- Dalla pagina sugli XTC di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Andy Partridge seguì la parabola di Brian Wilson e passò volentieri da essere una rock star a essere un mago dello studio. Lui "è" XTC in Apple Venus vol 1 (TVT, 1999), l'album che riporta il soprannome sulle scene dopo una pausa di sette anni e che incorona Partridge tra i più grandi fornitori di pop moderno. Dave Gregory se n'è andato durante la registrazione e Moulding suona il secondo violino (in senso figurato, ovviamente).
Il tocco è quello maestoso e barocco già mostrato in Skylarking, specialmente in River Of Orchids (che suona come Peter Gabriel alla guida del quartetto minimalista di Michael Nyman), in Harvest Festival (un brano nostalgico basato su pianoforte che scandisce il tempo con archi staccati e una ricchezza di strumenti acustici), e nel music-hall operistico in stile Queen di Easter Theater. Le armonie vocali in più parti dell'aria più languida, I'd Like That, e la fantasia di sei minuti di Green Man (sincopazione e cantillazione mediorientale, flauto pastorale), dimostrano che Partridge è un virtuoso del pop.
La spinta è più sperimentale rispetto al recente passato, simile all'album solista di Partridge The Lure Of Salvage, tranne per il fatto che Partridge è diventato un maniaco degli arrangiamenti in studio come Brian Wilson. Particolarmente efficaci sono gli arrangiamenti orchestrali di Mike Batt e il coloring delle tastiere di Nick Davis e Haydn Bendall (ispirati o meno a Partridge). Almeno tre di queste canzoni sono dei classici. Sfortunatamente almeno altrettante canzoni sono usa e getta.
Moulding contribuisce con due canzoni meno serie, fondamentalmente due novelty: Fruit Nut (musica per organi e fisarmonica per carnevali, intrisa di cliché Beatles-iani) e, la migliore delle due, Frivolous Evening (pianoforte simile a una marcia, svolazzi orchestrali, una tiritera orecchiabile).
Artista più semplice e gentile, Partridge è ovviamente pronto per composizioni di livello sinfonico.
Homespun (TVT, 1999) presenta le stesse tracce nel suo formato demo originale a 8 tracce.
Il tocco melodico degli XTC ha finito di essere coinvolgente circa 20 anni fa. Partridge e Moulding sono riusciti a diventare persino più noiosi di Lennon e McCartney (impresa ardua).
La musica di Wasp Star (TVT, 2000) è ben esemplificata dal suo brano più accattivante: Stupidly Happy. Per quel che riguarda la registrazione, questa è la seconda parte di Apple Venus, essendo la prima parte quella sperimentale, orchestrale e moderna. La parte due è quella vecchio stile. Playground, We're All Light e I'm The Man Who Murdered Love erano già state sentite prima. Le ultime tre canzoni risollevano lo standard del pop di Partridge (You And The Clouds Will Still Be Beautiful, Church Of Women and The Wheel And The Maypole) ma quel poco che basta per ritardare gli sbadigli di alcuni minuti.
Homegrown (TVT, 2001) raccoglie demo di Apple Venus e dimostra che gli XTC sono sempre stati una versione esagerata del pop lo-fi neozelandese.
A Coat of Many Cupboards Boxset (Caroline, 2002) è un cofanetto di 4 CD di tracce live, demo e versioni alternative.
Fuzzy Warbles (Ape House, 2003), in otto volumi, di Andy Partridge, raccoglie brani inediti: per lo più una quantità impressionante di spazzatura.
The Compact XTC (Caroline Records, 2005) raccoglie i singoli dal 1978 al 1985.
Monstrance (Ape, 2007) è un album su doppio disco nato da una collaborazione tra Partridge, Barry Andrews e il batterista Martyn Baker.
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