien Boy (a passo cupo e tribale di pow-wow) al mini-album
Youth Of America (Park Avenue, 1981), con l'epico crescendo strumentale
della title-track, destinato a rimanere il loro capolavoro, e la colossale
distorsione psichedelica di Can This Be), dalle gemme hardrock di
Over The Edge (Brain Eater, 1983 - Restless, 1987),
come il febbricitante punk-a-billy alla
Suicide di Romeo Doom Town e So Young,
alle canzoni raffinate dell'ultimo periodo,
Way Of Love, il loro miglior rock and roll,
e Nothing Left To Lose
su Land Of The Lost (Restless, 1986),
Follow Blind e Any Time You Find
su Follow Blind (Restless, 1987),
e
il vodoobilly True Believer e l'epica title-track
su Circle (Restless, 1988),
fu una continua evoluzione verso un sound sempre piu` meditato.
La vibrante I Want A Way e l'orecchiabile Time Marches On
fanno di
Circle (Restless, 1988) uno dei loro album piu` vari e intelligenti.
Sage, poeta dell'agonia e chitarrista eroico, ha registrato anche due album
in proprio: se Straight Ahead (Enigma, 1985) era ancora un esperimento
di musica atmosferica (Astro Cloud),
Sacrifice (Restless, 1991), con l'artista ormai trasferitosi a Phoenix
(Arizona), mette a frutto la sua
tecnica allo strumento in composizioni di una lirica semplicita` come la
title-track, Dreams, No Turning Back,
nelle quali la tensione psichedelica si stempera in atmosfere
rilassate, piu` da isole del Pacifico che da tormentato Northwest.
Il suo minaccioso chitarrismo ha modo di sfogarsi soltanto nel vorticoso
jamming di This Planet Earth e nel sinistro rockabilly di Ready Or Not.
Nonostante un sound moderno e un generico pathos da rock di classifica,
le prove soliste di Sage hanno confermato, accanto alla statura umana del
personaggio, anche le sue limitazioni in fase compositiva.
Tutto sommato, non e` ancora riuscito a scrivere un disco intero di buone
canzoni.
I Wipers tornano con Silver Sail (T/K, 1993), fra le braccia
di una psichedelia sempre piu` languida e priva di spessore. Sage si e` ormai
convertito al clima dell'Arizona, che non ha nulla in comune con quello
aspro e selvaggio di Portland (Silver Sail, Never Win).
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(Clicka qua per la versione Italiana)
The first three albums were reissued in the three-cd box-set Wipers (Zeno, 2002).
Greg Sage (helped out by drummer Steve Plouf) resurrected the Wipers for
Herd (Tim Kerr, 1996), that marked a devastating return to form
with some of his most irresistible and catchies songs
(Psychic Vampire, The Herd, Resist)
and The Power In One (Zeno, 2000),
an album that is as old-fashioned as understated.
Box Set (Zeno, 2005) is a three-cd box-set that contains the first three Wipers albums.
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