The legendary career of Dead Kennedys' front-man and agit-prop preacher Jello Biafra was mainly a sequence of high-level collaborations. His polemic wit and his saber-rattling vocals employed Ministry's guitarist Alien Jourgensen and bassist Paul Barker for one of industrial-metal's masterpieces, Lard's EP The Power Of Lard (1989), and its follow-up The Last Temptation Of Reid (1990), which paraded explosive raps, terrifying progressions, expressionistic recitation, grotesque dances and demented rigmaroles. He then teamed up with Steel Pole Bath Tub and King Snake Roost's guitarist Charlie Tolnay to form Tumor Circus and record Tumor Circus (1991), another dose of terrorism in music.
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Jello Biafra (nativo di Boulder, Colorado) e`
un'istituzione vivente del punk americano.
Alla testa dei Dead Kennedys
diede una sterzata al genere
in direzione al tempo stesso fortemente politica e subdolamente melodica,
influenzando in tal modo tanto i punk estremisti quanto quelli moderati,
legittimando il genere tanto fra i generi impegnati quanto fra quelli da
classifica.
Da solo Biafra e` stato piu` animatore che artista,
alternando fasi di grande fertilita`
discografica a fasi di ritiro dalle scene per dedicarsi alle sue numerose
attivita` pubbliche.
Sono apparsi dischi di interviste radiofoniche, discorsi tenuti nei college
e recitazioni in librerie che ne fanno un degno erede di Lenny Bruce.
Pur fra un diversivo e l'altro, Biafra ha
continuato a produrre musica di qualita`,
contrassegnata sempre dallo stesso sarcasmo provocatorio.
Biafra riprese la carriera musicale
in grandissimo stile, unendosi al chitarrista Alien Jourgensen, al
bassista Paul Barker (entrambi dei Ministry)
e al batterista Jeff Ward, per
dar vita ai Lard.
L'EP The Power Of Lard (Alternative Tentacles, 1989) e` uno
dei capolavori del punk "industriale": il "rap" esplosivo della title-track,
con le sue terrificanti progressioni e una magistrale recitazione
espressionista di Biafra, e la grottesca danse macabre di Hell Fudge, conun ritornello demenziale e un "call-and-response" da demoni ubriachi,
coniano un gergo thrash-industriale altamente emotivo.
La sterminata jam in lento e sofferto stile "grunge" di Time To Melt
e` un viaggio ipnotico nel subconscio come non se ne facevano dai tempi
della psichedelia.
Dal punto di vista formale e` l'opera piu` impeccabile, compatta e incisiva
della carriera di Biafra.
La promessa di quell'EP viene mantenuta sull'album
The Last Temptation Of Reid (Alterantive Tentacles, 1990), che affianca anthem alla
Dead Kennedys come Forkboy alle tipiche scariche di
adrenalina a duecento all'ora dei Ministry, come Mate Spawn & Die
(per di piu` con il riff-candelotto che fu di Holiday In Cambodia).
Il supergruppo e` difficilmente battibile, annoverando uno dei cantanti piu'
espressivi della sua generazione, uno delle sezioni ritmiche piu` efferate
di sempre e il chitarrista che ha reinventato il suono dello strumento.
Il disco e` una pioggia torrenziale di riff, distorsioni, elettronica ed
eccessi sonori vari, tutti all'insegna della vena epica che e` sempre stata
il marchio di fabbrica di Biafra.
La sceneggiata piu` avvincente e musicalmente piu` spericolata e'
Sylvestre Matuschka, un delirio assordante costellato di eventi heavymetal
condotto a passo di vaudeville.
Nella satira politica eccelle la romantica Pineapple Face, dedicata al
dittatore Noriega, e il ballabile clownesco Bozo Skeleton.
Poi Biafra, nel frattempo scagionato dalle accuse di fomentare disordini e da un
processo per oscenita`, si uni` ai D.O.A. e pubblico`
l'EP Last Scream Of The Missing Neighbors (Alternative Tentacles, 1990),
in cui il mito dei Dead Kennedys viene
rinverdito da thrash-comizio come Wish I Was In El Salvador e
Attack Of The Peacekeepers, mentre la terrificante e monumentale
Full Metal Jackoff
punta verso nuove direzioni.
Poi venne il sodalizio con i No Means No per The Sky Is Falling
And I Want My Mommy (Alternative Tentacles, 1991),
sul quale Biafra ritrovo` lo spirito polemico dei Dead Kennedys forse
soltanto nele fulminanti Ride The Flume e Jesus Was A Terrorist,
ma approfitto` dei compagni per cimentarsi nell'auto-parodia di
Bad e nel il jazz-punk di Bruce's Diary.
