David Baerwald


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Boomtown , 7.5/10
Bedtime Stories (1990) , 7/10
Triage , 7/10
Here Comes The New Folk Underground, 6/10
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Ai grandi cantautori militanti d'America si e` aggiunto David Baerwald, figlio di un perseguitato politico del Maccartismo ed ex delinquente giovanile (furto d'auti, spaccio di droga).

Poete maudit per eccellenza, Baerwald, che aveva gia` alle spalle Boomtown (A&M, 1986), registrato in duo con David Ricketts come David + David a meta` degli anni '80 (subito dopo aver lasciato il gruppo punk The Spastics), canta l'Apocalisse morale del nostro secolo.
Dopo l'ouverture spettrale di Welcome To The Boomtown, ambientata fra le rovine morali dei tossicodipendenti, il duo intona l'inno degli sconfitti di Swallowed By The Cracks nel quale definisce il proprio stile come un misto fra l'urlo rauco e passionale di Springsteen e il lamento malinconico e decadente di David Bowie. Ha inizio il viaggio dentro una "wasteland" sulla quale aleggia una cappa di morte, un girone infernale popolato da esseri in decomposizione che brancolano al buio fra fiamme di gelo. Gli Heroes di Baerwald sono "corpi dissepolti", "sognatori morti", "adolescenti cacciatori di dragoni". La loro esistenza e` insopportabile al punto da attendere con trepidazione l'apocalisse (River's Gonna Rise). L'atmosfera di tragedia tocca vertici di delirio in All Alone In The Big City, avvolta in un sudario di elettronica funerea, cadenzata da accordi minacciosi di pianoforte e straniata da una tromba jazz. Il complesso e l'elettronica accompagnano i due cantautori nella loro discesa agli inferi facendo uso cospicuo di fraseggi funky (A Rock For The Forgotten) e reggae (Being Alone Together). Con un arrangiamento appena piu` moderno e ballabile Ain't So Easy tocca anche le corde piu` sentimentali.
L'affresco e` tanto potente quanto terribile. Il concept non ha un solo momento di stanchezza, continua inesorabile a scandagliare i bassifondi dell'America di Reagan e a estrarre dalle rovine facce sempre piu` emaciate e vite sempre piu` umiliate. Per molti versi questo e` il Tommy della generazione post-punk.

Anche Bedtime Stories (A&M) del 1990 e` tutto fuorche' cio` che il titolo lascia pensare. E' il suo canzoniere "cortese": le canzoni sono dedicate a donne-angeli. Il progresso e` soprattutto sul piano musicale: Baerwald pennella All For You con un piglio appena piu` country, e Dance con un ritmo molto piu` pronunciato, a meta` fra il boogie e i Clash. Immersa in una delle sue atmosfere oniriche, Sirens In The City e` la canzone che riassume la sua visione del mondo. Meno sconsolato, ma non meno pessimista, il disco prende le mosse dalle cose piu` mondane di Van Morrison, in particolare Colette, con l'ambizione della serenata jazz (crooning a voce spiegata, contrappunto di trombe e violini) e The Best Inside You, all'insegna di un soul melodrammatico.

La fama gli e` giunta nel 1992 con Triage (A&M), un ciclo di canzoni di denuncia come non se ne sentivano dai primi album di Dylan, con invettive brucianti come Got No Shotgun HydraHead Octopus Blues, nelle quali trovano sfogo le frustrazioni di un individuo il cui fato e` controllato da poteri occulti. Le sue storie (talvolta in forma di monologo, nella miglior tradizione dei poeti romantici inglesi) sono accumuli disordinati di aberrazioni del potere, dalla guerre alla corruzione, in cui vengono messi alla berlina C.I.A. e Casa Bianca, marines e agenti anti-droga. In Waiter l'insoddisfazione del protagonista da` luogo a un delirio di allucinazioni (reso musicalmente con effetti al limite della musica industriale e dell'hip hop), mentre Postman, cantata come una ninnananna (con accompagnamento minimo) contrasta la vita quotidiana di un uomo qualunque con il vortice di violenza planetaria (reso attraverso un missaggio di voci e suoni del mondo). La lunga arringa di A Secret Silken World ritorna invece ai suoi temi preferiti di depravazione e decadenza morale, e agli arrangiamenti da incubo (lievemente jazzati) che rendono il senso di solitudine e di perdizione come nei migliori film noir. Disco molto piu` dimesso e adulto dei precedenti, Triage canta soprattutto "il dolore e la vergogna della resa" (China Lake) che per Baerwald sono spesso esorcizzati da vignette di vita domestica come Born For Love (sei minuti di tenera serenata) ma dietro le quali si nasconde sempre la coscienza e la tristezza di quella resa esistenziale davanti al male del mondo. Gli affetti, insomma, non come suprema espressione dell'umanita`, ma come rifugio un po' meschino dai poteri al cospetto dei quali si e` impotenti.
Benche' i suoi mezzi musicali siano limitati, Baerwald canta con una ferocia da castigatore divino, arrangia con campionamenti di ogni sorta di suoni-verita`, mutua dal rap e dal garage-rock l'enfasi dell'urlatore di strada, e supplisce alle sue carenze con uno stile di racconto freddamente cinico e disperatamente fatalista ma anche rabbiosamente malinconico, che non ha nulla da invidiare a Raymond Chandler e Jim Thompson. Tutti sono amorali, non c'e` differenza fra i funzionari dello Stato e i miserabili reietti dei bassifondi. L'effetto finale e` quello di un thriller agghiacciante, in cui l'assassino la fa franca ogni volta; o di un'allucinazione che non finisce mai. La sua musica trabocca delle sue cicatrici personali: "There's hope for the hopeless if there's hope for me".

Los Angeles-based poete maudit David Baerwald debuted in the duo David + David with David Ricketts. Their concept Boomtown (1986) began his chronicle of the moral apocalypse, his journey through the existential "wasteland" of the post-industrial society. He calmly ventured into this Dante-esque hell with the bleak meditations of his Bedtime Stories (1990), but then the anger vented through Triage (1992) made him sound like an angel of punishment.
If English is your first language and you could translate the Italian text, please contact me.
Compared with Baerwald's dense, tense and tragic standards, Here Comes The New Folk Underground (Lost Highway, 2002) is almost a relaxed walk in the park. Not only does he streamline the arrangements, but his vision of life seems to be more optimistic, or at least less paranoid. Touches of Van Morrison's metaphysical rhythm and blues (Love #29, Nothing's Gonna Bring Me Down) and of Bob Dylan's latter-period country-gospel (Why, The Crash) enhance parables that are meditations on the human condition (all the way to If A Boy Whore in a Man's Jail, his ultimate testament). (Translation by/ Tradotto da xxx)

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