Yello
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Baby (1991), 5/10
Zebra (1994), 4/10
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Gli Yello erano il braccio musicale di Dieter Meier, quarantenne artista multimediale di Zurigo riciclatosi come cantante. Con l'ausilio di Boris Blank al sintetizzatore e Carlos Peron ai nastri, Meier allesti` una parodia intellettuale della civilta` delle discoteche che frutto` gli hit I.T. Splash (1979) e Bimbo, che erano un po' la versione "leggera" del synth-pop "industriale" lanciato dai Kraftwerk.

Su Solid Pleasure (Ralph, 1980) la loro sperimentazione artigianale stranio` gag miniaturizzate d'ogni sorta: la ballad Night Flanger, il reggae-billy di Rock Stop, la samba "devoluta" di Blue Green. Il piu` professionale Claro Que Si (Ralph, 1981) mise in pista ibridi ancor piu` genialmente sregolati, dal country robotico di The Evening's Young alla musica cosmica arabica di Quad El Habib, offrendosi alla new age con la world-music atmosferica di Homer Hossa e piombando in atmosfere da film noir con la ballad soffusa di She's Got A Gun. I giullari del primo disco si ritrovano nell'esilarante Pinball Cha Cha e nel vaudeville di Daily Disco.

Il singolo Bostich (Stiff) e I Love You, da You Gotta Say Yes (Elektra, 1983), decretarono la svolta verso una disco-music piu` commerciale, anche se con classe sempre maggiore (Swing, Heavy Whispers, Pumping Velvet). Meier e Blank rimasero presto soli e continuarono a sfornare dischi come Stella (Elektra, 1985), il cui singolo Oh Yeah anticipa la body music e le cui canzoni sono mediamente inutili, anonime, banali ma anche la quintessenza dell'eleganza (Vicious Games, Angel No, Domingo, Desert Inn)

One Second (Mercury, 1987) sfodera ballate come The Rhythm Divine e Moon On Ice da far arrossire Burt Bacharach.

Flag (Mercury, 1988) ne decreto` la rinascita nel nuovo mondo del techno con gli hit Race e Tied Up.

Baby (Mercury, 1991) li consacro` in discoteca con Rubberband Man, Drive Driven e Jungle Bill Benche' non mancassero gli acquirenti, questo sound li porto` a una morte per inedia su Zebra (4th & Broadway, 1994).

Carlos Peron dal canto suo ha anche pubblicato il piu` sperimentale Impersonator (Konkurrenz, 1981), al confine con la new age. Die Schwarze Spinne (Erdenklang), Impersonator 3 e Trance True Mental lo hanno proposto nelle vesti di poeta elettronico che schizza acquerelli senza pretese. Una tradizione continuata negli anni da album come Ritter Minne & Romantik (Strange Ways, 1999). Talks To The Nation (2008) is a Peron career anthology.

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