- Dalla pagina sui Beachwood Sparks
di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
I Beachwood Sparks, un gruppo folk di Los Angeles, rappresentano
l'inverosimile metamorfosi di uno dei più avventurosi gruppi noise rock, i
Further. Sono stati Brent Rademaker, il bassista,
e il suo occasionale chitarrista Chris Gunst
ad aver dato vita al gruppo che ha poi ingaggiato il chitarrista Dave Scher
e il batterista Aaron Sperske dei Lilys.
Beachwood Sparks (Subpop, 2000) è una collezione di canzoni country
lente ed armoniose, suonate con note scivolate di chitarra ed allegri cori.
Gran Parsons sembra essere la loro principale fonte di ispirazione
(specialmente la semplice ballata Desert Skies), ma il gruppo si
distingue per pezzi che ricordano gli psichedelici Byrds (Sister
Rose, Something I Don't Recognize) e
Big Star hanno sicuramente influenzato l'orecchiabile
Old Sea Miner.
Le canzoni alternano brevi e surreali esperimenti di suoni che a volte
(This Is What It Feels Like) valgono più delle canzoni stesse.
I Beachwood Sparks, nati sulle ceneri dei Further per iniziativa del bassista
Brent Rademaker e del chitarrista Chris Gunst, hanno debuttato l'anno scorso
con un album di folk-pop gentile e melodico che stava al noise-rock come
Workingman's Dead sta a Aoxomoxoa (i Grateful Dead della svolta country,
per quelli che non c'erano).
L'idea aveva preso un po' alla sprovvista e non era parsa particolarmente
degna di nota in un'epoca intasata di Will Oldham e similia.
Invece questo Once We Were Trees (Subpop, 2001) ha trovato una terza
via alla "roots-music" che è al tempo stesso originale e accessibile, e
che ha come riferimento primario le chitarre cinguettanti dei Byrds e
le melodie country dei Grateful Dead, insomma la tarda era hippie.
Confusion Is Nothing New fa da battistrada e archetipo per il resto:
languidi accordi hawaiani prendono corpo in uno squillante jingle-jangle,
mentre il canto intona una soave lullaby degna dei primi Pink Floyd; ma per
strada c'è anche spazio per uno strimpellio di chitarre semi-addormentate,
un drone quasi raga che s'insinua nelle maglie di un intermezzo,
e qualche tenue dissonanza di sottofondo.
The Sun Surrounds Me sfodera un ritornello brillante, con
un ritmo rollicking e un organo tremolante che fanno pensare (appunto) ai
secondi Grateful Dead, e una coda di piccoli rumori con
un solenne mantra tibetano in sottofondo.
Yer Selfish Ways riprende l'idea con un coro da pub.
C'è veramente l'imbarazzo della scelta in fatto di melodie:
You Take The Gold è un'aria ancor più orecchiabile, quasi comica,
su un vispo ritmo bluegrass, con le chitarre di nuovo a vela spiegata.
Una pianola d'anteguerra fa meraviglie nel malinconico ragtime di
Hearts Mend, che ricorda il Bob Dylan ubriaco di Rainy Day Women.
Il resto del disco non è altrettanto immediato, ma spazzola
con altrettanta grazia e decoro mezzo secolo di roots-rock,
dal Blonde On Blonde di Bob Dylan (Close Your Eyes)
all'Harvest di Neil Young (The Histler).
Peccato che lo strumentale Jugglers Revenge, una cosa a meta` strada
fra una quadriglia bluegrass e una jam dei Grateful Dead,
e soprattutto l'onirica e surreale The Good-Night Whistle
non osino di più.
In chiusura la title-track riprende il jingle-jangle "rumoroso" del principio
con un coro quasi epico e lo fa annegare in una coda strumentale che è,
finalmente, puro space-rock.
Questo è folk-rock psichedelico di gran classe. Nulla di rivoluzionario, ma
un oggetto elegante da mettere accanto al country-pop voluttuoso dei
Volebeats, e, forse, l'antidoto ideale per gli eventi apocalittici del 2001.
Tyde è la parte maggiore dei Beachwood Sparks, che suonano country-rock rilassato su Once (Orange Sky, 2001). Con Ann Do nel ruolo che Al Kooper aveva avuto per Bob Dylan su Blonde On Blonde, il fratello di Brent, Darren Rademaker, scrive Strangers Again, All My Bastard Children e Your Tattoos.
Three's Co (2006) era un disco più pop, ma conservava l'atmosfera da "spiaggia" solare e rilassata.
I Beachwood Sparks tornarono con l'EP di sei canzoni Make The Cowboy Robots Cry (Sub Pop, 2002), con il nuovo batterista Jimmy Hey. Le canzoni sono intensamente oblique, richiamando una versione più intelligente dei Calexico (i sette minuti di Drinkswater, Ponce de Leon Blues) o le stranezze psichedeliche dei Pearls Before Swine (Hibernation, Galapagos).
Dopo lo scioglimento dei Beachwood Sparks, Dave Scher e Jimi Hey formarono gli All Night Radio.
Il chitarrista Chris Gunst dei Beachwood Sparks ha formato i Mystic Chords of Memory (Rough Trade, 2004) con Jen Cohen degli Aislers Set.
Brent Rademaker formò i Frausdots con la cantante Michelle Loiselle e pubblicò Couture (Subpop, 2004).
I Beachwood Sparks tornarono con The Tarnish Gold (Sub Pop, 2012), il calmo country-pop melodico tipico degli ultimi Byrds. È significativo che quello che era stato considerato il punto più basso raggiunto dai Byrds venisse salutato come un "ritorno alla forma" per i Beachwood Sparks.
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