Il comizio (peraltro inetto) della title-track e` strutturato come uno
psicodramma con un'adeguata coreografia sonora.
E` questa la forma prescelta anche per l'intera seconda facciata, strutturata
come una rock opera fantacatastrofica: aperta dal "grunge" minaccioso e marziale
di Chew, che
alterna progressioni trascinanti a cacofonie cervellotiche, danze marziali
a bolge demoniache,
nel quale Biafra ha modo di sfoggiare le sue grandi doti di recitazione,
tocca apici di pathos nello sfrenato voodoobilly
di The Myth Is Real, un altro dei suoi capolavori.
Biafra, geloso della propria indipendenza, si limita a cercare
accompagnatori d'eccezione invece che pensare a formare un nuovo complesso.
Il formato si addice al suo carima e da` frutti sempre piu` originali.
Il progetto successivo e` quello dei Tumor Circus,
messi su con gli Steel Pole Bath Tub
e il chitarrista Charlie Tolnay dei
King Snake Roost.
Su Tumor Circus (Alternative Tentacles, 1991) le cadenze marziali e il
recitato esagitato di Biafra si fondono a meraviglia con il rumore strumentale
dei comprimari. In Hazing For Success, sembra di ascoltare un incrocio
genetico fra i Sonic Youth e i Dead Kennedys che sia stato sottoposto a
radiazioni lisergiche.
Piu` frastornanti dei primi e piu` posati dei secondi,
i cinque acrobati del "circo del tumore" spandono a piene mani sarcasmo
(clownesca Human Cyst) e terrore (tesissima Fireball).
La vena caricaturale ed esibizionista culmina in quel pow wow scalmanato che e'
The Man With The Corkscrew Eyes. La vena tragica trova invece libero sfogo
nella lunga, torturata agonia di Turn Off The Respirator, l'invocazione di un
malato di cancro che chiede di essere lasciato morire.
Fra un'oscenita` e l'altra Biafra non ha perso le buone abitudini, e qui si
trova in ottima compagnia.
Nel 1993 fa combutta prima con i fantomatici Plainfield per un omonimo EP che e'
una parodia degli album di Jello Biafra (tema: rapire bambini per violentarli
e poi ucciderli) e poi con Mojo Nixon per una satira dei politici reazionari,
Prairie Home Invasion (Alternative Tentacles, 1994).
Dopo aver sfogato le sue velleita` di rivoluzionario nelle tre ore di maleparole
di Beyond The Valley Of The Gift Police (Alternative Tentacles, 1994),
un triplo album di spoken-word che rappresenta forse il suo apice in questo
genere, nel maggio del 1994 Biafra viene pero`
aggredito da una gang di skinhead e rimane gravemente ferito.
Sei anni dopo Al Jourgensen e Jello Biafra resuscitano la sigla Lard per
Pure Chewing Satisfaction (Alternative Tentacles, 1997).
War Pimp Renaissance fa riascoltare il punk-rock rabbioso dei Dead Kennedys,
I Wanna Be A Drug-Sniffing Dog e` invece un'epilessi dei Ministry.
Al di la` di classificare i brani di qua o di la` dello spartiacque
(generazionale, prima ancora che stilistico), c'e` poco altro da dire.
Al cospetto delle grandinate di riff e di sincopi, Biafra suona un po' patetico,
come un vecchietto che balli il tip tap. Si riconosce la sua classe soltanto in
un paio di momenti geniali, lo scongiuro di Faith Hope And Treachery e la
danza grottesca di Snake On The Dune.
Il resto, affidato in gran parte alle sonorita` heavy metal dei compari,
e` ripetitivo e prevedibile. O, quanto meno, non si sposa per nulla con
il registro di Biafra.
Questo titano del punk, che ha portato l'etica anarchica punk di Johnny Rotten
e Joe Strummer alle sue piu` estreme conseguenze, ma senza mai crogiolarsi in
uno sterile nichilismo esistenziale, questo selvaggio e imprevedibile cronista
alternativo che continua a tener alta la bandiera di Country Joe e dei Fugs,
questo eterno "bambino iper-attivo" (per citare lui stesso) e` uno dei
piloni piu` solidi su cui poggia tutto il rock di oggi. Tutte le sue opere
sono di grande risalto, anche quando la sua personalita` (e le sue liriche)
gli inimicano (o semplicemente annoiano) la critica.
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